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L’incidente al sottomarino americano a propulsione nucleare SSN 768 Hartford
- Subject: L’incidente al sottomarino americano a propulsione nucleare SSN 768 Hartford
- From: "giancarlo nonis" <gianonis@tin.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>)
- Date: Tue, 18 Nov 2003 23:09:44 +0100
Cari amici vi mando la sintesi del Piano Nazionale.
Giancarlo Nonis
L’incidente accaduto al sottomarino americano a propulsione nucleare SSN
768 Hartford, sugli scogli sommersi della secca dei Monaci a pochi
chilometri dall’isola di S.Stefano , dove è l’approdo previsto per i
sommergibili statunitensi, ha fatto emergere in tutta la sua gravità
l’accaduto. La notizia è stata come ormai risaputo, tenuta segreta per due
settimane e solo grazie ad un giornale di New London sede di residenza del
natante, che ha pubblicato la notizia dell’improvviso rimpatrio
dell’equipaggio, a quel punto è stato emesso ( negli Stati Uniti ) un
comunicato ufficiale che annunciava il licenziamento del comandante il
battello e la flottiglia oltre ad altri 6 militari. A noi sardi e italiani
nulla di ufficiale è stato detto anzi dal Sindaco in poi tutti sono
reticenti. Eppure esiste una legge sulla protezione dagli incidenti ed
anche un Piano Nazionale emanato nel luglio 1996, per i vari tipi
d’incidenti provocati da centri di emissione di radiazioni ionizzanti o
meglio di emergenze radiologiche ed in altre parole da pericoli di
radioattività diffusa nell’ambiente. Vi sono contemplati gli incidenti a
natanti dentro i porti, e fuori ossia in navigazione.
Il Comandante della Capitaneria del porto di arrivo della nave o il Comando
Generale delle Capitanerie di Porto, venuto a conoscenza di un incidente o
di qualsiasi evento o anormalità che possa far temere l’insorgenza di un
pericolo per la pubblica incolumità, da immediata comunicazione al
Dipartimento della Protezione civile, che si trasforma in Sala Operativa,
attiva l’ANPA ( che in Sardegna non esiste ancora nonostante i vari
disegni di legge depositati da almeno 6 anni ), attiva il CEVAD ( Centro
Valutazione Dati ). Da immediata comunicazione al Centro Operativo del
Ministro dell’Interno ed alla Centrale degli Allarmi DC 75. Attiva il
Comando Generale delle Capitanerie di Porto ed il Comando Generale della
Guardia di Finanza per la predisposizione di natanti a supporto delle
operazioni di monitoraggio in mare. Su disposizione del Sottosegretario o
del Capo Dipartimento convoca il Comitato Operativo della Protezione
Civile. Si convoca anche la Sezione Rischio Nucleare della Commissione
Nazionale per la Prevenzione e la Prevenzione dei Grandi Rischi. Il CEVAD
individua l’area interessata e avvisa la Direzione Generale della
Protezione Civile e dei Servizi Antincendi- Centro Operativo Ministro degli
Interni. Si avvisa contemporaneamente il Presidente della Regione e i
Prefetti. Ricevuta la segnalazione il Centro Operativo di concerto con il
Dipartimento precedentemente citati allertano gli Ispettorati del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco, si allerta la rete di rilevamento del Corpo
dei Vigili del Fuoco. Ricevuta la comunicazione di allarme, il Prefetto
informa immediatamente il Presidente della Regione, a sua volta egli attiva
il laboratorio regionale per il controllo della radioattività ambientale.
Ricevuta la comunicazione dell’incidente, gli organi del Servizio Sanitario
Nazionale, attivano i laboratori di misura della radioattività ambientale.
Sorge spontanea la domanda ma se gli americani non hanno informato nessuno
sono forse degli occupanti il nostro mare, e quindi non dialogano con
l’occupato; oppure se qualcuno è stato informato perché non si è attivato
il Piano Nazionale ( e dunque regionale e provinciale ) Ci riserviamo il
diritto di verificare questo ulteriore passaggio, ammesso che ci sia stata
alcuna informazione.
Giancarlo Nonis