new economy:biotech motore dell'informatica



dal sole24ore di martedi 20 marzo 2001

  Nel mirino delle grandi aziende It Usa un mercato dalle enormi potenzialità

Biotech motore dell’informatica
Il caso di Ibm che ha creato una divisione per affiancare tecnologicamente
le società del settore
di Daniela Roveda 


Anche Ibm rafforza l’impegno in uno dei segmenti più lucrativi e
promettenti dell’informatica moderna, quello delle applicazioni per la
biotecnologia . Il colosso americano ha annunciato, infatti, la creazione
di una divisione di consulenza per aiutare le società farmaceutiche e
biotecnologiche a impiegare nuove tecnologie e accelerare così lo sviluppo
di nuovi farmaci.

Il mercato. Secondo le previsioni della società di ricerca Frost &
Sullivan, il settore farmacologico investirà 6,5 miliardi di dollari in
tecnologie dell’informazione entro il 2004.

La crescente importanza delle applicazioni informatiche nella biologia e
nella farmaceutica è balzata agli occhi dell’industria hi-tech e
dell’opinione pubblica l’anno scorso con la decodificazione del genoma
umano, un processo reso possibile proprio dall’uso di potenti computer.

All’impresa di identificare tutti i geni dell’uomo e le loro funzioni si è
dedicato sia il settore pubblico, con l’Humangenome project , sia quello
privato con numerose società - tra cui l’ormai celebre Celera -
specializzate in sottosettori specifici.

«La biologia è la scienza che oggi sta trainando l’intero settore
dell’informatica d’alto livello», ha detto Caroline Kovac, vicepresidente
della divisione per le applicazioni alla biologia della Ibm (sul sito
www.neteconomy24.ilsole24ore.com il link alla divisone Ibm sulle scienze
della vita e anche la Web guide).

Compaq. Altre grosse società dell’informatica sono entrate di recente nel
cosiddetto settore della bioinformatica. Lo scorso settembre Compaq
computer ha creato un fondo di investimento da 100 milioni di dollari
interamente dedicato a piccole società biotecnologiche, un’inversione di
strategia per un’azienda che fino ad allora aveva investito principalmente
in aziende Internet. Compaq, inoltre, ha fornito computer anche alla Celera
Genomics.

Sun Microsystems. Di recente anche Sun Microsystems ha lanciato un
progetto, l’Informatics advisory council, per mettere in contatto i propri
tecnici con ricercatori e dirigenti dell’industria della biotecnologia. Sun
sta anche instaurando rapporti di partnership con società di software per
applicazioni biotecnologiche.

Hitachi. La giapponese Hitachi invece ha iniziato già nel 1999 a
collaborare con le società biotech per creare strumentazione medica e
computer adatti alle esigenze specifiche di questo ramo della scienza.

Motorola. Motorola infine ha rilevato lo scorso giugno la società di
strumentazione per la biotecnologia Clinical micro sensors per potenziare
la propria divisione Life sciences.

Gli obiettivi Ibm. Ibm ha intenzione di offrire alla clientela una vasta
gamma di servizi di assistenza e consulenza tra cui la progettazione di
infrastrutture e servizi per aiutare ricercatori a raccogliere e scambiarsi
informazioni al fine di promuovere l’innovazione e accrescere la
produttività; la messa a punto di sistemi di data management e di
integrazione dati per consentire la gestione di massicce banche dati e la
semplificazione della raccolta di informazioni.

La multinazionale offrirà inoltre servizi per aiutare società farmaceutiche
e biotecnologiche a sfruttare Internet per accorciare la durata dei test
clinici e fornirà tecnologie e servizi per consentire alla clientela di
concentrarsi nelle proprie aree di attività e abbassare i costi della ricerca.

La nuova divisione. La nuova divisione di bioinformatica farà parte della
Life science division, creata lo scorso agosto per sviluppare software
disegnato su misura per ciascun cliente nel campo delle scienze biologiche.
La divisione ha un budget di 100 milioni di dollari, ma Ibm non ha
specificato l’entità degli investimenti aggiuntivi per finanziare le nuove
attività di consulenza.

I supercomputer. Ibm infine sta proseguendo nello sviluppo di un computer
(supercalcolo parrallelo) dotato di una elevata capacità di calcolo capace
di porre in relazione molteplici infomazioni e variabili l’una con l’altra
e creare quindi modelli matematici attendibili. Questo design dovrebbe
consentire ad esempio di generare modelli tridimensionali di proteine e di
simulare la formazione di catene proteiche.