[Disarmo] A che punto è la controffensiva ucraina? Analisi Difesa: "Non è ancora riuscita a scalfire le linee difensive russe". Scene da prima guerra mondiale: soldati russi addetti a sparare ai soldati che si ritirano, soldati ucraini che si rifiutano di attaccare



Poche le informazioni fornite da fonti ucraine, segno inequivocabile che la controffensiva non sta ottenendo i risultati sperati e soprattutto non è ancora riuscita a scalfire le munite linee difensive russe. Indicativo in tal senso anche il silenzio di molti grandi media europei e italiani (già distintisi per avere sostanzialmente ignorato o quasi la caduta di Bakhmut in mani russe), in buona parte ridotti a sterile strumento passivo della propaganda ucraina.

Battaglie feroci

I report sulle battaglie in atto confermano che scontri feroci e sanguinosi sono in atto lungo la linea degli avamposti russi che anticipano le fortificazioni della prima linea: la cosiddetta “terra di nessuno” o “zona grigia”.

Si combatte tra i campi minati e gli avamposti costituiti in piccoli centri abitati che continuano a passare di mano dopo battaglie ravvicinate in cui la superiorità russa nel supporto aereo e nell’artiglieria ha avuto finora un ruolo rilevante nel respingere gli ucraini dalle postazioni conquistate con assalti condotti da fanterie e mezzi corazzati. 

Respinte con la perdita di alcuni tank, le forze ucraine si sono riorganizzate reiterando gli attacchi anche con la copertura di cortine fumogene nel tentativo di sfuggire ai missili anticarro impiegati abbondantemente dalle postazioni difensive russe e al fuoco degli elicotteri d’attacco russi decollati dall’aeroporto di Berdyansk (sul Mare d’Azov), dove alla trentina di velivoli presenti se ne sarebbe aggiunta un’altra ventina tra Mi-35, KA-52 e Mi-28 da attacco.


Due settimane di furiose battaglie hanno sempre visto i russi contrattaccare per riprendere gli avamposti perduti. Una tattica favorita dalla superiorità aerea e di artiglieria che impedisce al nemico di investire le linee difensive più munite e di consolidarsi nelle aree in cui ha messo piede.

Le forze armate russe avrebbero impiegato anche cariche termobariche per distruggere gran parte delle forze ucraine concentrate nel villaggio di Pyatikhatki costringendole a ritirarsi.

Considerazioni

I falliti tentativi di sfondare le linee russe sembrano indicare dopo due settimane un possibile flop della controffensiva ucraina. Scatenata con forze poco addestrate, spesso prive di ufficiali esperti, sembra finora infrangersi contro le ben strutturate linee difensive russe che schierano ampie forze mobili per rapidi contrattacchi.

Ondate di truppe sacrificate per pochi chilometri di territorio, come accadde a Bakhmut e Soledar in operazioni difensive combattute in netto svantaggio tattico. E’ possibile che gli ucraini abbiano ancora molte forze di riserva da buttare nella mischia sperando di trovare una breccia nelle difese russe ma dopo due settimane il bilancio provvisorio è certamente negativo per Kiev che sperava di giungere al Vertice NATO di Vilnius di luglio con un bottino consistente di riconquiste territoriali.

Blogger russi con evidenti contatti in prima linea riferiscono di molti reparti ucraini che rifiutano di attaccare senza copertura aerea o che si arrendono, come mostrano diversi video in circolazione su Telegram cui non è possibile attribuire credibilità certa.

Commentatori russi segnalano la resa di interi plotoni di diverse brigate ucraine inclusa la 35a Marines a causa dei metodi brutali adottati dai comandi per imporre avanzate nonostante enormi perdite.

Dall’altro lato della barricata, in un’intervista del Wall Street Journal prigionieri di guerra russi hanno rivelato invece problemi di morale e di comando tra le unità russe in prima linea e l’impiego di unità di “barrier forces”, adibite a sparare ai soldati che si ritirano di fronte al nemico.


Gianandrea Gaiani 
Direttore di Analisi Difesa 

Per leggere il testo completo e dettagliato continua su
https://www.analisidifesa.it/2023/06/il-punto-dopo-due-settimane-di-controffensiva-ucraina/