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L’incidente al sottomarino americano a propulsione nucleare SSN 768 Hartford



Cari amici vi mando la sintesi del Piano Nazionale.
Giancarlo Nonis


L’incidente accaduto al sottomarino americano a propulsione nucleare SSN 
768 Hartford, sugli scogli sommersi della secca dei Monaci a pochi 
chilometri dall’isola di S.Stefano , dove è l’approdo previsto per i 
sommergibili statunitensi, ha fatto emergere in tutta la sua gravità 
l’accaduto. La notizia è stata come ormai risaputo, tenuta segreta per due 
settimane e solo grazie ad un giornale di New London sede di residenza del 
natante, che ha pubblicato la notizia dell’improvviso rimpatrio 
dell’equipaggio, a quel punto è stato emesso ( negli Stati Uniti ) un 
comunicato ufficiale che annunciava il licenziamento del comandante il 
battello e la flottiglia oltre ad altri 6 militari. A noi sardi e italiani 
nulla di ufficiale è stato detto anzi dal Sindaco in poi tutti sono 
reticenti. Eppure esiste una legge sulla protezione dagli incidenti ed 
anche un Piano Nazionale emanato nel luglio 1996, per i vari tipi 
d’incidenti provocati da centri di emissione di radiazioni ionizzanti o 
meglio di emergenze radiologiche ed in altre parole da pericoli di 
radioattività diffusa nell’ambiente. Vi sono contemplati gli incidenti a 
natanti dentro i porti, e fuori ossia in navigazione.
Il Comandante della Capitaneria del porto di arrivo della nave o il Comando 
Generale delle Capitanerie di Porto, venuto a conoscenza di un incidente o 
di qualsiasi evento o anormalità che possa far temere l’insorgenza di un 
pericolo per la pubblica incolumità, da immediata comunicazione al 
Dipartimento della Protezione civile, che si trasforma in Sala Operativa, 
attiva l’ANPA ( che in Sardegna non esiste ancora nonostante i vari 
disegni  di legge depositati da almeno 6 anni ), attiva il CEVAD ( Centro 
Valutazione Dati ). Da immediata comunicazione al Centro Operativo del 
Ministro dell’Interno ed alla Centrale degli Allarmi DC 75. Attiva il 
Comando Generale delle Capitanerie di Porto ed il Comando Generale della 
Guardia di Finanza per la predisposizione di natanti a supporto delle 
operazioni di monitoraggio in mare. Su disposizione del Sottosegretario o 
del Capo Dipartimento convoca il Comitato Operativo della Protezione 
Civile. Si convoca anche la Sezione Rischio Nucleare della Commissione 
Nazionale per la Prevenzione e la Prevenzione dei Grandi Rischi. Il CEVAD 
individua l’area interessata e avvisa la Direzione Generale della 
Protezione Civile e dei Servizi Antincendi- Centro Operativo Ministro degli 
Interni. Si avvisa contemporaneamente il  Presidente della Regione e i 
Prefetti. Ricevuta la segnalazione il Centro Operativo di concerto con il 
Dipartimento precedentemente citati allertano gli Ispettorati del Corpo 
Nazionale dei Vigili del Fuoco, si allerta la rete di rilevamento del Corpo 
dei Vigili del Fuoco. Ricevuta la comunicazione di allarme, il Prefetto 
informa immediatamente il Presidente della Regione, a sua volta egli attiva 
il laboratorio regionale per il controllo della radioattività ambientale. 
Ricevuta la comunicazione dell’incidente, gli organi del Servizio Sanitario 
Nazionale, attivano i laboratori di misura della radioattività ambientale.

Sorge spontanea la domanda ma se gli americani non hanno informato nessuno 
sono forse degli occupanti il nostro mare, e quindi non dialogano con 
l’occupato; oppure se qualcuno è stato informato perché non si è attivato 
il Piano  Nazionale ( e dunque regionale e provinciale  ) Ci riserviamo il 
diritto di verificare questo ulteriore passaggio, ammesso che ci sia stata 
alcuna informazione.

Giancarlo Nonis