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allarme rifiuti killer
- Subject: allarme rifiuti killer
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 10 Jul 2001 13:53:40 +0200
da repubblica di mercoledi 4 luglio 2001 Allarme per i rifiutikiller Per ogni italiano 507 chili. In ritardo il pianoRonchi Rapporto 2001: cresce il volume dell'immondizia e non cala lo smaltimento selvaggio di materiali pericolosi ---------------------------------------------------------------------------- ---- ROMA - Mezza tonnellata. Cinquecento chili anzi di più, una cifra quasi tonda: 507 chilogrammi a testa di immondizia. E' la massa di rifiuti che ogni italiano produce l'anno. E si tratta di rifiuti che, ancora una volta, dal bidone casalingo finiscono in prevalenza in discarica (circa il 70%). Anche se a passi lenti gli italiani, e questa è la nota positiva, ricorrono in modo crescente alla raccolta differenziata (che nel 2000 ha sfiorato quasi il 15%). Sono i dati che emergono dal «Rapporto rifiuti 2001», presentato ieri dall'osservatorio nazionale sui rifiuti e dall'agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente. Il quadro però non è confortante: la massa dell'immondizia continua complessivamente ad aumentare e soprattutto nelle grandi città. Nel 2000, secondo le stime dell'osservatorio, in Italia sono stati accumulati quasi 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, contro i 28 milioni e 363 mila nel 1999. Sono gli abitanti del Centro a produrre più spazzatura: 571,6 kg all'anno a testa contro i 459,2 del Sud. La regione che ha generato più immondizia nel 2000 è stata la Lombardia (4,4 milioni di tonnellate), seguita dal Lazio (2,9 milioni). Meno rifiuti invece in Valle d'Aosta (65.000 tonnellate). La raccolta differenziata ha fatto registrare un aumento dell'1,7% nel 2000 rispetto all'anno precedente. Ma su questo fronte ci sono davvero due Italie: nel Settentrione si tocca il 25,4%; il Meridione è invece ancora fermo al 2,2%. «Se nel Sud non dovesse decollare la raccolta - ha spiegato Giovanni Squitieri, presidente dell'Osservatorio - per l'Italia diventerebbe impossibile sviluppare un sistema di gestione integrata dei rifiuti efficiente e moderno». Il Rapporto denuncia poi il grave ritardo nell'avvio di un sistema nazionale di raccolta e recupero dei beni durevoli (frigo, lavastoviglie, tv, personal computer). Nel 1999 ne sono stati dismessi 182.427 tonnellate, ma solo il 13,48% è stato raccolto in modo mirato. Con il risultato che i gas presenti in questi apparecchi Cfc (clorofluorocarburi) e Hfc (idrofluorocarburi), sostanze killer dell'ozono si sono disperse nell'atmosfera. Un capitolo, questo, strettamente collegato a quello dei rifiuti speciali. Per il ‘98, ultimo anno per cui si hanno i dati, la produzione di queste sostanze è stata stimata in 68 milioni di tonnellate, che includono 4 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi e circa 20 milioni di inerti da costruzione. Commentando questi dati Enrico Fontana di Legambiente ha detto che ci troviamo di fronte ad una «occasione persa». A distanza di 4 anni infatti, «buona parte degli obiettivi del decreto Ronchi sui rifiuti del 1997 è ancora da raggiungere». «Se nelle regioni del Nord sono stati compiuti importanti passi in avanti sul fronte della raccolta differenziata - spiega Fontana - al Sud purtroppo la situazione rimane insoddisfacente e, in molti casi, drammatica».
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