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Diffondi notizie militari? Minimo cinque anni di carcere
- Subject: Diffondi notizie militari? Minimo cinque anni di carcere
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Fri, 19 Nov 2004 09:02:59 +0100
Scrivere su Internet di cose militari potrebbe costare più caro che
falsificare un bilancio aziendale, dopo le recenti norme che il
centrodestra ha approvato.
Preparare dossier per il movimento pacifista e pubblicare articoli sui
retroscena della guerra a Nassiriya diventa un'attività a rischio.
Avevo incontrato miei ex studenti - in missione a Nassiriya - che mi
confidavano che le cose stavano diversamente da come le reccontavano in
TV; gli italiani avevano abbandonato quelle postazioni che invece si
diceva fossero ancora in mano alla "forza di pace".
Diffondere su Internet tutto questo è ora una vera gatta da pelare.
Cambia il codice penale militare italiano. E arrivano le manette per chi
raccoglie informazioni sulla dislocazione, i movimenti e le operazioni
delle forze armate. Per chi le divulga (anche su Internet) la pena minima è
di 5 anni. Le notizie che le autorità ufficiali negano di far conoscere
assumono il carattere di notizie "riservate": infatti chi "procura notizie
concernenti la forza, la preparazione o la difesa militare, la dislocazione
o i movimenti delle forze armate, il loro stato sanitario, la disciplina e
le operazioni militari e, ogni altra notizia che, essendo stata negata, ha
tuttavia carattere riservato".
Su proposta del centrodestra il Senato ha infatti approvato ieri una
"riforma" del codice penale militare.
Per effetto delle norme approvate ieri diventano "operativi", cioé
pienamente in vigore anche gli articoli 72 e 73 del codice penale militare
italiano là dove la legge recita che viene punita con la reclusione
militare "l'illecita raccolta, pubblicazione e diffusione di notizie
militari".
Il giornalista che verrà accusato di questi "reati" potrà essere condannato
ad una pena variante tra i due e i dieci anni di carcere, ovviamente
militare. Non è tutto. Se queste notizie verranno "divulgate" la pena potrà
essere raddoppiata e arrivare fino a venti anni di carcere. Il minimo della
condanna per il cronista che osa scrivere qualcosa che disturba è in questo
caso di cinque anni.
E' necessario mobilitare i parlamentari, i giornalisti e tutto il mondo
dell'informazione perché questo bavaglio è inaccettabile.
Lanceremo questo appello anche a Taranto, dove si terrà il convegno
nazionale delle città militarizzate domani 20 novembre.
Per maggiori informazioni:
http://italy.peacelink.org/mediawatch/articles/art_8205.html
L'Unita' On line - 18 novembre 2004
http://italy.peacelink.org/pace/articles/art_7927.html
Il convegno a Taranto delle città militarizzate