[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

ampliamento sulla base a quirra




  unione sarda  cronaca di Nuoro  (  sezione  oligliastra  )  del  14/4\2004


Il generale Carlo Landi: «La base di San Lorenzo è una realtà
insostituibile»
Palestra per i Rambo della guerra elettronica
Il Poligono di Quirra sarà il più grande centro europeo per l'addestramento
alla difesa dagli attacchi missilistici

Potrebbero dirsi giochi di guerra, se non fosse tutto vero. L'immensa
servitù militare che divide Ogliastra, Sarrabus e Gerrei, sarà ancor più
servitù. Il centro sperimentale del Salto di Quirra, tredicimila ettari,
diventerà il più vasto Poligono europeo per l'addestramento di equipaggi di
aerei ed elicotteri all'uso di sistemi di guerra elettronica contro missili
avversari. Una palestra per nuovi Rambo a tecnologia avanzatissima.
Il progetto è bell'è fatto. Pronto all'uso. Se ne parlerà da oggi a sabato a
Roma, nel centro Alti studi per la Difesa. Alla «Prima Conferenza sul
Poligono Pisq» sono stati invitati anche gli amministratori comunali di
Perdasdefogu e Villaputzu. Saranno fianco a fianco agli addetti militari di
venticinque nazioni. In pratica tutti gli «utilizzatori» del Poligono, unico
in Italia, cioè i reparti operativi delle Forze armate italiane e le aziende
del ramo Difesa e alta tecnologia. Descriveranno nel dettaglio le attività
per le quali il Poligono di Quirra è diventato celebre.
A Roma farà gli onori di casa Carlo Landi, che di Perdasdefogu ha una certa
conoscenza. Comandante della base fino a pochi mesi fa, è atterrato sulla
plancia di comando del Centro sperimentale volo di Pratica di Mare, nel
quale Quirra è inserito.
«Lavorare con armamenti richiede professionalità e impegno - ha detto Landi
all'agenzia Ansa - e dal 1956 Perdas opera in tal senso, per supportare le
esigenze operative delle Forze armate italiane con migliaia di cicli
addestrativi e sperimentazioni nella massima sicurezza che ne fanno una
delle strutture più sicure d'Europa». Abile nel coltivare i rapporti con le
amministrazioni pubbliche come nel gettare secchiate d'acqua per spegnere le
polemiche sull'uranio impoverito, Landi incensa Perdasdefogu, razzi e
missili. Anche quando ne era sfuggito al controllo qualcuno, il generale
aveva tenuto botta. «Incidenti di percorso, punto e basta. Venite a visitare
la base: le nostre porte sono sempre aperte». In sintesi: Perdasdefogu non è
una polveriera. «Grazie alla presenza del Poligono molte prove che
riguardano sistemi usati dalle nostre truppe possono essere effettuate in
Italia con notevoli economie finanziarie - ha dichiarato Landi all'Ansa -
soprattutto preservando una serie di dati che sono vitali per proteggere la
vita dei nostri militari impegnati in missioni di pace. Oggi il Poligono è
una realtà unica e insostituibile per la Difesa italiana». Insostituibile,
dicono, anche per Perdasdefogu e il suo prodotto interno lordo.
Affezionatissimo al valore aggiunto prodotto da militari e stellette, il
paese ogliastrino si è tenuto ben stretto il suo Poligono, anche a costo di
prendersi rischi non da poco. Qualche soldato muore di tumore? «E che c'
entra la base?». L'uranio fa paura, a Escalaplano c'è qualche bimbo deforme
oltre la media. «Tutte strumentalizzazioni». Il cronista domandava e Walter
Mura, ingenere e sindaco della Margherita, rispondeva. Senza indugi e senza
tentennamenti, pronto a difendere il suo Poligono finito nella bufera e nei
titoloni dei giornali. Tutta colpa di cronisti ficcanaso che avevano avuto l
'ardire di smascherare perfino qualche bugiardo e fotografare cartelli d'
allarme poi spariti dalle aree del Poligono. Che resiste alle tempeste,
produce tecnologia ad uso e consumo di presidi militari di mezza Europa.
Il Centro ricerche aerospaziali utilizza il Pisq (la sigla sta per Poligono
interforze Salto di Quirra) per provare velivoli senza pilota e cercare di
costruire una navetta spaziale europea. C'è persino un Centro sviluppo
materiali che da oltre cinque anni studia gasdotti di futura generazione,
condotte bunker in grado di resistere anche ad attentati terroristici, prove
con armamento a guida laser, addestramento delle forze da sbarco della
Marina militare, sperimentazioni di prototipi.
Perdasdefogu è invasa ricorrentemente da tecnici e ricercatori da vari Paesi
europei. Che ora - c'è da ipotizzare - si moltiplicheranno in vista delle
prove tecniche di guerra elettronica. Ovviamente il Poligono continuerà a
svolgere anche l'amministrazione più o meno ordinaria. Elicotteri e
strutture sono sempre pronti all'uso per la campagna antincendi o per il
trasporto degli ammalati in ospedale. Lanci di missili? Quelli sempre, con
un occhio più attento, magari, alla sicurezza. Giusto per evitare che un
razzo precipiti a poche centinaia di metri dall'Orientale sarda (è accaduto
il 20 giugno 2003) e incendi una collina. Oppure un altro sfugga alla
bonifica e il suo combustibile - cronaca recente - finisca nelle mani di un
balordo con la testa calda.

Tonio Pillonca

.............
 una  breve storia
SPOLEMICHE E CONQUISTES


L'allarme
«Pericolo - residui radioattivi
sparsi sul
terreno». Mentre infuriano
le polemiche
sulla eventuale presenza
di uranio impoverito
nelle basi militari
italiane, nell'area
del Poligono di Perdasdefogu-
Capo San Lorenzo
viene trovato
un cartello con un avvertimento
inquietante.
Dopo indagini, il
ministero della Difesa,
attraverso il sottosegretario
Salvatore Cicu
esclude la presenza
di uranio impoverito
nel Salto di Quirra.
GIUGNO 2002
Le rassicurazioni
Il generale Carlo Landi,
51 anni, romano,
assume il comando a
Perdasdefogu, apre
un filo diretto con le
amministrazioni pubbliche,
apre le porte
del Poligono ai cronisti,
assicura di voler
garantire la massima
trasparenza.
OTTOBRE 2002
Le innovazioni
Il comandante Landi
annuncia le iniziative
che il Poligono di Perdasdefogu
assumerà
sul fronte della innovazione
tecnologica al
servizio dei militari e
della Difesa. Parla per
la prima volta di addestramento
alla
guerra elettronica, di
sperimentazione di
armamenti a guida laser.
GENNAIO 2003
Aereo senza pilota
A Quirra viene sperimentato
con successo
un velivolo con appena
quattro metri di
apertura alare ma in
grado di decollare,
volare e atterrare senza
un pilota a bordo e
senza nessuna assistenza
da parte dell'uomo.