telefoni:una gara a chi informa meno



dal salvagente del 22 marzo 2001

TELEFONI, UNA GARA A CHI INFORMA MENO.
dal 1996 al 1999 il numero di provvedimenti presi dall'antitrust non ha
fatto che crescere. Segno che la lotta sul mercato s'inasprisce, e proprio
per questo a rimetterci e' sempre piu' speso l'esigenza di chiarezza.

L'Antitrust ha bocciato tre messaggi promozionali Tim perche' costituiscono
pubblicita' ingannevole. I messaggi respinti dall'Autorita' che ne vieta
l'ulteriore diffusione riguardano la promozione "Carte vacanze Tim",
l'opzione tariffaria "Autoricarica 190" e il servizio Uni Tim di "
navigazione Internet da telefonino via 9000". Ma questa non e' che l'ultima
sentenza dell'Antitrust in materia di informazioni parziali, non veritiere,
poco chiare fornite agli utenti dai gestori della telefonia fissa e mobile.
Ricostruiamole da vicino.
La sfida commerciale sulle tariffe telefoniche nasce innanzitutto come
sfida tra Telecom e Omnitel sulle tariffe del telefonino Gsm. Solo nel 1998
si estende alla telefonia fissa e comincia a interessare altri operatori di
telecomunicazioni. Tutto comincia nel 1995 - un secolo fa sotto il profilo
degli sviluppi delle telecomunicazioni - con l'attribuzione a Omnitel della
licenza di telefonia mobile Gsm. Ma e' nell'anno successivo che la sfida
commerciale , prima timidamente, poi con sempre piu' veemenza, si estende
anche al fronte della pubblicita'. I primi "scontri" risalgono all'inverno
del 1996 . A gennaio Telecom segnala all'Antitrust grante della concorrenza
e del mercato la presunta ingannevolezza di una campagna pubblicitaria di
Onitel , ricavandone un verdetto soddisfacente solo a meta'. Telecom
denuncia, in particolare, che Omnitel tace sulla natura sperimentale del
servizio Gsm e sui limiti derivanti dalla parziale apertura del territorio.
L'Antitrust conferma la piena legittimita' del servizio offerto da Omnitel,
in possesso di regolare concessione rilasciata dal ministero, ma da ragione
a Telecom sull'omessa indicazione del grado di effettiva copertura del
territorio.
A marzo le parti si invertono, stavolta e' Omnitel a segnalare la presunta
ingannevolezza di un messaggio pubblicitario diffuso da Telecom su alcuni
quotidiani: l'annuncio che , a partire dal 13 marzo, Tim "ospita sulla rete
piu' grande del mondo anche i clienti del secondo gestore".L'Antitrust
accoglie la denuncia. A suo giudizio infatti, la frase e' due volte
ingannevole , perche'" la qualificazione della rete Tim come la piu' grande
del mondo non e' veritiera"e perche', contrariamente al vero, lascia
intendere " che Omnitel e' in grado di offrire il servizio di telefonia
cellulare ai suoi clienti tramite la rete messa a disposizione da Tim".
Con l'avvio della liberalizzazione anche nel mercato della telefonia fissa
, i volumi degli investimenti pubblicitari nel settore decollano e si
infittiscono , di conseguenza , gli interventi dell'Antitrust in materia di
pubblicita' ingannevole. Dei 300 provvedimenti di ingannevolezza deliberati
nel 1998 , diciannove riguardano le telecomunicazioni. Due gli elementi di
rilievo. Il primo:l'evidente spostamento della guerra pubblicitaria sul
fronte delle tariffe. Dei diciannove casi di ingannevolezza accertati, sei
riguardano le caratteristiche di apparecchi - fissi, cordless e
telefonini-, due le tariffe di accesso alla rete - segno che la pubblicita'
ingannevole ha gia' aperto una finestra su Internet- e ben undici le
tariffe dei diversi servizi oggetto di offerta - carte ricaricabili,
promozioni tariffarie, canoni, ecc.-. Il secondo elemento a dimostrazione
che la concorrenza fatica ancora ad affermarsi , il fatto che a
fronteggiarsi sono ancora solamente i due gruppi maggiori, vale a dire l'ex
monopolista Telecom e Omnitel , il primo dei suoi concorrenti.
Nel 1999 le dinamiche rappresentate subiscono un'ulteriore accentuazione.
Secondo i dati dell'ultima relazione al Parlamento, le telecomunicazioni e
l'alta tecnologia condividono con il settore creditizio il piu' alto numero
di processi per pubblicita' ingannevole istruiti dall'Antitrust -
rispettivamene 36 e 37 su un totale di 358 istruttorie-. Sotto il profilo
delle decisioni assunte, si collocano poi al primo posto assoluto: 30
provvedimenti su un totale di 275. Vale a dire che oltre il 10 per cento
delle pronunce di ingannevolezza adottate nell'anno sono ascrivibili a
questo comparto economico.
Dei 30 provvedimenti di ingannevolezza infine, circa la meta' sono riferiti
a messaggi o campagne pubblicitarie che hanno per oggetto le tariffe di
telefonia fissa e mobile.
I dati relativi al 1999 costituiscono anche un efficace indicatore del
grado di liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e del livello
di concorrenzialita' raggiunto dal mercato . In sostanza , anche le cifre
ufficiali della pubblicita' ingannevole , per quanto in se' indicatrici di
un fenomeno negativo, segnalano che la pluralita' dei soggetti nel settore
della telefonia e' un dato acquisito .
Sul fronte dei servizi di telefonia vocale e di accesso alla rete sono
davvero pochi gli operatori che possono vantare l'assenza degli elenchi
delle decisioni dell'Antitrust in materia di pubblicita' ingannevole.
Ce n'e' per Wind, per omessa indicazione di dati in ordine
all'incompatibilita' tecnica assoluta tra i cellulari piu' vecchi che
utilizzano una sola banda di frequenza e i servizi telefonici che
necessitano di apparecchi dual band. Per Infostrada, a proposito di una
pubblicita' in materia di fornitura di servizi di accesso alla rete
Internet . Per Tele 2 e Planetwork, in materia di condizioni e tariffe dei
servizi. Per Tiscali , Dreamcast e Galactica, in tema di connessione e
accesso a internet