[Disarmo] Fwd: Mosca smentisce il raid Usa contro il califfo Al Baghdadi. Per l'intelligence russa è vivo in Iraq
- Subject: [Disarmo] Fwd: Mosca smentisce il raid Usa contro il califfo Al Baghdadi. Per l'intelligence russa è vivo in Iraq
- From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
- Date: Tue, 29 Oct 2019 16:33:54 +0100
Da: <beppe.corioni at gmail.com>
Date: mar 29 ott 2019 alle ore 15:50
Subject: Mosca smentisce il raid Usa contro il califfo Al Baghdadi. Per l'intelligence russa è vivo in Iraq
To: <beppe.corioni at gmail.com>
AL BAGHDADI AVRA’ ALMENO LA CARTA VERDE? l’HA MERITATA.
Maurizio Blondet 27 Ottobre 2019 25 commenti
Ricordiamo queste foto, che pubblichiamo di nuovo e di nuovo, speriamo per l’ultima volta. I media del giro CIA (Huffington eccetera) hanno detto che quello nella foto non è il futuro Al Baghdadi. Senza alcuna vera prova, del resto impossibile da dare. Meyssan è risalito alle fonti che hanno sostenuto che questa era una bufala: sono Il New York Times, l’11 settembre 2014, il quale a sua volta riferisce quel che ha sostenuto il blog Socioeconomic History in un articolo; un’altra smentita da parte del direttore delle comunicazioni di McCain e un’altra smentita da parte del direttore esecutivo della Syrian Emergency Task Force, un’organizzazione di lobby condotta da un impiegato palestinese dell’AIPAC (American Israeli Public Affairs Committee – la nota lobby) che ha organizzato la visita del senatore.
Il professor Cghossudowky di Global Research ritiene che sia tutto vero.
Ma anche se non fosse, nulla cambia del significato dell’immagine: mostra JohnMcCain che il 27 maggio 2013 è entrato in Siria dalla Turchia con il generale Salem Idris, che guida il Consiglio militare supremo dell’esercito siriano libero, la Free Syrian Army, i ribelli in armi contro il governo di Damasco, e altri “leader ribelli vivono ad Idlib. Alla fine di questa riunione, Mc Cain – attraverso il suo addetto stampa – ha proclamato che gli USA entrino con “un’azione militare aggressiva nella guerra siriana (che dura da due anni), ed ha chiesto che si armino e ribelli e venga istituita una no-fly zone” a loro protezione”.
Non sarebbe da scartare a priori nemmeno la notizia, da varie fonti islamiche (iraniane ma non solo), secondo cui il preteso Al Baghdad, alias Emir Daash sarebbe un infiltrato ebreo isreaeliano, di nome Eliot Shimon. Il suo falso nome: Ibrahim ibn Awad ibn Ibrahim Al Al Badri Arradoui Hoseini.
https://www.controinformazione.info/il-leader-dellisis-al-…/
Le poche cose che sembrano certe su questo personaggio la cui identità è stranamente imprecisa, è che il futuro al-Baghdadi, col nome di Ibrahim Awad Ibrahim al-Badry, è stato tenuto nella prigione USA in Iraq, Camp Bucca dal 2005 al 2009 (o 2010) e poi lo hanno rilasciato.
http://insider.foxnews.com/…/next-bin-laden-isis-leader-abu…
Camp Bucca, per generale ammissione anche dei mainstream media, è ritenuto essere “il centro di reclutamento e addestramento per combattenti che avrebbero continuato a guidare l’IS”.
Qui diamo tre articoli, delle decine che potete trovare sul web:
https://www.cbsnews.com/…/birth-of-isis-traced-to-u-s-mili…/
https://www.theguardian.com/…/…/11/-sp-isis-the-inside-story
https://www.independent.co.uk/…/camp-bucca-the-us-prison-th…
Subito dopo la liberazione di al-Baghdadi, lo Stato islamico è emerso dal nulla e ha rapidamente assunto importanti aree di Iraq e Siria. Come si va a dimenticare che i terroristi apparvero dal nulla – scenograficamente e in favore di telecamere – a bordo di centinaia di Pick-up Toyota, alcuni di seconda mano che risultarono acquistati negli Stati Uniti da arabi sauditi? Con armi parte delle quali comprovatamente comprate in paesi come la Bulgaria a mediatori americani e sauditi?
Che stampavano una rivista in quadricromia, in inglese, che non si trovava ovviamente nelle edicole, ma la scovava sul web Rita Katz?
Dunque non occorre altro per capire ciò che è evidente – a qualunque giornalista o politico che non sia un venduto – che l’ISIS e il suo capo sono creature artificiali create dagli USA, con apporti francesi e inglesi, finanziate dai saudti e degli Emirati, per destanbilizzare la Siria, impadronendosi specificamente dell’area petrolifera siriana, per sfruttarla ai fini di autofinanziamento e toglierla a Damasco. L’ISIS ha funzionato benissimo in questo senso, vendendo il petrolio rubato ad Erdogan e al suo figlio, a colonne intere di autobotti, indisturbate dagli aerei americani impegnati nella “guerra al terrorismo”; fino al giorno in cui i russi hanno incenerito dal cielo una colonna di autobotti – molte di queste autobotti erano ovviamente turche, e quindi Erdogan si è molto arrabbiato del danno subito, ed ha fatto abbattere un Sukoy russo.
Adesso apprendo dall’amico Carisio che i russi smentiscono il raid contro “il califfo” e dicono che è vivo in Irak.
https://www.gospanews.net/…/esclusivo-mosca-smentisce-il-r…/
Speriamo per lui – se è il sunnita – che si sia finalmente guadagnato la carta verde, il sospirato permesso di soggiorno permanente in USA, che ha ben meritato in questi anni di recitazione nella sinistra e sanguinosa messinscena per conto di Usa e Sion, e possa cominciare una nuova vita, ormai ha una certa età. Se poi è Shimon, tanti saluti. Ci si contenti di vedere che, finalmente, i produttori di questo criminale teatro di sangue stanno smantellandone le quinte, ripiegando i falsi fondali, dimettendo gli attori.
Mezzo milione di morti, è costato. Prezzo “che val la pena di pagare”, come disse (a proposito di un altro mezzo milione di morti, iracheni) la segretaria di Stato Madeleine Albright, nata Jana Korbelová.
https://www.maurizioblondet.it/34128-2/
ESCLUSIVO: Mosca smentisce il raid Usa contro il califfo Al Baghdadi. Per l’intelligence russa è vivo in Iraq
· Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
I dubbi sulla morte del califfo Isis Abu Bakr Al Baghdadi, ritenuto da varie fonti OSINT agente del controspionaggio americano CIA ma anche di quello israeliano MOSSAD, ora diventano grossi come una montagna.
Tutti i sospetti esternati nel precedente articolo circa una falsa operazione di depistaggio americano vengono confermati ora da un reportage esclusivo dell’ex marines Gordon Duff, esperto di intelligence militare e consulente internazionale, nonchè Senior Editor del sito americano Veterans Today per il quale mi onoro di collaborare come corrispondente dall’Italia.
«I servizi segreti russi all’interno della Siria hanno riferito che i loro sistemi radar S400 che coprono Idlib non hanno visto aerei americani nell’area in cui è stato rivendicato il raid contro Al Baghdadi» scrive Duff insieme al responsabile dell’ufficio VT di Damasco and Nahed al Husaini, riportando in anteprima le dichiarazioni del Ministero della Difesa di Mosca diffuse intorno alle 17 ore italiana. Accanto a ciò viene pubblicata un’immagine notturna dei radar.
L’immagine di una visione dei radar militari russi diffusa da Veterans Today
«La coalizione americana non ha nemmeno effettuato attacchi aerei a Idlib di recente. In precedenza, Trump ha tenuto un raro discorso domenicale dalla Casa Bianca informando il mondo che al-Baghdadi è stato eliminato nel nord-ovest della Siria in un “audace raid notturno” con il coinvolgimento di forze speciali, aerei, elicotteri e droni statunitensi». Il riferimento è al blitz riferito anche da Gospa News alcune ore fa, sebbene con molte perplessità…
«Ma il ministero della Difesa russo ha insistito sul fatto che “c’erano legittime domande e dubbi sul fatto stesso [dell’operazione americana] e, soprattutto, sul suo successo” – scrive Duff anticipando di un’ora il successivo articolo di Russia Today in merito – Ha anche respinto le affermazioni di Trump secondo cui le forze russe hanno aperto lo spazio aereo sotto il suo controllo in Siria agli aerei americani per facilitare l’operazione contro il leader dell’IS».
«Il ministero della Difesa russo non ha informazioni affidabili sui militari statunitensi che hanno condotto un’operazione per “l’ennesima” eliminazione dell’ex leader del Daesh Abu Bark al-Baghdadi nella parte controllata dalla Turchia nella zona di descalation di Idlib» lo ha dichiarato in serata il generale maggiore Igor Konashenkov portavoce del ministero.
ALTRI MISTERI SULLA MORTE DEL CALIFFO
Mosca, secondo quanto riportato da Veterans Today, ha sottolineato che non ha registrato attacchi aerei della coalizione americana nell’area di Idlib nella Siria nord-occidentale sabato quando si sarebbe tenuto il presunto raid.
Ed effettivamente a conferma della notizia c’è solo un video di attacchi notturni che potrebbero essere stati registrati in qualsiasi parte del mondo e un cumulo di macerie di un qualsiasi bombardamento tra le quali i soccorsi hanno trovato 7 vittime che non provano alcun legame con il fondatore dello Stato Islamico.
Le macerie dalle quali sarebbero stati estratti nottetempo i resti del califfo dell’Isis sotto le quali, secondo gli Usa, si sarebbe fatto saltare in aria con un giubbotto esplosivo
A sostenere che lì sotto c’era il compound del califfo sono i suoi rivali qaedisti di Hayat Tahrir al-Sham coi loro alleati della Turchia, gli Usa per il tramite della Casa Bianca ed i Curdi: che avrebbero avuto un ruolo nell’operazione in quella zona dove non sono mai stati presenti…
Il ministero russo ha messo in dubbio la possibilità stessa della presenza di al-Baghdadi a Idlib, in quanto l’area è detenuta dai rami di Al-Qaeda, già Jabhat al-Nusra ed ora HTS, che sono sempre stati mortali nemici dello Stato islamico. Una tesi già evidenziata in un precedente articolo di Gospa News sviluppato anche sulla “caccia al califfo” effettuata da parte degli Hashid iracheni (i miliziani paramilitari delle Forze di Mobilitazione Popolare) nella zona del confine orientale siriano con l’Iraq, ben lontana da Idlib.
AL BAGHDADI, IL CALIFFO ISIS E AGENTE MOSSAD-CIA NASCOSTO DAGLI USA
Anche il ministro della Difesa francese Florence Parly ha messo in dubbio il significato del presunto successo degli Stati Uniti, sottolineando che il raid ha segnato solo “un pensionamento anticipato per un terrorista [al-Baghdadi], ma non per la sua organizzazione.”
DOSSIER TURCO: I 21 GRUPPI JIHADISTI FINANZIATI DA USA E CIA: armati coi micidiali missili TOW
«Mosca ha notato che lo Stato Islamico è stato schiacciato in Siria all’inizio del 2018 in uno sforzo congiunto del governo di Damasco e delle forze russe, il che significa che l’ennesimo rapporto della morte di al-Baghdadi “non ha alcun effetto sulla situazione operativa in Siria o sulle azioni dei restanti terroristi a Idlib”» riferisce Duff citando i commenti russi.
L’ex marines reduce del Vietnm Gordon Duff, Senior Editor di Veterans Today
«Mosca ci ha detto, solo pochi istanti fa, che Baghdadi è vivo, sano e lavora con gli Stati Uniti in Iraq. Queste informazioni sono esclusive, direttamente da fonti di intelligence di alto livello che hanno sempre ragione e VT ha accertato più e più volte» aggiunge ancora il Senior Editor di Veterans Today.
«Quello che non sappiamo è se Trump ha mentito consapevolmente, qualcosa che fa continuamente in ogni caso, o viene semplicemente gestito – aggiunge Duff – Ora che il ritiro di Trump dalla Siria è stato invertito e tutte le truppe inviate in Iraq sono ora tornate in Siria, il 100% di loro, appena ridistribuito a Deir Ezzor da Hasakah, la sua “mossa di pace” è ora esposta come un falso totale. Più su questo in un po ‘sul perché, e su ciò che il Deep State ha in serbo per la Siria e poi l’Iran».
Ma, aggiungo io, come dimostrato nel precedente articolo, il pericolo c’è anche per l’Iraq. E pure per il Libano come dimostreremo in un prossimo reportage sulle cospirazioni in atto in Medio Oriente tra Sionisti israeliani, Nato e paesi Arabi Sunniti per eliminare gli Sciiti, pericolosi perchè indipendenti da Washington e dal Deep International State.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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