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La Maddalena, il baratto del presidente Masala



COMITATO SARDO GETTIAMO LE BASI

Comunicato stampa del 16 gennaio 2003

Oggetto: alla nuova base Usa della Maddalena accettata anche dal presidente
Masala rispondiamo con un nuovo referendum. Domani tavolino a Cagliari.

Indecorosamente il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Italo
Masala ha accettato di discutere, non con il capo di governo e il Consiglio
dei Ministri come prevedono le sue prerogative, bensi' con un oscuro
funzionario, il riesame da parte dell'esecutivo del decreto emanato dal
Ministero della Difesa che autorizza la costruzione ex novo di una nuova e
imponente base a terra della Marina statunitense, truffaldinamente
spacciata come ristrutturazione.
Il presidente Masala ha reagito allo schiaffo formale porgendo l'altra
guancia: ha dimenticato e ha azzerato il suo potere -dovere di esigere,
come prevede la legge (art. 3 comma 3, L. 898/76) di essere messo a
conoscenza del contenuto dei famigerati accordi segreti Italia-USA,
sbandierati per giustificare ogni abuso. Travolto da un raptus di
servilismo dichiara con toni soddisfatti di non essere entrato nel merito
degli accordi stipulati in segreto sulla pelle del popolo sardo.
Il massimo rappresentante istituzionale della Sardegna non ha trovato ne'
la forza ne' la dignita' di "manifestare al governo italiano la ferma
contrarieta' e l'indisponibilita' della Regione ad accettare qualunque
forma di potenziamento delle basi militari presenti in Sardegna, ad
iniziare da quelle di La Madalena", assolvendo l'impegno affidatogli dal
Consiglio
Regionale in data 5/12/ 03 a conclusione delle due giornate di seduta
straordinaria, strappate con una forte mobilitazione popolare che ha avuto
come momento culminante il presidio alla sede della regione del 23/11/ 02
promosso da Gettiamo le Basi.
Il presidente Masala trattato dal governo alla stregua di un querulo
mendicante, torna a casa soddisfatto dell'elemosina ricevuta: la vecchia,
trita promessa che il governo rispettera' l'art. 14 dello Statuto Sardo -
che ha forza di legge costituzionale - e restituira' alla Regione,
proprietaria legittima, i beni dismessi dallo Stato, o per lo meno quelli
che restano dopo le illegali vendite a gogo'.
Il diritto di decidere sulla nostra terra e sul nostro mare non e' merce da
baratto.
Il popolo sardo risponde alla prevaricazione promuovendo un referendum
consultivo sulla presenza nell'isola di basi militari straniere.
La raccolta di firme e' gia' partita: un tavolino per la raccolta sarà
allestito a Cagliari in via Garibaldi domani, sabato 17 gennaio, dalle 16.30

Comitato sardo Gettiamo le basi
070 823498 - 3386132753