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polemica fra il wwf gallura e l'ente parco per le analisi delle acque della maddalena
dalal nuova sardegna del 28\2\2004
Il presidente del Parco sembra più preoccupato dei permessi che di un
possibile inquinamento radioattivo. Le reazioni sul raddoppio della base Usa
LA MADDALENA. Finalmente il presidente del parco rompe il suo lungo
silenzio. Ma, incredibilmente, lo fa non per manifestare la sua
preoccupazione per un possibile inquinamento radioattivo nell'arcipelago o
per manifestare perplessità sull'ampliamento della base della Us Navy a
Santo Stefano, votato dalla Camera l'altro ieri. Nei giorni scorsi, infatti,
Gianfranco Cualbu ha preso carta e penna e ha scritto una lettera durissima
al Wwf Gallura sui prelievi fatti nei mesi scorsi.
Sì, proprio il WWf che dovrebbe essere un naturale alleato del parco. E l'
iniziativa è veramente sorprendente perché Cualbu, che non ha nulla da dire
sul fatto che nelle acque del parco circolano tranquillamente sommergibili a
propulsione nucleare, ora bacchetta gli ambientalisti, rei di avere fatto
qualche prelievo per verificare l'esistenza di inquinamento radioattivo.
Un'iniziativa che, a rigor di logica, avrebbe dovuto assumere, primo fra
tutti, il presidente del parco.
In un passaggio della lettera, i toni sono addirittura, incredibilmente
minacciosi. Infatti, dopo avere rammentato che «il prelievo di qualunque
materiale, così come le acque dell'arcipelago, devono essere preventivamente
autorizzati dall'ente parco ad evitare l'irrogazione delle sanzioni previste
nella legge e nel regolamento», Cualbu invita il Wwf a «comunicare con
urgenza date e luoghi ove i prelievi sarebbero avvenuti e quali materiali
sarebbero stati asportati, nonché i nominativi di coloro i quali hanno
proceduto alle immersioni».
Semplicemente incredibile.
La responsabile del Wwf Gallura, Paola Buioni, ha così commentato:
«Attenendosi in materia scrupolosa alle norme di salvaguardia del parco
nazionale dell'arcipelago di La Maddalena, gli attivisti del Wwf hanno
provveduto a prelevare, senza immergersi, alcuni grammi di alghe brune e
verdi, senza asportare alcunchè della matrice litologica del fondale
marino».
E ancora: «Nel prelevare i campioni di alghe dai siti di punta Fico, punta
Testiccioli e cala Brigantino, il Wwf - precisa la Buioni - si è limitato a
prestare la propria collaborazione all'associazione ambientalista corsa
Abcde, con sede a Bonifacio. Quest'ultima ha provveduto a inoltrare i
campioni di alghe al laboratorio del Criirad che ha effettuato le analisi».
Il commento finale: «Una lettera, quella di Cualbu, non certo ricca di
complimenti, ma piuttosto intrisa di una vergognosa componente minatoria».
Intanto, sul fronte politico, arrivano le prime reazioni all'approvazione
della mozione della maggioranza, approvata alla Camera, sull'ampliamento
della base Usa. Mauro Bulgarelli ha così ha commentato: «Il governo non ha
fatto altro che dare una veste di formalità istituzionale a una decisione
già presa con accordi segreti».
Secondo Bulgarelli, il governo, anche sfruttando «con abilità la
presentazione di alcune mozioni da parte dell'opposizione» vuol far passare
l'ampliamento della base di Santo Stefano «come il risultato della decisione
del Parlamento: ma si tratta di una truffa bella e buona dal momento che
tutto ciò che riguarda gli insediamenti militari Usa nel nostro paese viene
deciso in virtù di accordi segreti di cui il Parlamento non è mai stato a
conoscenza».
Il deputato del Sole che Ride ha infine auspicato una mobilitazione della
«gente sarda per riaffermare le sue sacrosante ragioni».
Durissimo il commento del consigliere regionale Luigi Cogodi: «Il voto del
centrodestra alla Camera dei deputati sulla base nucleare della Maddalena
contrasta e offende la libera volontà delle popolazioni e delle istituzioni
autonomistiche della Sardegna».
«I poligoni militari, a partire dalle basi nucleari - ha detto ancora
Cogodi - violano apertamente la decisione assunta di volere in Sardegna una
vita e un'economia di pace». (p.m.)
unione Gallura
La risposta
«Vorremmo sapere se i sommergibili americani vanno e vengono dopo aver
ricevuto il nullaosta»
Mentre il Parlamento nazionale dà il via libera alla costruzione di una
consistente base logistica per la Marina militare degli Stati Uniti
nell'isola di Santo Stefano gettando una pesante pietra tombale su ogni
principio di autonoma e libera pianificazione dell'uso del territorio
dell'Arcipelago di La Maddalena, c'è chi si preoccupa, comunque, di
riaffermare la propria autorità sul territorio.
È quel che in sostanza fa l'Ente parco, attraverso il suo presidente,
l'avvocato Gianfranco Cualbu, che richiama all'ordine gli ambientalisti. Al
centro della contestazione i prelievi effettuati nel mare dell'arcipelago
maddalenino.
Nella lettera indirizzata al Wwf Gallura, il presidente afferma di aver
appreso dalla stampa e dal sito internet del laboratorio francese del
Criirad che l'associazione avrebbe prelevato nell'area marina di pertinenza
del Parco dell'arcipelago maddalenino alcuni campioni di alghe ed altro
materiale da sottoporre ad analisi.
La lettera prosegue ponendo in evidenza che il prelievo di qualunque
materiale e le immersioni nelle acque dell'Arcipelago devono essere
autorizzati preventivamente dall'Ente per evitare le sanzioni previste
dalla legge istitutiva e dal regolamento. Nel passaggio successivo si
legge: «Invito codesta associazione a comunicare con urgenza data, luoghi
ove i prelievi sarebbero avvenuti, quali materiali sarebbero stati
asportati e i nominativi di coloro i quali hanno proceduto alle immersioni».
Nella parte finale della lettera Gianfranco Cualbu afferma: «Diffido il
legale rappresentante di codesta associazione dal compiere alcuna attività
in assenza di nullaosta dell'Ente».
Un vero e proprio atto di intimidazione, al quale il Wwf Gallura ha
risposto manifestando sconcerto per il contenuto e la forma della lettera e
fornendo comunque le informazioni richieste dall'Ente Parco.
L'associazione ambientalista non ha avuto alcuna esitazione a confermare i
nomi dei siti: Punta Fico, Punta Testiccioli, Cala Brigantino. Così come ha
confermato che, seguendo le norme di salvaguardia dell'area protetta, il 17
e il 18 novembre dello scorso anno sono stati prelevati, senza effettuare
immersioni, alcuni grammi di alghe brune e verdi.
Il Wwf Gallura ha anche puntualizzato di non aver prodotto alcuna ricerca
scientifica ma di aver attinto i dati dal Criirad precisando che i prelievi
sono stati dati all'Associazione ambientalista corsa Abcde, la quale li
avrebbe spediti al laboratorio francese.
Andrea Quiliquini, fondatore del Wwf Gallura, rileggendo la lettera inviata
dall'avvocato Cualbu commenta ironicamente: «Sarebbe interessante sapere se
anche i sommergibili americani vanno e vengono nel mare dell'Arcipelago
dopo aver ricevuto il nullaosta dell'Ente parco e se alla Marina degli
Stati Uniti sono state irrogate sanzioni ogni volta che i suoi mezzi hanno
creato incidenti impattando su rocce e posidonie e rilasciando, forse,
sostanze che non credo siano un toccasana per fauna e flora marine e, tanto
meno, per le persone».
Piero Bardanzellu