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Re: La Maddalena Referendum negato
Scrive Marcao <caomar at tiscali.it>:
> 14 agosto 2004 ------ Comitato sardo Gettiamo le Basi
>
> Venerdì 13 una delegazione del comitato Firma sa Bomba è stata ricevuta
> dall'avvocato Durandi dell'Ufficio Regionale del Referendum, l'Ufficio
> che, con delibera resa nota dalla stampa in data 12 agosto, ha defraudato
> il popolo sardo del diritto di esprimere un'opinione sulla base atomica
> statunitense, sorta illegalmente e illegalmente sviluppatasi a La Maddalena.
>
> L'alto funzionario ha respinto con decisione l'ipotesi - formulata a chiare
> lettere dal comitato - sul tempismo della "delibera di ferragosto", periodo
> privilegiato nella consolidata tradizione italica per far passare i
> provvedimenti maggiormente impopolari.
> Inoltre, ci ha ampiamente reso edotti, senza averne fatto richiesta, che la
> decisione di affossare il referendum è stata adottata dall'Ufficio in piena
> autonomia, senza pressioni politiche dall'alto, sulla base di valutazioni
> meramente giuridiche, quindi neutre, super partes. Le giustificazioni, non
> richieste, sull'autonomia di giudizio dell'Ufficio, non messa in
> discussione da nessun componente della delegazione e del comitato,
> inopinatamente, fanno riemergere svariate espressioni di antica saggezza
> popolare: "scuse non richieste, accuse manifeste", "avere la coda di
> paglia" ecc.
>
> Non hanno ricevuto risposta le informazioni richieste dal Comitato sui
> tempi del ricorso (12 agosto? 26 agosto? fine ottobre?) e sugli uffici
> competenti ad accoglierlo, informazioni dovute ed esplicitamente indicate
> in ogni atto amministrativo senza che i cittadini debbano farne richiesta.
> Il funzionario ha ammesso che l'Ufficio non si è minimamente posto il
> problema che qualcuno potesse ricorrere contro la sua decisione e, di
> conseguenza, ha bisogno di un certo tempo per studiare la materia onde
> colmare le sue lacune cognitive.
> Questa gravissima carenza d'informazione basilare, se si scartata la
> congettura che L'Ufficio abbia inteso nascondere lo scippo del referendum
> puntando sull'assenza di reazione del popolo sardo durante le vacanze di
> ferragosto, lascia aperta solo l'ipotesi che i componenti dell'Ufficio
> siano stati tentati dall'arrogarsi il diritto all'infallibilità, finora
> privilegio esclusivo dei Papi (..per un ventennio ci ha provato anche un
> certo Benito..) pensandosi come primo e unico organo giudicante.
>
> Martedì 17, stando all'impegno assunto dal funzionario, finalmente, ci
> sarà dato sapere se al popolo sardo è negato "solo" il diritto democratico
> di esprimere un semplice parere che un valore meramente etico o se gli è
> negato anche il fondamentale diritto democratico di ricorso contro le
> decisioni amministrative e giuridiche di prima istanza.
>
> Ritroviamoci di nuovo TUTTI (...l'infima minoranza che non è in vacanza
> ferragostana)
> in viale Trento davanti al palazzo della Regione -- MARTEDI' 17 agosto, ore
> 10
>
> * La delibera, datata 16 luglio 2004, recita: "Dispone che la presente
> deliberazione sia IMMEDIATAMENTE comunicata al Presidente della Regione
> Sardegna".
> Ignoriamo del tutto le reazioni del Presidente...se reazioni ci sono state.
> Chi ha sentito il Governatore Soru batta colpo!
>
>
> **********************************
> 12 agosto 2004
>
> Comitadu "Firma sa Bomba"
>
> Email firmasabomba at tiscalinet.it -
>
> Sede prov. Via San Giovanni 234 09100 Cagliari - tel. 3386132753 -
> 3487815084
>
>
>
>
>
>
>
> AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
> CONFERENZA STAMPA
>
>
>
> BOCCIATURA REFERENDUM CONSULTIVO "FIRMA SA BOMBA"
>
>
>
> VENEDI' 13 ORE 10 A CAGLIARI PRESSO SEDE REGIONALE DI VIA TRENTO
>
> SIT-IN DI PROTESTA CONTRO L'UFFICIO REGIONALE RFERNDUM CHE HA CHIUSO LA
> BOCCA AI SARDI.
>
>
>
> Il referendum che avrebbe chiamato il popolo sardo a pronunciarsi sul
> quesito "Siete contrari alla presenza in Sardegna di basi militari
> straniere, comunque istituite, atte ad offrire punti di approdo e di
> rifornimento anche a navi e sommergibili a propulsione nucleare o con
> armamento nucleare ?" , è stato bocciato dall'Ufficio Referendum della
> Regione.
>
>
>
> Ancora una volta i sardi saranno impediti, non solo di decidere sul loro
> destino ma anche di esprimere un semplice parere in merito ad una questione
> che li riguarda.
>
> Per i sardi non valgono neanche i principi fondamentali sanciti da ogni
> costituzione democratica, essi non hanno il diritto di opinione, viene
> imposto loro di tacere e subire in silenzio.
>
>
>
> L'Ufficio Regionale Referendum, approfittando del clima feriale di
> ferragosto, è stato più realista del re, con un atto che riafferma la
> sudditanza allo stato italiano ha tolto alla Corte Costituzionale
> l'incombenza di ripetere la repressione coloniale e antisarda del 1989.
>
> Dichiarando incostituzionale un referendum basato sul semplice diritto di
> opinione, l'Ufficio Referendum ha compiuto un atto antidemocratico e lesivo
> della dignità del nostro popolo, ha chiuso la bocca ai sardi.
>
>
>
> Anche se sotto ferragosto non possiamo lasciare correre.
>
>
>
> Come inizio di una lotta che prevede anche il ricorso amministrativo e
> altre forme di mobilitazione democratiche, il Comitadu Firma Sa Bomba
> indice per domani 13 agosto alle ore 10, un Sit-In a Cagliari sotto il
> palazzo regionale di via Trento, dove ha sede l'Ufficio Referendum, per
> protestare contro la bocciatura e tenere una conferenza stampa sulla
> questione.
>
>
>
> Cagliari 12/08/04
>
>
>
>
>
>
>
>
> Comitadu "Firma sa Bomba"
>
>
>
> --
> Mailing list Disarmo dell'associazione PeaceLink.
> Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
> Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/disarmo/maillist.html
> Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/disarmo/index.html
> Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
> http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html
>
>
E' una notizia di estrema gravità anche se era prevedibile, ma non si può
lasciar correre : i signori del Palazzo forse hanno dimenticato che loro sono
semplici delegati del sovrano popolo italiano e il potere decisionale resta per
diritto nelle mani dei cittadini italiani che hanno il dovere di esprimersi non
solo attraverso il voto elettivo ma anche attraverso quello referendario su
qualunque materia ritengano opportuna a maggior ragione su questioni che
minacciano la salute e la vita stessa della gente. Ma occorre lottare
intelligentemente per ricordare a questi "signori" che se la nostra e' una
democrazia, l'Italia e' anche uno Stato di Diritto.