[Disarmo] Dossier 11 settembre: il mondo 20 anni dopo (fonte: ISPI)



Il ventesimo anniversario degli attentati dell’11 settembre coincide con il ritiro delle truppe americane e della Nato dall’Afghanistan, chiudendo un cerchio come non si sarebbe potuto mai immaginare vent’anni fa, con un ritorno al punto di partenza. Le immagini dei corpi che cadono nel vuoto dopo essersi aggrappati ai carrelli degli aerei in decollo all’aeroporto di Kabul si sovrappongono drammaticamente alle ombre delle persone che si lanciarono dalle Torri Gemelle. Eppure, nel mezzo, il mondo è cambiato, i fondamenti dell’ordine globale sono profondamente contestati e nuove, grandi sfide incombono sugli equilibri internazionali. Molte di queste sono state originate proprio dagli attentati dell’11 settembre e dalla reazione americana.

 

20 anni di terrorismo globale: da Al-Qaeda al Jihadismo della porta accanto

La minaccia terroristica di origine islamista si è evoluta moltissimo negli ultimi 20 anni: dal terrorismo globale a quello “della porta accanto” (esponenti delle seconde e terze generazioni di migranti pronti a lasciare il proprio paese per raggiungere i ranghi dello Stato Islamico, individui soli radicalizzati sui social networks etc.). In parallelo, la capacità di “adattamento alla minaccia” da parte degli stati è notevolmente cambiata, mentre strategie e strumenti normativi innovativi (ma anche limitativi della libertà individuale) venivano concepiti e introdotti per rispondere alle specificità dei nuovi scenari. I due fenomeni non si sono però sempre rivelati in modo sincronico, e la sfida dell’adattamento rimane ancora aperta.

A livello globale il numero delle vittime resta alto con oltre 5mila morti in quasi 900 attentati terroristici di stampo jihadista nel 2019. Inoltre, nell’ultimo decennio il numero di attacchi terroristici di matrice jihadista è aumentato di 6 volte rispetto al decennio precedente e in particolare, è cresciuto il pericolo in Asia e Africa Sub Sahariana dove si verifica il 60% degli attacchi, contro il 18% di fine anni 90’. Nonostante quasi due decenni di operazioni antiterrorismo guidate dagli Stati Uniti, ci sono quasi quattro volte più militanti islamici sunniti oggi di quanti ce ne fossero l'11 settembre 2001 e restano inoltre attivi quasi 100 gruppi estremisti islamici.

Anche negli Stati Uniti e in Europa il numero di attacchi è triplicato rispetto al primo decennio del 2000 ma il fenomeno resta di ridotte dimensioni rispetto al resto del mondo. I 28 attacchi terroristici verificatisi negli USA a partire dal 2010 hanno causato 91 morti. A confronto nello stesso arco temporale sono stati 566 i morti per sparatorie di massa in America.

 

LA TESTIMONIANZA

 

20 anni di “forever wars”: nascita e declino delle guerre infinite USA

Nel contesto della politica estera, l’11 settembre ha avuto un impatto decisivo cambiando profondamente il ruolo e la missione attribuita agli interventi militari. L’insuccesso dei conflitti in Afghanistan e in Iraq, oltre a mostrare l’insostenibilità politica dell’opzione militare, soprattutto per la difficoltà di mantenere la stabilità sul lungo periodo, hanno indirettamente influito sulle crisi in Siria e in Libia, visto che il costo di una azione “boots on the ground” era ormai diventato troppo alto. Per questa ragione, la forza militare americana appare oggi meno credibile: una percezione che contribuisce a delegittimare il ruolo globale degli USA.

Oltre al dato delle 900 mila persone morte nelle guerre post 11 settembre, di cui 335mila civili, il costo economico complessivo per gli Stati Uniti è di 8 trilioni di dollari. Da sola, la guerra afghana è durata più delle due guerre mondiali e delle operazioni in Vietnam, con la perdita di 2500 soldati USA, 67mila militari afghani e 47 mila civili. 


(Fonte ISPI)


https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/11-settembre-il-mondo-20-anni-dopo-31597