[Disarmo] Chi c'è dietro i raid che hanno colpito la Russia



La matrice neonazista del Corpo dei volontari russi

Il Corpo dei volontari è quello che, tra le due, suscita i maggiori interrogativi. Non è più un mistero per nessuno che la brigata faccia riferimento al suo fondatore, Denis Kapustin, conosciuto con lo pseudonimo di Denis Nikitin, nato a Mosca nel 1984, e descritto da vari media occidentali come un neonazista. Denis “White Rex” Nikitin, non è uno sconosciuto nel panorama dei neonazisti europei: formazione cosmopolita, nato in Russia ma emigrato in Germania, Paese che lo ha bandito dall’area Schengen nel 2019 per le sue attività sovversive. Così come è nota la sua idiosincrasia per Zelensky per le sue origini ebraiche ma anche per Putin, reo di aver creato una Russia sbiadita e multietnica. Il corpo miete consensi e arruola volontari non solo nel mondo sommerso degli adoratori del “sole nero”, ma anche nel retrovie dello sport legato alle arti marziali. 

Ad avvalorare la tesi dell’humus neonazista del gruppo vi sarebbe un altro dettaglio che imperversa sui social nelle ultime ore, ma soprattutto sui media russi. Per prima è stata la Tass ad annunciare che fra i sabotatori dell’altra notte vi sarebbe Alexei Levkin. Ma chi è costui?

Chi è Alexei Levkin

Trentotto anni, leader della banda black metal M8L8TH (che sta per “Il Martello di Hitler”) ma soprattutto ex combattente in Donbass nel 2014 sotto le insegne del battaglione Azov. Nel 2016 ha fondato la Wotanjugend, una sorta di mini accademia online per i compagni di ideologia che idolatra terroristi di estrema destra. A corredo dei suoi eventi, ammennicoli e neonazisti frammisti a paccottiglia come candele e simboli esoterici, nonché sempiterni riferimenti al Valhalla. Non a caso, uno dei momenti nei quali la personalità di Levkin è venuta fuori è stato l’attacco a Cristchurch in Nuova Zelanda nel 2019, al quale il neonazista applaudì, senza troppo pudore, dal suo quartier generale in Ucraina. 

Nel 2018 un tribunale di Mosca ne aveva predisposto l’arresto in contumacia con l’accusa di costituzione di formazione estremista, incitamento all’odio, violazione della dignità umana anche con l’uso di internet. Nel 2019 si era occupato di lui la piattaforma di giornalismo investigativo Bellingcat, che aveva approfondito le sue attività di propaganda dentro e fuori l’Ucraina. Un certo filone musicale transeuropeo, infatti, aveva attirato l’attenzione di media e osservatori: quello della musica hardcore, infatti, appare essere spesso il miglior volantino per il reclutamento e la radicalizzazione di volontari e mercenari all’interno di organizzazioni paramilitari nel grande oriente europeo. Nel 2019, ad esempio, quando Bellingcat si era occupata di Levkin, ben tre importanti concerti di stampo neonazista si erano tenuti all’aperto in quel di Kiev, assieme ad una serie di eventi minori che avevano avuto come palco il centro sociale del movimento Azov. In molti di questi compare la figura di Levkin come organizzatore.


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Chi sono i partigiani russi: neonazisti e ultras legati alla destra ucraina

L’azione è frutto dell’alleanza tra due gruppi di dissidenti russi finiti sotto l’ala ucraina: il ’Corpo dei volontari russi’ (Rdk) e la ’Legione libertà della Russia’ (Lsr), il primo già autore dell’incursione del 2 marzo a Bryansk. Rdk è guidato da Denis Kapustin, noto con l’alias Denis Nikitin, russo con simpatie neonazi ed ex agitatore di gruppi di ultrà calcistici, dal 2017 in Ucraina dove ha legato con i gruppi della destra radicale. Lsr da Maksim Andronnikov, alias “Tsezar“ (Cesare), un russo già attivista del gruppo Legione Imperiale.
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Altre info su Avvenire https://www.avvenire.it/mondo/pagine/ucraina-incursione-di-miliziani-russi-bakhmut-e-caduta
Vi si legge:

Il Corpo dei Volontari Russi è stato formato nel luglio 2022 ed è composto da nazionalisti russi di estrema destra contrari al regime di Vladimir Putin. Secondo il Financial Times, il gruppo è guidato dal 38enne Denis Nikitin, noto anche come Denis Kapustin, appassionato di arti marziali Mma, creatore della linea di abbigliamento White Rex con simboli neonazisti e del suprematismo bianco. Noto negli ambienti dell'estrema destra europea, ha vissuto in Germania. Nel 2019 è stato bandito per dieci anni dall'area Shengen per il suo estremismo.