I: Articolo Luna Nuova




GREENPEACE: VAL DI SUSA A RISCHIO
>Le Olimpiadi del 2006 sono una minaccia per le nostre montagne
>«L'innevamento artificiale e i sali per mantenere la neve minacciano
>l'ecosistema»
>di Ugo Splendore
>
>L'OLIMPIADE invernale del 2006 nuoce gravemente alla salute: sotto questo
>slogan il fronte verde di Greenpeace, con un comunicato via internet,
lancia
>l'allarme in vista dei rischi che correrà la montagna nel prossimo lustro.
>Questa volta c'entra fino ad un certo punto l'impatto ambientale che
>scaturirebbe dalla costruzione di impianti sportivi nelle vallate e nella
>metropoli. È piuttosto la natura a far notizia.
>
>I problemi sono due. Primo: la val di Susa rischia di rimanere a secco di
>neve prima del 2006. Le tendenze meteo degli ultimi anni, monitorate da 19
>stazioni di registrazione di frequenza e intensità di neve e pioggia,
>preoccupano non poco: dal 1980-81 si è infatti aperta una tendenza alla
>riduzione di apporto delle nevicate. Solo nel 1986-86 la quantità di neve
>fresca risulta superiore alla media. E non ci sono buone notizie neanche
>sulla durata del manto nevoso. Questa variabilità potrebbe dipendere da
>fenomeni legati alla circolazione oceanica, però non si esclude che ci
possa
>essere un contributo decisivo del riscaldamento climatico del pianeta. Se
le
>tendenze in atto dovute al continuo aumento dei "gas ad effetto serra"
>dovessero confermarsi, allora la situazione per la val di Susa potrebbe
>essere critica ben prima del 2006.
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>Secondo. La soluzione a questa carenza di neve, l'innevamento programmato,
è
>rovinosa. Per produrre la neve artificiale è necessario produrre grosse
>quantità di energia (bruciando petrolio) che vanno ad incrementare gli
>effetti di quel riscaldamento climatico globale che è una delle cause della
>mancanza di neve. Insomma, a lungo termine il rimedio sarebbe più dannoso
>del male.
>
>Per innevare artificialmente le piste, poi, è necessario costruire impianti
>di distribuzione dell'acqua su tutta la vallata e bisogna convogliare
grosse
>quantità d'acqua. Per l'alta val di Susa, circolano voci sull'auspicabile
>costruzione di una diga per accumulare l'acqua durante il periodo estivo e
>utilizzarla d'inverno per alimentare l'innevamento programmato. L'impatto
>ambientale di un tale impianto - dice il comunicato - è facilmente
>intuibile.
>
>Al problema dell'innevamento artificiale si somma quello dell'uso di
>additivi (sali particolari) capaci di innalzare il punto di fusione della
>neve per conservarla il più a lungo possibile. L'uso di queste sostanze può
>minacciare l'ecosistema sottostante lo strato di neve. Questi sali, con la
>fusione della neve, provocano variazioni di pH nel terreno e profonde
>ripercussioni sugli apparati radicali e su microflora e microfauna. Già
>d'estate si notano segnali poco incoraggianti sulle piste: erba ingiallita
e
>meno vigorosa, un fenomeno che forse è dovuto anche all'estremo
>compattamento dei terreni provocato dai mezzi meccanici (gatti delle nevi
>soprattutto).
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>Inoltre - chiude il comunicato, che contiene al proposito un intervento
>dell'agronomo Silvano Fontana, presidente del Wwf Piemonte - l'effetto dei
>sali aggiunti porterebbe ad una perdita di aggregazione del terreno con
>rischio di scivolamento degli strati superficiali favorendo frane e
>smottamenti. A questo proposito il Wwf ha chiesto al Dipartimento di
>valorizzazione e protezione delle risorse agroforestali (Divapra)
>dell'Università di Torino di presentare al Comitato olimpico un progetto di
>ricerca per verificare gli effetti di queste sostanze. Il progetto è
>inserito anche nella Carta Verde nel dossier di candidatura di Torino 2006,
>ma non è ancora stato finanziato.
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>luna nuova n. 94 martedì 21 dicembre 1999
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