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news non belle dalla base di Perdasdefogu



 dall'unione  sarda  ed di Nuoro e prov  del 16\4\2004


Aerei invisibili e intelligence
strumenti della guerra elettronica
L'annuncio («a Perdasdefogu
saranno addestrati
equipaggi per la guerra
elettronica») ha suscitato
reazioni opposte. Soddisfazione,
ansia. E molta
curiosità. La guerra elettronica
costituisce un affare
gigantesco per le industrie
che investono in questo
settore, necessita di
grandissimi investimenti
nella ricerca e di un livello
tecnologico elevatissimo,
ma tale da garantire
un'ampia ricaduta anche
per gli usi civili. Di per sé
non comporta spargimenti
di sangue o esplosioni,
ma va integrata con azioni
di combattimento tradizionali.
Il "testimonial" più famoso
della guerra elettronica
che si sperimenterà al
Salto di Quirra è sicuramente
l'aereo invisibile F-
117A Nighthawk, comunemente
noto come Stealth,
"il furtivo". Il suo esordio è
coinciso con l'invasione di
Panama e durante la
Guerra del Golfo ha effettuato
1.270 missioni senza
essere abbattuto. L'Italia
in fatto di guerra elettronica
utilizza il P.D.808 GE,
oltre che gli Awacs in dotazione
all'Alleanza Atlantica.
L'Awacs è un grande
laboratorio volante dotato
di una apparecchiatura
elettronica in grado di sorvegliare
un enorme spazio
e di fornire grazie ai radar
e ad altri mezzi precise
informazioni.
Tuttavia la guerra elettronica
comprende una
vasta gamma di attività
complementari e sussidiarie
tra di loro: in primo
luogo deve garantire la
possibilità di captare le
emissioni elettromagnetiche
dell'avversario, iingannarle
e disturbarle ed
infine deve proteggere la
propria attività elettronica
dalle contromisure dell'avversario.
Raccogliere
informazioni elettroniche
è buona abitudine per gli
apparati di intelligence di
qualsiasi governo, ma anche
di imprese e multinazionali,
per cui oggi la diffusione
degli apparati di
raccolta è capillare. Captare
le emissioni significa
essere in grado di raccoglieree
codificare informazioni
sull'attività elettronica.
Vanno determinati i parametri
come la frequenza,
l'intensità dei segnali,
il tipo di modulazione, la
frequenza di ripetizione e
l'ampiezza degli impulsi.
Accanto all'analisi delle
informazioni è poi necessario
capire da dove provengono,
cioè localizzarle.
SIMONE LOI