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- From: laura <laurabasko at iol.it>
- Date: Mon, 20 Mar 2000 20:56:03 +0100
spero che qualcuno trovi interessante la nostra associazione e ci scriva ciao a tutti laura
Atelier Ambulant d'architecture Associazione LOI 1901 Si tratta di una associazione europea formata da diverse figure professionali che si impegnano nell‘elaborazione e nel sostegno di progetti concreti. Architetti ed artigiani, urbanisti e paesaggisti, ingegneri, restauratori, filosofi ed artisti si riuniscono regolarmente per dar vita ad un cantiere che si svolge ogni volta in un paese differente. Lo scambio culturale, le formazioni e gli approcci diversi si completano in un progetto comune e costituiscono il potenziale di base dell‘Atelier Ambulant d‘architecture. Questo conduce ad un approccio olistico del progetto che evolve nel corso di ogni processo di realizzazione, che propone soluzioni e riposte concrete. La verifica dei risultati si fanno sul cantiere, in tempo reale. L‘Atelier Ambulant d‘architecture dà vita ad una attività pluridisciplinare aperta alla ricerca di una ridefinizione del ruolo e della vocazione dei mestieri legati all‘architettura. La collaborazione attiva con artigiani, tecnici, attori sociali, associazioni, gruppi d'azione locale è necessaria ed auspicabile: costituisce il primo passo per riattivare un processo di scambio non solo finalizzato alla realizzazione dell'oggetto in sè (architettura, territorio), bensì alla rivitalizzazione del sistema di relazioni locali, per lo più compromesso. In tale contesto l'Atelier Ambulant d‘architecture assume il ruolo di mediatore attivo. Situandosi, chiaramente, al di fuori di un contesto economico tradizionale, nel quale domina la reddittività a breve termine, l'Atelier Ambulante d'architecture propone un approccio differente: ogni progetto è l‘oggetto di uno studio di fattibilità che tiene conto non solo dei finanziamenti disponibili, ma e soprattutto, delle risorse umane, ambientali e sociali, cioé di tutte le componenti del processo di trasformazione che qualificano l'impatto globale dell‘intervento. La situazione attuale non favorisce la creazione di un vero mercato per questo tipo di approccio . Cio' nonostante, la domanda di privati e di associazioni di piccole strutture capaci di combinare "progetto ed esecuzione partecipata" si fa sentire, sempre di più. Diventare operativi in questa prospettiva è il primo obbiettivo che ci siamo dati, per questa motivo siamo,dal settembre del 1997, diventati un'associazione francese (Loi 1901) di carattere europeo. _______________ In quale misura possono essere reinvestiti degli spazi privati o pubblici soggetti a dei processi di abbandono e di degrado in ambiente rurale o urbano? Il costo delle operazioni di recupero è spesso molto elevato e dunque inavvicinabile per privati, associazioni, comuni ... In un simile contesto, l’Atelier Ambulant d’architecture s’ impegna nell’adozione di questi spazi orfani e nell’ elaborazione di progetti di recupero. a. Recupero Riscoprire la responsabilità ambientale e sociale di ogni progetto da realizzare: Si tratta d'installare un cantiere che permetta di esaminare, in un primo tempo, le energie ed i potenziali recuperabili partendo dalle ricchezze e dalle particolarità del luogo che rendono ogni situazione di cantiere unico. Un approccio ecologico orientato verso il rispetto delle risorse e dei cicli naturali, attento ai bisogni dei suoi abitanti, costituisce il nostro punto di partenza. Questo procedimento punta al recupero degli spazi e dei materiali "trovati" sul posto, riattribuendone una funzione. Ma le possibilità di recupero vanno più lontano ancora: oggi, le discariche sono una fonte di ricchezza vastissima. Lo sfruttamento di tali risorse si può effettuare, semplicemente, relativizzando il meccanismo attuale di consumo e di produzione per attribuire una nuova dimensione alla nozione di "rifiuto". A titolo d’esempio, lavorare con del legno già utilizzato (Auxerre 4/cant.), rappresenta non solo un risparmio economico ma induce un’apertura alla filosofia della costruzione, includendo la nozione di tempo nel suo processo. Sotto questo punto di vista il recupero prende un senso molto più ampio ed apre delle possibilità enormi per il futuro tra il risparmio di risorse, di energie, di materiale e, a medio termine, di soldi . Piuttosto che applicare un trattamento di ordine cosmetico, cerchiamo con il recupero di ridefinire un'architettura nei suoi spazi e nei suoi significati sociali. Si tratta, dunque, di una rianimazione di un organismo: un approccio che tenta, dolcemente, di aprire la coscienza per la biocompatibilità degli stessi materiali edilizi utilizzati. b. Valorizzazione idee e energie nuove per contesti vecchi: La nozione di valorizzazione appare, allora, attraverso un processo pluridisciplinare staccato dal tavolo da disegno e in contatto diretto con gli utenti/attori dello spazio-vita in questione. La vocazione sociale di ogni cantiere diventa una vera e propria sfida alla prassi dell'architettura corrente, lontana dai veri bisogni delle persone. Si tratta di ridefinire la vera vocazione dei mestieri legati all'architettura. Arrivare senza idee precostituite o modelli importati è il primo passo. Il cantiere è quindi il luogo d'incontro tra: bisogni, necessità, desideri e possibilità, esperienza, capacità, volontà, concretezza. La qualità del progetto sarà favorita dalla varietà degli "attori" che, come utenti, ambulanti, tecnici, committenti, artigiani ed occasionali osservatori, interverranno nel processo di trasformazione dello spazio che li ospita. Questo sarà possibile attraverso una "discussione" partecipata ed allargata, che trova nel cantiere, il suo tavolo ideale. La nostra presenza sul luogo durante il periodo che ci porta dall'idea alla realizzazione, fa sì che la concertazione con i suoi utilizzatori si sviluppi giorno dopo giorno e dunque, ciò vuol dire confrontarsi con le variabili, i problemi e gli imprevisti (che fanno parte di un intervento pratico di architettura) da quando questi si manifestano a quando saranno soddisfatti. L'idea di partenza si concretizza in un primo progetto che ci guida nella realizzazione fino al momento dove la pratica ci rinvia al progetto stesso per modificarlo, rendendolo più vicino alle nuove esigenze espresse. La modificazione del contesto attraverso l'azione pratica è uno degli scopi dell'Atelier; siamo, però, coscienti che il nostro intervento è sempre inscritto in una complessità che non dovrà mai essere ridotta. Lo scambio che si può sviluppare tra AAd'a ed il contesto sociale e culturale fa parte di un"processo a lungo termine" di valorizzazione dello spazio umano al quale noi ci auguriamo di partecipare come olio sul fuoco. c. Animazione per una architettura vivente: Durante il cantiere, il dinamismo collettivo ha delle ripercussioni dirette sul risultato costruito; la diversità delle opinioni e la ricchezza degli apporti individuali riappaiono nel lavoro propriamento detto. Questo processo ci sembra capace di animare gli spazi abbandonati nel senso che si tratta veramente di ridare loro un‘anima. E molte anime, sono presenti nello stesso luogo, il cantiere: una mira alla comunicazione, allo scambio con gli altri, all'abbattimento delle frontiere linguistiche e culturali; un'altra si cura della formazione, dell' apprendimento come trasferimento delle conoscenze artigianali, come elaborazione di capacità tecniche, artistiche ed è intesa come il superamento dei propri limiti. Non dimentichiamoci di quella che si manifesta con l'esposizione, gli spettacoli e le feste; o quella che si soddifa con la rappresentazione, il teatro, i riti. Un concerto di anime, un' energie che si sprigiona con lo stare insieme, cresce nel condividere un'idea e si concretizza con la sua realizzazione. Realizzazione! Perchè di progetti concreti abbiamo bisogno, strutture e manufatti che restano a soddisfare coloro i quali li hanno fortemente voluti. Tutti protagonisti: attori/utenti, attori/ambulanti, attori/attori, tutti comunque impegnati e non spettatori; ma attori di una scena che si crea, giorno dopo giorno, si modifica con gli arrivi, si articola con i gruppi di lavoro, scompare con le partenze, rivive nei lavori finiti, per sempre! Finalmente questa animazione è il risultato tangibile dell‘energie generatasi fra abitanti, gli attori sociali e noi. Ca c'est un espace AAd'a! Definiamo i campi di un'utopia concreta: 1.Il cantiere come inizio di un processo di trasformazione processo a breve ed a lungo termine: I due aspetti di tempo definito e intervento in loco sono alla base del lavoro di un atelier d'architettura che si definisce ambulante. Il cantiere è dunque, nell'economia globale del Progetto AAd'a, quello che possiamo definire il "processo a breve termine". Questo da luogo ad un risultato che si manifesta su due livelli differenti. 1) Risposte a problemi concreti (V. recupero, valorizzazione ed animazione). 2) Inizio di un processo a lungo termine che si rende indipendente dalla nostra presenza. 2.Un potenziale pedagogico scambio e trasmissione Il risultato dei primi quattro anni di funzionamento dell'Atelier Ambulant d‘architecture ci permettono di analizzare il significato e l'orientamento che la sua attività sta prendendo: 1) A.A.d'a è diventata una vera e propria scuola, itinerante e vernacolare, che esplora i campi della progettazione partecipata e degli interventi in autocostruzione. Così si organizzeranno e parteciperemo a dibattiti, conferenze e seminari, per corto-circuitare l' attività e l' esperienza con persone e gruppi diversi; se un sogno lo fa una persona è solo un sogno, se un sogno lo fanno più persone insieme diventa realtà! 2) Il potenziale pedagogico di un tale approccio da parte dell‘Atelier Ambulant d‘architecture deve essere alimentato e condiviso nello stesso momento. Sono previsti in specifici cantieri: inserimenti sociali, attività di ergoterapia, lavori di socializzazione, scambi con gruppi analoghi al nostro. Parallelamente si apriranno collaborazioni con associazioni, cooperative, villaggi, scuole, università. Strutture amministrative ed enti pubblici e privati, che condividono la nostra filosofia. 3) Le esperienze accumulate con i Cantieri sono notevoli. Ciò nonostante un'adeguata formazione tecnica è alla base di un' attività che si dice artigianale e che unisce la teoria alla pratica. Sono previsti corsi di formazione, di aggiornamento, di apprendistato, di completamento e di integrazione della propria preparazione tecnica e professionale. Naturalmente aada'tta, itinerante e nomade, grazie alla collaborazione con studi, atelier, botteghe, laboratori che costituiscono la "rete" europea dell'Associazione: veri e propri "giri" di formazione. 4) Gruppi regionali si organizzano al fine di avere "contatti" AAd'a in più paesi; in un futuro, molto vicino, sarà possibile intraprendere più iniziative (campi, corsi, seminari e cantieri) all'anno, anche simultaneamente. Questo porterà ad una maggiore attività sul campo, con grande vantaggio di quelle "situazioni critiche" che necessitano dell'intervento e dell'energia del nostro gruppo. 5) Un organizzazione permanente (nucleo) è necessaria per assicurare i collegamenti, la trasmissione e la continuazione dei progetti in corso. Uno "Spazio" dove AAd'a può installare la sua Siège Social e che fungerà da quartiere generale (ambulante ? ), sarà allestito en Paris, la nostra città di provenienza. 6) Il gruppo S.O.S. per situazioni d'emergenza e calamità di qualsiasi natura. S'ipotizza la costituzione di un gruppo che si muova in tempi brevissimi, per far fronte a casi dove la normale prassi organizzativa prenderebbe troppo tempo. Attrezzatura ed equipaggiamento al seguito. L‘Atelier Ambulant d‘architecture cerca la collaborazione con altre strutture operative in un‘ottica di lavoro complementare per praticare insieme la rivitalizzazione dell'architettura ripensando alle nozioni di patrimonio, recupero, alla valorizzazione dei beni culturali ed ambientali. Tutto ciò ci sembra una buona motivazione per il futuro! 3. Come interveniamo condizioni e modalità a) Il Cantiere: (da scrivere) b) Il Seminario: (in elaborazione) c) Altro CURRICULUM AAd'a Associazione LOI 1901 1992 Parigi - Incontro alla Scuola di Architettura UP6-La Villette. Programma Erasmus. Dessau - Concorso "Il Bauhaus del 2000". Progetto non partecipante. 1993 Firenze - 1° cantiere: progetto di restauro e realizzazione di uno studio per una casa rinascimentale. Vienna - Concorso: "Westbahnhof 200". Trasformazione della stazione ovest e sistemazione dell'area ferroviaria. Primo progetto laureato (ex-equo). Paris - Progetto e ristrutturazione di una mansarda. Restauro delle travi, sistemazione di cucina, bagno, mezzanino. 1994 Durnstein (A) - 2° cantiere: Realizzazione dell'isolamento di uno chalet e sistemazione interna della mansarda. Progetto di ristrutturazione generale. Roma - Concorso: "Una stazione fluviale sul Tevere" Primo progetto laureato (ex-equo). 1995 Avezzano (I) - 3° cantiere: progetto e realizzazione di un giardino pensile e garage. Arredi esterni e pavimentazioni di recupero. Barcellona - Concorso per la risistemazione del "El Raval".UIA/Unesco. Progetto partecipante. 1996 Auxerre (F) - 4° cantiere: progetto e ristrutturazione di parte di una fattoria dell Borgogna. Sistemazione mansarda, fienile ed annessi. Parigi - Caffé l'Assignat: definizione dei contenuti del manifesto A.A.d‘a. 1997 Puzzu Iddu (I) - Festa di Capodanno in riva al mare e con tante zanzare. - Assemblea per la costituzione dell'Associazione. Formazione del gruppo aadamposto per il cantiere di Casa Franz (Reggello). Reggello (I) - 5° cantiere: Recupero e ristrutturazione di una colonica. Rifacimento muri a secco. Costruzione di una cisterna. Sistemazione di una cucina con canna fumaria. Pietrapiana (I) - Seminario e work-shop per il restauro e lo sviluppo sostenibile di Casa Cares, casa per ferie. Laboratorio di tesi in collaborazione con la Facoltà di Architettura di Firenze. Lipsia (D) - 6° cantiere: reanimazione di una fabbrica: coperture, lucernaio, sistemazione di uno spazio incontri/caffè, impianti sanitari ed installazioni in collaborazione con il gruppo d‘artisti dei Ramon Haze. Kassel (D) - 1° esposizione: happening e mostra alla Documenta X. Wellsterk, 28 agosto. Parigi - 5 settembre. Nascita dell'associazione "Atelier Ambulant d'architecture", Loi 1901, con sede sociale al "Caffè dell'Assignat al 7, rue Guénégaud, 75006 Paris". Firenze - 2° esposizione: mostra e materiale informativo al Giardino di Gaia. Palazzo dei Congressi, 9/11 novembre. Per il 1998 sono previste: Germania - Contatti con associazioni locali con la possibilità di portare il cantiere AAd'a/98: Mar Baltico, Costanza, Weimar. Irlanda - Contatti con associazioni locali con la possibilità di portare il cantiere AAd'a/98. Francia - Courmeron: Contatti con una famiglia di giovani agricolo-imprenditori che di una fattoria normanna, in semi-abbandono, vorrebbero fare un "ferme-auberge". Un futuro cantiere? Firenze - Collaborazione con l'Associazione Le Rose e la Ditta Erta per la formazione del corso sull "Energie rinnovabili ed alternative" per l'autocostruzione di pannelli solari previsto in febb/marzo '98. Pietrapiana (I) - Elaborazione di una tesi sul tema della trasformazione sostenibile di Casa Cares e sul progetto di conservazione dell'Oratorio di S.Francesco delle Stimmate. Paris - Collaborazioni con: l'Association International Patrimoine sans Frontières, l'Association Onze de Pic et l'Ecole d'architecture de La Villette - Ricerca della Siege Social, spazio galleggiante ed ambulante. Berlin - Collaborazione con il gruppo interdisciplinare Institut fùr angewandte Baukunst. Lipsia - Nuove medicazione alla fabbrica dei Ramon Haze.Suite al VI/Cantiere Lille (F) - Collaborazione con l'Associazione Espace Imaginaire per l'adozione di uno spazio abbandonato dove istallare la propria attività teatrale. Roma - Collaborazione con la Cooperativa Smeraldo, Unione Inquilini e il gruppo di autocostruttori di S.Tommaso d'Aquino: realtà abitativa autogestita. Italia - Collaborazione con la casa ecologica itinerante "Mobil". Modello di autosufficienza energetica biocompatibile che si sposta nei comuni della penisola. Prato (I) - Collaborazione con il gruppo Emmaus per il recupero di casolari sparsi. Cecina (I) - Sviluppo di un Parco territoriale a carattere bioecologico e turistico. Passignano (I) - WWF, casa avventura: progetto e realizzazione di una fitodepurazione. Londa (I) - Progetto Case Sparse: recupero territoriale/edilizio di un podere abbandonato. E nell'immediato: Messina (I) - Intervento nel seminario organizzato dall'Associazione per il recupero della chiesa di a Tibuldo. Seminario che vedrà la partecipazione dell'Inbar, Intervento sull'esperienze di architettura partecipata e sull'autocostruzione. Borgo San Lorenzo (I): 1) Collaborazione con aam.Terra Nuova, giornale ecoalternativo per curare una rubrica mensile sull'autocostruzione. 2) Partecipazione ed allestimento di uno Spazio, alla Fiera dell'Agricoltura (gennaio). 3) Realizzazione degli spazi comuni per la riunione degli ECO-villaggi a Torri superiore (ventimiglia)(aprile-maggio) Paris: fine dicembre (?) Café de l'Assignat: Assemblea Generale dell'Associazione sull'organizzazione interna dell'Atelier (archivio, tavoli da lavoro, magazzino, attrezzeria) ed esterna (directory, file, internet, books). Umbria/Marche - Assistenza case terremotate ed organizzazione di campi di lavoro. Tratto dal manifesto dell'associazione: (...) L'Atelier Ambulante d'architecture da vita ad una attività aperta e pluridisciplinare che è alla ricerca di una ridefinizione del ruolo e della vocazione delle attività legate all'architettura. L'Atelier è formato da persone con competenze diverse che si impegnano, a livello europeo, nell'elaborazione e nella realizzazione di progetti concreti, scambiandosi ed accomunando le proprie conoscenze, le proprie esperienze ed i differenti patrimoni culturali. Scopo dell'Atelier Ambulante d'architecture è di recuperare, valorizzare ed animare lo spazio umano costruito e non. Le attività dell'Atelier si concretizzano nei seguenti temi: 1.Animazione degli spazi, animazione sociale e formazione. 2.Ricerca e concorsi. 3.Edizione, diffusione e scambio di materiale informativo. 4.Esposizione, installazione e spettacoli. 5.Intervento concreto, detto "cantiere", nel quale i suddetti campi d'attività si corto-circuitano e si completano. napoli: laura basco 0815497914 laurabasko at iol.it
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