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Banche armate: Unicredit e Monte dei Paschi di Siena promettono di comportarsi bene
- Subject: Banche armate: Unicredit e Monte dei Paschi di Siena promettono di comportarsi bene
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Sat, 18 Oct 2003 09:04:10 +0200
BANCHE DISARMATE
news di: martedì 14 ottobre 2003
IN STUDIO MILENA GABANELLI
Le banche. Come si da a dare fiducia alle banche? Però se qualcuno si
impegna a dice di voler far soldi seguendo regole etiche, perché non
dovremmo crederci?
Egregio Direttore,
nella relazione sull'esportazione di armi che ogni anno viene fatta è
evidenziato il coinvolgimento degli istituti bancari del nostro paese. Fra
le banche segnalate risulta anche quella da Lei rappresentata, Come cliente
della sua banca mi sento interpellato, in quanto anche i miei risparmi
contribuiscono a sostenere l'esportazione italiana di armamenti. Con la
presente La invito a confermare o smentire le mie affermazioni relative al
coinvolgimento della banca da Lei rappresentata. Mi riservo il diritto di
rendere pubblica la Sua risposta, dalla quale dipenderà la mia decisione di
continuare o interrompere il rapporto con la vostra banca .
AUTRICE
Questa e' la lettera che centinaia di risparmiatori hanno inviato ai
direttori delle banche depositarie dei loro conti correnti. una pacifica
campagna di protesta nei confronti di tutte quelle banche che hanno a che
fare con la vendita di armamenti italiani da guerra all'estero.
AUTRICE
Affari che nel 2002 hanno raggiunto circa mezzo miliardo di euro e vedono
coinvolti i principali gruppi bancari del nostro paese, primo fra tutti
banca di Roma seguita dalla banca nazionale del lavoro e dal gruppo san
paolo imi. banche attraverso le quali le armi prodotte nel nostro paese
arrivano in tutto il mondo.
ALEX ZANOTELLI - Nigrizia
Chi contesta un sistema economico finanziario che permette a pochi di
vivere a spese di molti morti di fame a questo mondo deve toccarlo sui
consumi e deve toccarlo sulla finanza, se ci mettiamo insieme, non soltanto
persone ma diocesi, parrocchie, gruppi di fedeli, comuni, scuole,
cominciano a ritirare collettivamente i loro soldi dalle banche perché
commerciano in armi, questo può avere un impatto incredibile.
FRANCESCO TERRERE
La protesta contro il coinvolgimento delle banche nell'export di armi ha
messo in moto delle reazioni in particolare da parte di Unicredito italiano
e del Monte dei Paschi di Siena Queste due banche grandi hanno preso a un
certo punto un impegno, ci tireremo fuori, non faremo più da banca
d'appoggio per queste operazioni di esportazioni di armi.
AUTRICE
Del Monte dei Paschi ci eravamo già occupati in passato quando il suo nome
apparve nell'elenco delle banche che si occupano di esportazione di armi
che ogni anno viene redatto dal nostro governo.
Dallo SPETTACOLO "PAVAROTTI & FRIENDS" - MODENA 1998
MILLI CARLUCCI
"C'è anche un'altra notizia: voglio che ve la portino due persone che si
sono molto impegnate nella nostra raccolta a favore della Liberia: la
signora Marilena Ferrari e il dottor Gronchi direttore generale del Monte
dei Paschi di Siena".
AUTRICE
In sostanza avete deciso che non aveva più senso raccogliere i soldi per
aiutare chi era colpito dalla guerra e poi guadagnare sulla vendita delle
armi?
ROBERTO MENCHETTI Monte dei Paschi di Siena
E' così, avevamo in questo una incoerenza non compatibile con questa grande
attenzione dimostrata anche in passato dalla sensibilità dimostrata in sede
di raccolta di fondi e sostegno a tutte le attività umanitarie.
AUTRICE
Questo signore con la vanga in mano e' l'amministratore delegato di
Unicredit, a lui chiediamo quanto e' costata al suo gruppo la scelta di
rinunciare al mercato delle armi.
ALESSANDRO PROFUMO Amministratore delegato Unicredit
Ma guardi l'impatto economico non è grandissimo potranno essere 5 milioni
di euro di utili l'anno. Son sempre tanti soldi ma abbiamo fatto questa
scelta perché crediamo che una testimonianza di responsabilità sociale
passi anche attraverso scelte di questo tipo.
AUTRICE
Banche che rinunciano a fare affari, amministratori delegati che piantano
alberi allora sono diventati tutti buoni?
FRANCESCO TERRERE
Insomma lo fanno anche per scelta di mercato, ma questo dobbiamo
valorizzarlo perché in fondo il potere dei risparmiatori e dei consumatori
oggi è proprio anche questo di poter intervenire nel mercato per promuovere
delle scelte etiche.
IN STUDIO MILENA GABANELLI
Se manterranno l'impegno che hanno preso lo sapremo l'anno prossimo,
leggendo la relazione sull'esportazione di armi presentata dal governo.
Fonte: http://www.report.rai.it/2liv.asp?c=n&q=30