TAV Bologna-Firenze



TAV Bologna-Firenze.
Un pasticcio omertoso senza VIA.  www.wwf.it

«L'opera non ha mai avuto un decreto favorevole di VIA, condizione
necessaria ed indispensabile per l'apertura dei cantieri, la Conferenza di
Servizi ha operato in assenza di un progetto esecutivo, la Regione Toscana
ha assentito all'opera nonostante i pareri interlocutori o negativi dei
propri uffici, non c'è stato il dovuto coinvolgimento dell'Autorità di
Bacino dell'Arno, tutto ciò per non dire della trattativa privata con cui
sono state assegnate le opere. Una situazione gravissima a conoscenza di
tutti, Magistratura penale ed amministrativa compresa, e tutti (tranne gli
ambientalisti) hanno preferito tacere per anni scegliendo un comportamento
omertoso. Abbiamo sempre espresso un parere favorevole al raddoppio
ferroviario tra Milano e Napoli, ma questo non può essere realizzato al di
fuori di dispregio alla tutela ambientale e agli obblighi di legge.»

Benedetto ha illustrato la lunga serie di interventi ed osservazioni
presentate sin dal 1992 dagli ambientalisti. Si è particolarmente soffermato
sul ricorso al TAR contro il parere favorevole della Conferenza di Servizi
che ha avviato la realizzazione del progetto: «Il TAR respinse allora il
nostro ricorso ignorando gli aspetti procedurali su cui era chiamato a
giudicare ed esprimendo invece giudizi sull'interesse nazionale dell'opera
su cui non era competente. I danni ambientali di cui stiamo parlando erano
stati tutti preannunciati, erano strettamente connessi alle carenze
progettuali ed al mancato rispetto delle procedure deliberative, per questo
i legali del WWF, oltre a predisporre la costituzione di parte civile per il
processo che ci sarà a seguito degli attuali interventi della Magistratura,
stanno valutando la possibilità di richiamare in causa quei giudici
amministrativi che hanno commesso un errore così grave». Benedetto ha anche
illustrato gli esposti penali e ha documentato che la Procura della
Repubblica di Firenze, pur non dichiarandosi competente, sin dal 1995 aveva
preso atto delle «irregolarità, errori, e lacune tecniche, anche di grave
entità, nella progettazione della linea ferroviaria TAV nel tratto toscano
della linea Bologna-Firenze».

«Questa vicenda ripropone con forza e chiarezza il senso ed il valore delle
procedure di controllo ed in particolare della VIA» ha dichiarato
concludendo Benedetto. «Non sono gli ambientalisti a bloccare le opere
pubbliche, ma quanti, tecnici e politici, sottovalutando i problemi o
cercando scorciatoie procedurali, anche per trovare significativi risparmi
economici, alla fine perdono più tempo di quanto ne servirebbe. Siamo oggi
preoccupati da come s'intende gestire l'annunciata nuova stagione delle
opere pubbliche, ma questo non riguarda solo il Governo Berlusconi visto che
anche rispetto alla Variante di Valico, sbloccata dal Governo Amato, abbiamo
non poche osservazioni di merito sulle procedure deliberative seguite
compresa quella che ha portato ad un favorevole parere di VIA»

Firenze,27 giugno 2001