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Acqua
- Subject: Acqua
- From: "FABIOCCHI::" <fabiocchi at infinito.it>
- Date: Fri, 23 Mar 2001 20:43:42 +0100
Fiumi sempre più inquinati, ma paghiamo da 500 a 1000 volte di più per bere acqua del rubinetto imbottigliata. Fonte: www.wwf.it Per supplire alla richiesta di acqua sicura da bere, il consumo di acqua imbottigliata aumenta in modo vertiginoso in tutto il mondo, particolarmente nei paesi in via di sviluppo. Ma, come rivela uno studio preliminare commissionato dal WWF in tutto il mondo, i consumatori pagano dalle 500 alle 1000 volte di più per una bottiglia d'acqua che, almeno nel 50% dei casi, ha le stesse caratteristiche dell'acqua del rubinetto con solo un po' di sali e di minerali aggiunti. Nello stesso tempo, i fiumi che dovrebbero costituire la fonte della maggior parte dell'acqua potabile sono sempre più minacciati dall'inquinamento provocato dalle sostanze chimiche usate in agricoltura, dai processi industriali obsoleti o malgestiti, dalla mancanza di trattamenti adeguati per i rifiuti urbani e gli scarichi fognari. "E' molto chiaro che fare affidamento sull'acqua in bottiglia, pensando che solo perché non viene dal rubinetto sia più pura e immune dall'inquinamento, non risolverà affatto i problemi di sicurezza e approviggionamento" ha detto Gianfranco Bologna, portavoce del WWF Italia. "Non solo dobbiamo pensare a standard globali per l'acqua minerale e in bottiglia, ma dobbiamo anche assicurare che l'acqua che esce dai rubinetti e dai pozzi sia sicura da bere. Questo vuol dire curarsi di più delle fonti di acqua, rendere più biologica e pulita l'agricoltura, anche quella tradizionale, intervenire sulle attività umane, industrie e scarichi fognari, che producono inquinamento". Disinquinare le risorse di acqua pubblica, piuttosto che fare affidamento sull'acqua in bottiglia, costituirà un ulteriore beneficio per l'ambiente. C 'è un forte costo ambientale associato con l'imballaggio e il trasporto di acqua in bottiglia in giro per il mondo: e il consumo di acqua imbottigliata cresce del 7% ogni anno, con un picco del 15% nelle regioni dell'Asia che danno sull'Oceano Pacifico. L'assenza di modi di imballaggio più ambientalmente compatibili fa si' che questo costituisca un ulteriore accumulo di rifiuti che si aggiungono al ciclo dell'inquinamento. "La migliore acqua da bere non si trova necessariamente in una bottiglia. Se vogliamo bere acqua pura dobbiamo porre maggiori sforzi nel proteggere fiumi, laghi e falde idriche, e poi investire in modo che tale acqua arrivi in modo sicuro al consumatore attraverso i rubinetti", ha concluso Bologna. Di tutta l'acqua dolce, solo il 2,5% è potabile, e la maggior parte di questa, il 99%, è racchiusa nei ghiacciai o raccolta sotto terra in profondità. Lo 0,3% che rimane forma il ciclo dell'acqua, uno dei sistemi di sostegno della vita del pianeta. Eppure, anche di questa quantità minuscola, solo una parte è disponibile per l'uso umano. E' stato stimato che il consumo mondiale annuo di acqua è vicino ai 4.000 miliardi di metri cubi, pari a circa 755 metri cubi per abitante della Terra. Il problema, come sempre, è la distribuzione condizionata soprattutto dalla disponibilità di infrastrutture che ne agevolino l'utilizzo: uno statunitense, ad esempio, consuma 2.150 metri cubi di acqua l'anno, mentre un nigeriano ne consuma 45. L'Italia si colloca tra i paesi ricchi di risorse idriche con una disponibilità annua di 155Km cubi, pari ad un volume pro capite di 2700 metri cubi che si riduce però a 2000 considerando la natura irregolare dei deflussi e delle difficoltà pratiche di utilizzo. Il volume disponibile precipita poi a 928 metri cubi a causa del cattivo stato dell'allacciamento idrico che favorisce le perdite. Nonostante a livello planetario vi siano reali difficoltà di reperimento e utilizzo delle risorse idriche, gli ecosistemi d'acqua dolce continuano a essere degradati o distrutti a ritmi spaventosi. Nel corso degli ultimi cento anni, più della metà delle zone umide d'acqua dolce sono andate perse per effetto di uno sviluppo non sostenibile. Habitat e specie delle zone umide sono scomparsi, insieme al sostentamento e all'accesso all'acqua potabile per le persone. In alcuni paesi, le tensioni politiche per l' accesso all'acqua potabile sono cresciute a livelli allarmanti. A meno che i metodi attuali per gestire i sistemi e il rifornimento d'acqua dolce non cambino, le agenzie delle Nazioni Unite stimano che due terzi della popolazione mondiale potrà trovarsi a dover affrontare una seria carenza d' acqua potabile entro il 2025. Ancora peggio, le prime "guerre per l'acqua" potrebbero già essere dietro l'angolo. Paradossalmente, mentre molte regioni nel mondo soffrono per la mancanza d'acqua potabile, altre (o anche le stesse, in stagioni diverse dell'anno) stanno subendo devastazioni dovute ad inondazioni incredibilmente gravi e frequenti. Tutto ciò riflette in parte gli effetti dei mutamenti climatici, ma è dovuto in larga misura ad una cattiva gestione dei fiumi, degli allagamenti delle pianure e degli spartiacque. Acqua. Francescato: Bush non smettera' mai di stupirci www.verdi.it Dopo il dietrofront sul taglio alle emissioni di anidride carbonica delle centrali elettriche arriva anche la decisione americana di "continuare ad avvelenare milioni di americani con l'acqua all'arsenico, Bush non smettera' mai di stupirci". Cosi' il leader dei Verdi Grazia Francescato commenta l'ultima mossa ambientale dell'amministrazione statunitense. "L'azione di Bush e' l'azione di un uomo che sta dimostrando che ormai viviamo in un mondo in cui il denaro viene prima della vita e della salute". Di fronte alle migliaia di ambientalisti americani che, da anni, denunciano il rischio di cancro legato alle alte concentrazioni di arsenico nell'acqua, il comportamento del presidente americano, sottolinea Francescato, "e' un atto di arroganza".
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