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Gettiamo le Basi: risposta all'invito del comandante del poligono di Quirra
- Subject: Gettiamo le Basi: risposta all'invito del comandante del poligono di Quirra
- From: "Marcao" <caomar@tiscali.it> (by way of francesco iannuzzelli <francesco@peacelink.org>)
- Date: Sat, 26 Jul 2003 00:51:11 +0200
- Organization: peacelink
- User-agent: KMail/1.4.3
Comunicato stampa
Oggetto: Invito a visitare il poligono di Quirra rivolto dal generale Landi a
Gettiamo le Basi e a quanti hanno sottoscritto la petizione al Presidente
della Repubblica per chiedere la sospensione delle attività militari (La
Nuova Sardegna 24, 25 luglio 03).
Il generale Carlo Landi, comandante del Poligono Interforze Salto di Quirra,
dalle pagine della Nuova Sardegna ha invitato il comitato Gettiamo le Basi
ad effettuare una visita nell'area militare, il pezzo di paradiso
sequestrato al popolo sardo da cinquant'anni e trasformato in sinistro
epicentro di malattia e morte.
Ci lega a Quirra un profondo affetto di lunga data che, forse, compromette
l'obiettività: alcuni tratti dell'altopiano e, soprattutto, la candida
spiaggia e le rosse scogliere di Murtas sono per noi uno dei luoghi più
belli del mondo. Il sospetto della contaminazione mortale che aleggia ci
rende questo angolo di Sardegna ancora più caro e prezioso e da carattere
d'urgenza allo sforzo per liberarlo dall'occupazione militare, arrestare il
degrado e ripristinare l'originario stato d'incontaminazione.
Concordiamo, come di sicuro anche il generale Landi, con le belle parole del
sottosegretario alla Difesa, Salvatore Cicu: "Il rispetto della salute e
dell'ambiente è un obiettivo prioritario della Difesa e questo va dimostrato
con atti certi, concreti e inoppugnabili, che non offrano più spazio a
timori o supposizioni, ma accertino la verità nell'interesse e per la
tranquillità dei cittadini di Quirra e dei militari" (La Nuova 2-3-02).
Queste belle parole, pronunciate nel marzo dello scorso anno, si sono
tradotte in una cosiddetta indagine scientifica, da alcuni definita una
megapagliacciata, da altri giudicata un'operazione di depistaggio, da altri
ancora, la più benevola maggioranza, relegata al rango di spot
pubblicitario.
Condividiamo le belle enunciazioni di principio del ministro alla Difesa,
Antonio Martino: "E' interesse della Difesa che gli episodi vengano chiariti
in modo soddisfacente. Altrimenti la nostra credibilità verrebbe intaccata"
(L'Unione 3-3-02). Oggi, a più di un anno di distanza, vediamo che le
previsioni del ministro si sono realizzate: la credibilità della Difesa e
delle Forze Armate è precipitata in un mare di fango fatto di false
promesse, false indagini, inquietanti silenzi, implausibili e illogiche
spiegazioni, palese volontà di non apportare chiarezza.
Ci lusinga la fiducia riposta dal generale Landi nelle capacità
d'investigazione e ricerca scientifica del nostro piccolo comitato.
Purtroppo dobbiamo deluderlo, ahinoi! Non siamo in grado di sopperire alla
latitanza delle istituzioni. Sebbene abbiamo individuato equipe scientifiche
altamente qualificate che offrono garanzie di autonomia e onestà
intellettuale, il passaggio alla fase operativa dell'indagine è totalmente
ostruito dal previsto, banalissimo e insuperabile ostacolo: reperire i fondi
necessari per finanziare una ricerca complessa, pluridisciplinare, attenta
alla molteplicità dei fattori patogeni ( emissione onde elettromagnetiche,
presenza di metalli pesanti cancerogeni connessi alle "normali" attività di
qualsiasi poligono, uranio e quant'altro).
Un serio accertamento ambientale e sanitario non ha niente a che fare con una
passeggiata in poligono con visita guidata agli impianti e prelievo di tre
palettate di terreno, sul modello "indagine trasparenza" messa in scena dal
sottosegretario Cicu l'anno scorso. Non intendiamo spacciarci per
improbabili ricercatori scientifici o per segugi buoni a scovare uranio,
metalli cancerogeni, onde elettromagnetiche e varie sorgenti di
contaminazione.
Auspichiamo che il generale Landi dia prova di un impegno fattivo per frenare
la vertiginosa caduta di credibilità delle Forze Armate e compia gli atti
concreti che costituiscono i prerequisiti di una seria ricerca scientifica
scevra da ipotesi pregiudiziali, una ricerca attendibile che, siamo certi,
prima o poi, riusciremo ad ottenere. Ci aspettiamo, di conseguenza, che
faciliti i lavori d'indagine rendendo note le mappe dettagliate, riferite
agli ultimi 20 anni, dei siti di stoccaggio dei diversi materiali, delle
discariche dei residui, delle posizioni da cui sono stati sparati proiettili
e lanciati missili, dei punti bersaglio utilizzati a terra e nell'immenso
tratto di mare dalle forze armate di varie nazionalità e dalle numerose
imprese private "affittuarie" del poligono. Insistiamo con l'esigenza di
conoscere come e dove l'Italia abbia smaltito le armi
chimico-batteriologiche messe al bando con i trattati internazionali del
1972.
Rivolgiamo al generale Landi la stessa richiesta avanzata al Presidente della
Repubblica: l'imposizione di una moratoria alle attività del poligono fino a
quando non sia stata trovata una ragionevole e convincente spiegazione alle
troppe leucemie, ai troppi linfomi, alle troppe alterazioni genetiche. E' un
provvedimento urgente, dettato dal basilare principio di cautela e dal senso
di responsabilità e rispetto, che dovrebbe contraddistinguere le Forze
Armate, nei confronti del territorio, dei militari e della popolazione.
Realisticamente riteniamo che le varie Autorità non troveranno la forza e il
coraggio di spezzare la catena di morte. In assenza di un risveglio del
popolo sardo il poligono continuerà a devastare ambiente e vite.
Nell'ipotesi, purtroppo concreta, che non intervenga la moratoria,
parteciperemo ben volentieri con una nostra delegazione al tour turistico
del poligono, gentilmente offerto dal Comandante. Proponiamo il periodo dal
22 al 26 settembre, data in cui sono programmati lanci di missili AIM-9L,
missili Spada e sganci di bombe a guida laser. Saremo lieti di assistere
anche allo spettacolo del lancio degli Hawak e degli Aster 30, i famosi
missili che il vento di maestrale dirotta e trascina controvento negli ovili
e nei vigneti.
Ci auguriamo che la franca ammissione dei forti limiti tecnico-scientifici
del nostro comitato non pregiudichi la gita promessa dal generale Landi.
Comitato sardo Gettiamo le Basi
Tel: 070 823498 - 3386132753