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Il GAN in azione a Rovereto per DISARMARE Unicredit



Il GAN in azione a Rovereto per DISARMARE Unicredit

altre foto all'indirizzo
http://www.retelilliput.net/Gruppi/GLTNV/gan/azioni/disarmiamounicredit_html

Venerdì 11 giugno a Rovereto il GAN - Gruppo di Azione Nonviolenta ha messo in
atto un azione nonviolenta di denuncia e proposta difronte alla sede del gruppo
bancario Unicredit. Sul marciapiede di Corso Rosmini, davanti alla sede
dell'istituto di credito sono stati distribuiti centinaia di volantini sia a
terra che da dei trampoli. A questo si sono aggiunte delle azioni teatrali con
cui sono state "pulite" le vetrine di una delle banche maggiormente coinvolte
nel commercio delle armi e che non ha mantenuto le promesse fatte tre anni fa.
Da considerare che Unicredit in Trentino controlla assieme ad altri gruppi
anche la gestione delle tesoserie della Provincia Autonoma di Trento e di
diversi comuni.

Il 2003 è stato un ennesimo anno record per l'export italiano di armi: 1
miliardo e 282 milioni di euro da contratti autorizzati dal governo,
addirittura il 40% in più rispetto al 2002. Il valore complessivo delle
autorizzazioni è aumentato del 50% rispetto all'anno 2002. Nella relazione del
governo risulta ancora la presenza, tra le cosiddette "Banche armate", di
Unicredito, che pure, a maggio del 2001, cedendo alle pressioni della campagna
"Banche Armate" promossa, tra gli altri, dalle riviste "Missione oggi",
"Mosaico di pace" e "Nigrizia", annunciò di non voler più sostenere le
esportazioni di armi. Tra gli istituti di credito coinvolti in queste
operazioni, ci sono Banca di Roma, Gruppo bancario S. Paolo Imi, Banca Intesa,
Société Générale e la Bnl: insieme, hanno negoziato il 75% di tutte le
operazioni autorizzate.
L'ammontare totale di Unicredit per quanto riguarda le autorizzazioni per
esportazioni definitve è di 4,32% sul totale che equivale a cira 32 milioni di
Euro. Tra le esportazioni che riguardano Unicredit vanno segnalate soprattutto
quella verso lo Zambia di 2.700.000 di dollari con un compenso di
intermediazione di quasi il 10%. Tra l'altro lo Zambia è il paese verso i quali
la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e lo stato italiano ha in atto
procedimenti di annullamento di debito estero, con la condizione che non
acquistino armi. Nella lista compaiono anche due autorizzazioni verso il
Pakistan del valore di 5.488.000 Euro e di 9.300.000 dollari, un degli
"ex-paese canaglia" da anni in conflitto con l'India per la questione del
Kashmir. L'autorizzazione per la vendita di armi verso la Malesia è di
6.370.000 dollari, paese dove vige la tortura, vi sono esecuzioni sommarie,
gravi violazioni dei diritti umani e sparizioni (come ripetutamente denunciato
da Amnesty International). A queste si aggiungono due autorizzazioni verso
Israele del valore di quasi 50.000 dollari e verso il Bangladesh con cui
Unicredit ha ottenuto un autorizzazione di 301.000.000 di vecchie lire.
Secondo la Campagna "Banche Armate" questi sono dati quanto mai preoccupanti
soprattutto se consideriamo molti tra i paesi destinatari delle armi italiane
sono soggetti a sistematiche violazioni dei diritti umani o in conflitto e
quindi in completa violazione della legge 185/90 che regolamenta il commercio
delle armi.

Con questa azione il GAN - Gruppo di Azione Nonviolenta chiede al Gruppo
Unicredit di uscire dall'immorale commercio delle armi che alimenta solo gli
interessi di pochi mantenendo attivi più di cinquanta conflitti nel mondo e
portando la morte di milioni di persone ogni anno. Il sostegno attivo
attraverso i servizi bancari che il gruppo Unicredit sta continuando a fare,
porta il GAN in concerto con la Campagna Banche Armate a proporre a tutti i
cittadini e correntisti la richiesta di spiegazioni e di impegni di non
sostegno al commercio delle armi con maggiore trasparenza e responsabiltà
etica.

Per maggiori informazioni:
GAN - Gruppo di Azione Nonviolenta
Andrea Trentini - Tel: 338 3400211
Sito www.gantrentino.unimondo.org o www.retegan.net



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