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alta velocita': lo strappo delle ferrovie
- Subject: alta velocita': lo strappo delle ferrovie
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Mon, 03 Apr 2000 06:35:20 +0200
dal corriere della sera di sabato 1 aprile 2000 Deciso lo scioglimento del contratto con il consorzio guidato da Iri, Astaldi e Impregilo Alta velocità, strappo delle Fs Rottura con i costruttori della Verona-Venezia: troppo onerosi ROMA — Stava già per accadere qualche mese fa con la tratta Milano-Bologna, ma alla fine il consorzio Cepav Uno, guidato dall’Eni, aveva ridimensionato le sue pretese economiche e salvato il suo contratto. Ma stavolta la linea dura delle Fs ha portato a una clamorosa rottura: la Tav, la società controllata da Fs al 100% che si occupa di costruire le nuove linee ferroviarie ad alta velocità, ha deciso di sciogliere il contratto con il consorzio Iricav Due per la costruzione della Tratta Verona-Venezia. Nella complessa architettura dell’Alta velocità il consorzio Iricav Due faceva capo inizialmente all’Iri, uno dei tre general contractors dell’operazione. Ma, dopo che l’Iri è uscito dal settore delle costruzioni con la vendita di Italstrade e Condotte, il consorzio Iricav Due ha oggi come maggiori protagonisti l’Impregilo e il gruppo Ferrocemento.La decisione della Tav di rompere il contratto è nata dalla controversia sul prezzo per la costruzione del primo troncone di cui sono stati approvati i progetti. Si tratta dei 24 chilometri tra Padova e Mestre. Il prezzo ritenuto congruo dalla Tav era attorno agli 870 miliardi, mentre il consorzio si è attestato su una richiesta superiore del 34%, vicina ai 1.200 miliardi. Il consiglio della Tav, presieduto da Umberto Bertelè, ha così deciso all’unanimità «di dar corso agli atti finalizzati allo scioglimento del rapporto contrattuale per l’intera linea Verona-Venezia». E ha già deliberato di chiedere alle Fs, che nella vicenda rivestono il ruolo di ente concedente, l’autorizzazione ad affidare la costruzione della Padova-Mestre attraverso una gara europea.Del consorzio Iricav Due fanno parte Ansaldo Trasporti (gruppo Finmeccanica), Del Favero,Impregilo, Fintecna (gruppo Iri), Italstrade (gruppo Astaldi), Salini Costruttori, Condotte (gruppo Ferrocemento) e Torno. L’affidamento della tratta Verona-Venezia era avvenuto nel 1991 attraverso una convenzione. Come per tutte le altre tratte dell’Alta velocità (affidate come general contractors all’Iri, all’Eni e alla Fiat) i contratti furono fatti appena in tempo per evitare l’obbligo di ricorrere a gare europee. Una procedura che ha dato luogo a dubbi, tanto che la stessa Autorità Antitrust si è occupata della vicenda con una lunga istruttoria peraltro conclusa da una controversa sentenza «assolutoria». Più volte, nel corso degli ultimi anni,l’Alta velocità è salita alla ribalta in occasione di varie indagini giudiziarie legate ai diversi filoni di Mani pulite: i magistrati hanno avuto ripetutamente a che fare con indizi e testimonianze a proposito di tangenti che sarebbero state pagate o solo concordate per la spartizione degli appalti.Dopo l’arresto di Lorenzo Necci, costretto nel settembre del ’96 a lasciare la guida delle Fs dopo sette anni durante i quali era stato tra l’altro il grande regista dell’operazione Alta velocità, la nuova gestione guidata da Claudio Demattè e Giancarlo Cimoli ha affidato a Bertelè il difficile compito di gestire la complessa eredità Tav, fatta soprattutto di un inestricabile intreccio contrattuale. La rottura decisa sulla Verona-Venezia realizza per la prima volta gli auspici di molti critici dell’operazione. E potrebbe essere solo l’inizio. Giorgio Meletti
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