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[Disarmo] Cosa è accaduto dopo l'11 settembre 2001
- Subject: [Disarmo] Cosa è accaduto dopo l'11 settembre 2001
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- Date: Sat, 11 Sep 2021 12:57:03 +0200
Fraternità e guerra nel nuovo secolo
Autore: Carlo Cefaloni
Fonte: Città Nuova
Con il crollo delle torri a New York si è aperta, 20 anni fa, una nuova fase nel cammino dell’umanità
L’attacco sul territorio statunitense che si è consumato l’11 settembre 2001 segna l’inizio di un cambiamento d’epoca. Quella mattina due aerei di linea furono dirottati e diretti contro il World trade center di New York, un complesso di 7 edifici comprendente i due grattacieli più alti al mondo, le cosiddette “torri gemelle”. (AP Photo/Shawn Baldwin)
Un altro aereo riuscì a colpire il palazzo del Pentagono e un quarto velivolo si schiantò a terra. Si contarono 2997 vittime, oltre i 19 terroristi morti nell’azione suicida. In gran parte provenienti dall’Arabia Saudita, come l’ingegner Osama Bin Laden, individuato immediatamente dagli investigatori quale mente dell’attentato realizzato dal movimento fondamentalista al-Qaeda. Gli atti dell’inchiesta sono disponibili sul sito dell’Fbi eppure resta difficile comprendere il fallimento del sistema di sicurezza della superpotenza statunitense. Le immagini di quel giorno segnano la fine del mito dell’invulnerabilità degli Usa.
Il trauma del 2001 viene associato al declino del “secolo americano” davanti all’avanzare di nuovi protagonisti internazionali. Soprattutto la Cina, che nel dicembre di quell’anno entrò a far parte dell’Organizzazione mondiale del commercio, ma anche il fenomeno di un totalitarismo integralista di radice islamista descritto dalla veemente narrazione di Oriana Fallaci (1929-2006). La scrittrice fiorentina rese accessibili a un vasto pubblico le tesi di noti studiosi sull’inevitabile scontro di civiltà che attenderebbe un Occidente chiamato a riscoprire l’orgoglio delle sue radici.
Una rappresentazione semplificata della realtà che ha promosso un ampio consenso a favore della guerra di ritorsione degli Usa contro l’Afghanistan, Paese allora in mano al regime teocratico dei talebani, accusato di nascondere e proteggere Osama Bin Laden.
“Un nuovo ordine del mondo”
Come riporta Ugo Tramballi, editorialista de Il Sole 24 ore, nella presidenza di George W. Bush, iniziata nel gennaio 2001, «gli interessi dell’apparato militare-industriale e delle grandi imprese petrolifere si sovrapponevano all’idealismo neo-imperialista di Paul Wolfowitz», uno degli ideologi di quella amministrazione, secondo il quale «come l’Impero romano, anche quello americano è destinato a esaurirsi. Dobbiamo sfruttare i 20/40 anni che ci rimangono per mettere ordine nel mondo». (AP Photo/Doug Mills)
Una strategia che prevedeva la sospensione dei diritti civili per i sospettati di terrorismo, internati nel campo di detenzione di Guantanamo, e che incontrò il sostegno di diverse scuole di pensiero. Come quella teocon, basata sulla visione liberista dell’economia e sulla sacralizzazione politica degli Usa quale nazione benedetta da Dio. Tale visione ha cercato invano di arruolare tra le sue fila anche la Chiesa cattolica, come ha evidenziato nei suoi lavori il filosofo Massimo Borghesi.
Città Nuova in questi 20 anni ha espresso una resistenza ragionata all’ideologia della guerra che comunque gli Usa, assieme alla Gran Bretagna guidata da Tony Blair, decisero di sferrare il 7 ottobre 2001 con l’operazione Enduring Freedom, che comportò, nei soli primi 6 mesi, l’impiego di oltre 22 mila missili e bombe di ogni tipo.
Il costo della guerra
Il costo provvisorio della guerra in questi 20 anni, secondo la statunitense Brown University è di circa 241 mila vittime oltre a centinaia di migliaia di morti a causa della fame, delle malattie e della mancanza di servizi essenziali. Le forze armate dei Paesi Nato, intervenuti dal 2003, hanno registrato la morte di 1.144 militari (54 italiani). Gli Usa hanno perso 2.448 militari e 3.846 contractors delle compagnie militari private. Un sacrificio di vite umane richiesto anche a 444 operatori umanitari e 72 giornalisti.
Bin Laden è stato ucciso in Pakistan nel 2011 (e poi sepolto in mare...) come riportato dalle fonti ufficiali Usa.
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