[Disarmo] Ecco come potrebbe scoppiare la terza guerra mondiale se l'Ucraina entrasse nella Nato
- Subject: [Disarmo] Ecco come potrebbe scoppiare la terza guerra mondiale se l'Ucraina entrasse nella Nato
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Mon, 15 Apr 2024 21:59:58 +0200
Per comprendere l'attuale guerra in Ucraina è fondamentale conoscere questo episodio del giugno 2021 che fa intuire che cosa potrebbe accadere se l'Ucraina entrasse nella Nato. Una nave della Nato potrebbe infatti entrare nella fascia di 12 miglia di acque territoriali della Crimea (considerate russe da Mosca ma ucraine da Kiev e dalla Nato). Se la nave della Nato venisse attaccata dalla Russia, scatterebbe la risposta collettiva in base all'articolo 5 del Trattato Nato del 1949. Leggendo questo articolo di Analisi Difesa possiamo comprendere meglio.
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Vi è un episodio inquinante e gravissimo del 23 giugno 2021, con la nave britannica HMS Defender oggetto di colpi russi. Ricordiamo brevemente i puri fatti accaduti durante l'esercitazione Sea Breeze.
Quel giorno l’HMS Defender, al comando del capitano Vincent Owen, era salpata dalla base navale ucraina di Odessa diretta verso la base navale di Batumi, in Georgia.
Operativa dal 2013, l’HMS Defender è una grande nave da circa 8500 tonnellate e lunga 152 metri.
Stando a quanto dichiarato dalla Russia, alle 11.52 del 23 giugno l’HMS Defender è entrata nelle acque territoriali della Crimea spingendosi per circa 2 miglia marine (3,7 km) al di là la linea delle 12 miglia.
Una volta rilevata la violazione di confine coi radar, i russi hanno reagito nel giro di pochi minuti. Fra le 12.06 e le 12.08 sono intervenute navi di pattuglia russe.
Tali navi si sono avvicinate alla nave britannica trasmettendo ripetuti appelli radio perchè lasciasse la zona. Poichè il capitano Owen ignorava le richieste radio dei russi, una delle unità di pattuglia dell’FSB si è avvicinata fino a soli 100 metri dal cacciatorpediniere, sparando in acqua diversi colpi di cannone come eloquente avvertimento.
Ma i proiettili navali non sono stati sufficienti, così alle 12.19 è sopraggiunto un aereo da bombardamento, un classico Sukhoi Su-24M supersonico che ha sganciato in mare 4 bombe da 250 kg l’una lungo la rotta dell’HMS Defender. Il Su-24M ha sorvolato il cacciatorpediniere inglese da bassissima quota, come testimonia un filmato girato in soggettiva dallo stesso equipaggio del bombardiere e diffuso dal giorno successivo dallo stesso ministro della Difesa russo, generale Sergei Shoigu.
Dopo aver visto le enormi colonne d’acqua delle esplosioni, alle 12.23 finalmente il capitano Owen si è deciso ad abbandonare le acque reputate territoriali dai russi, venendo ancora sorvolata per ore da circa 20 aerei russi, che l’hanno sorvegliata a lungo. Infine l’HMS Defender è approdata a Batumi il 26 giugno.
Da Londra, il Ministero della Difesa ha subito minimizzato: “La nostra nave stava solo compiendo un innocente passaggio nelle acque ucraine, in accordo alle leggi internazionali”. I britannici si sono appellati a una pura categoria giuridica senza nessuna concessione al realismo e al pragmatismo, essendo di fatto quelle acque divenute russe.
Hanno semplicemente sostenuto che quelle acque erano ucraine e inoltre hanno utilizzato la definizione di “innocente passaggio” che è prevista dalla Convenzione ONU sulla Legge del Mare firmata nel 1982 a Montego Bay. Per “innocente passaggio” vi è definito il transito di una nave da guerra che non ponga minacce al paese rivierasco in quanto “non pregiudizievole della pace, del buon ordine o della sicurezza del paese costiero”.
Ma a smentire, sostanzialmente, la versione ufficiale del governo britannico è arrivata subito la testimonianza di un corrispondente della BBC imbarcato sull’HMS Defender.
Il giornalista Johnatan Beale ha così descritto ciò che ha visto coi suoi occhi quel giorno: “L’equipaggio era già alle sue postazioni, quando si è avvicinato all’estremità meridionale della Crimea occupata dai russi. I sistemi d’arma a bordo del cacciatorpediniere della Royal Navy erano già stati caricati. Questa sarebbe una mossa deliberata per segnare un punto contro la Russia. L’ HMS Defender stava navigando all’interno del limite delle 12 miglia delle acque territoriali della Crimea. Il capitano ha insistito che stava solo cercando un passaggio sicuro attraverso una rotta marittima internazionalmente riconosciuta. Due navi della Guardia Costiera russa che stavano tallonando la nave da guerra della Royal Navy hanno tentato di forzarla a cambiare direzione. A un certo punto, uno dei vascelli russi si è fatto sotto, fino a circa 100 metri. Alla radio si sono sentiti crescenti avvertimenti ostili, incluso uno che diceva: ‘Se non cambierete rotta, aprirò il fuoco’. Abbiamo udito alcuni spari a distanza, ma sono stati creduti molto distanti. Quando l’HMS Defender ha navigato attraverso la rotta, le hanno ronzato attorno aviogetti russi. Il capitano Vincent Owen ha detto che i radar della nave hanno rilevato più di 20 aerei militari nelle vicinanze. Il comandante ha detto che la sua missione è stata fiduciosa ma non conflittuale”.
Putin è intervenuto sullo spinoso tema il 30 giugno 2021, durante un’ampia intervista televisiva alla rete nazionale russa, e ha espresso senza infingimenti il suo punto di vista: “E’ stata una provocazione. E non solo i britannici, ma anche gli americani vi hanno preso parte.
C’era nella zona un aereo da ricognizione americano decollato da una base in Grecia, dall’isola di Creta, per monitorare la reazione russa. Perché fare questo? Per dimostrare che non riconosci la Crimea? Non la riconosci, ma perché provocare?”.
Putin ha poi concluso: “Anche se avessimo affondato la nave, sarebbe tuttavia difficile immaginare che il mondo sarebbe finito sull’orlo della Terza Guerra Mondiale, perchè l’Occidente sa di non poterla vincere”.
Mirko Molteni
Fonte: Analisi Difesa 6 luglio 2021
https://www.analisidifesa.it/2021/07/sea-breeze-la-nato-sfida-la-flotta-del-mar-nero/
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