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Wwf: I parchi italiani sono in pericolo
- Subject: Wwf: I parchi italiani sono in pericolo
- From: "F A B I O C C H I::" <fabiocchi at infinito.it>
- Date: Thu, 19 Apr 2001 14:06:54 +0200
Wwf: I parchi italiani sono in pericolo ------------------------------------------------------------ www.verdi.it "Modus Vivendi", la rivista di ecologia e scienza allegata a "Il Salvagente" se n'era occupata in un'inchiesta lo scorso mese, ma ecco arrivare ora l' indagine del WWF. I parchi italiani sono in pericolo, quasi ovunque le giunte di centrodestra ne stanno ridisegnando i confini, riducendoli a francobolli. ABRUZZO Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga Minaccia di realizzazione del terzo traforo del Gran Sasso e abbassamento della falda acquifera da 1600 m. a 1000 m. (a livello dell'autostrada) con conseguenti danni per ciò che concerne l'approvvigionamento idrico per le popolazioni (Il Gran Sasso copre il fabbisogno idirico di 450.000 abitanti). Potenziamento impianti sciistici di Campo Imperatore (i lavori sono stati bloccati per verifica impatto ambientale su iniziativa del WWF). Parco nazionale della Maiella Il parco è minacciato da ricerche petrolifere dentro i confini dell'area protetta e da progetti di impianti di arroccamento per sport invernali (Comuni di Rapino e Caramanico) Parco regionale Velino e Sirente La superficie del parco regionale è stata ridotta di oltre 9.000 ettari e all'interno dell'area protetta è stato realizzato nel 1999 un parcheggio di 10 ettari (Campo Felice nel Comune di Rocca di Cambio) con fondi dell'Unione Europea in area SIC (i lavori sono stati bloccati per verifica impatto ambientale su iniziativa del WWF). BASILICATA Parco nazionale della Val D'Agri Non ancora definita la perimetrazione per il nuovo Parco nazionale della Val D'Agri a causa della presenza dei pozzi petroliferi (la Val D'Agri ospita il più grande bacino petrolifero d'Europa) che determinano seri problemi di incompatibilità tra tutela dell'area e l'attività estrattiva. EMILIA ROMAGNA Parco nazionale dell'appennino Tosco - Emiliano Presenta una difficoltà di gestione a causa di una perimetrazione frammentata (isole di territorio protetto dal parco nazionale completamente separate tra loro o collegate da una parte del territorio protetto da un parco regionale) e che ha escluso importanti aree della garfagnana, perché alcuni comuni si sono apertamente dichiarati contrari alla nuova area protetta nazionale. Determinanti anche in questo caso le pressioni dei cacciatori contrari al parco. CAMPANIA Parchi naturali regionali, Parco del Partenio e Parco dei Picentini In corso il nuovo procedimento istitutivo dei parchi naturali in tutta la regione a causa del ricorso del Comune di Procida alla Corte Costituzionale contro la legge regionale che istituiva tutte le aree protette regionali. La sentenza del 14/7/2000 sull' art. 6 della Legge regionale n. 33 del 1993 ha cancellato tutti i parchi regionali della Campania. Parco del Partenio: ricorso al Tar del Comune di Mugnano del Cardinale per l 'annullamento della delibera della Giunta regionale che istituiva il parco del Partenio, sentenza del 26/10/2000. Parco dei Picentini: il parco non è ancora istituito per opposizione da parte di diversi Comuni contrari all'area protetta. Il problema principale per tutti i parchi è l'abusivismo edilizio diffuso e l'opposizione dei cacciatori. I Comuni sono contrari perché verrebbe limitato il loro potere di intervento sul territorio. CALABRIA Parco delle Serre Pur istituito da una legge regionale del 1990 non è mai stato attuato ed è praticamente rimasto un parco di carta. FRIULI Parco delle Prealpi Giulie Il parco è minacciato da una riduzione del perimetro. Alcuni amministratori locali individuano nel parco solo un vincolo e quindi un ostacolo allo sviluppo economico. LIGURIA Parco di Portofino L'Ente Parco ha deliberato la riduzione dell'area protetta da 4600 ettari a 1000 dopo le pressioni di alcuni enti locali e del mondo venatorio. LOMBARDIA Parco Bernina Disgrazia E' uno dei tre parchi lombardi istituiti ma mai realizzati per i quali è prevista un'area di 140 mila ettari a fronte dei 580 mila ettari di territorio occupato complessivamente da tutti i 26 parchi regionali. Di questi 26 parchi, circa il 65%, inoltre, è aperto all'attività venatoria e per la maggior parte di essi non sono stati ancora approvati i Piani Territoriali di Coordinamento, lacuna che determina disagi ambientali come cave o percorsi per automobili molto vicine ai fiumi. PIEMONTE Non ci sono parchi particolarmente a rischio. Si profila però un problema a livello di gestione: la Regione infatti sembrerebbe intenzionata ad affidare ai comuni, alle province, alle Comunità montane la gestione dei Parchi che fino a oggi sono affidati, con riscontri soddisfacenti, agli enti regionali. Potrebbero così prevalere gli interessi locali presenti sul territorio rispetto alla tutela dell'ambiente. UMBRIA Parco del Trasimeno Il lago ha gravi problemi di inquinamento ed il parco manca di adeguate risorse economiche da parte della Regione (problema che vale per tutti i parchi umbri). Il parco ha i confini che coincidono praticamente con le rive del lago limitando così al minimo la superficie sottratta al divieto di caccia. In Umbria il problema principale per i parchi è l'opposizione dei cacciatori. SICILIA Isola di Marettimo Vi è stata istituita una riserva naturale, tuttavia non ancora realizzata causa annullamento del Tar per ricorso da parte del Comune di Favignana. Il problema principale è l'opposizione del Comune che vedrebbe limitata la sua discrezionalità negli interventi sull'isola. SARDEGNA Parco del Gennargentu Il parco nazionale previsto dal 1991 è stato istituito sulla carta ma non è mai stato realizzato a causa di contrasti tra le Amministrazioni locali ed il Ministero dell'Ambiente. MARCHE Il Parco regionale del Sasso Simone e Simoncello è minacciato da una riduzione dei confini su richiesta del Comune di Pennabilli. Forti sono anche in questo caso le pressioni contrarie dei cacciatori. Il parco deve inoltre convivere con il poligono militare tutt'ora attivo nel cuore dell' area protetta. Il Parco Gola della Rossa e Frasassi è minacciato dalle cave di calcare massiccio che hanno già devastato gran parte della Gola della Rossa. Forti anche le pressioni dei cacciatori per la caccia di selezione al cinghiale. LAZIO Parco dei Laghi di Bracciano La Regione intende ridurre drasticamente il perimetro del parco per le pressioni contrarie di alcuni enti locali e del mondo venatorio. VENETO Parco Delta del Po Il parco regionale del delta del Po presenta una discontinuità a livello di perimetrazione (il Parco si estende a "macchia di leopardo"), ha carenze gestionali e amministrative che rivelano una certa sudditanza dell'Ente di gestione nei confronti dei cacciatori. Non è mai stata trovata l'intesa con la Regione Emilia Romagna per l'istituzione del parco nazionale del Delta del Po, unico delta fluviale d'Europa non ancora protetto da un parco. TRENTINO ALTO ADIGE Parco Provinciale Adamello Brenta Il parco è aperto all' attività venatoria e sottoposto a scelte gestionali discutibili quali ad esempio la realizzazione al suo interno di strade forestali. (18 aprile 2001)
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