[Disarmo] I mercenari dell'alleanza rossobruna



Mando questo post xchè alcuni dei nomi citati compaiono in questa lista:

Perché Vox, il nuovo partito di Diego Fusaro, è una cosa seria

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L'altro debutto politico: i fondatori di Vox lo definiscono “il primo partito ideologico dell’era post-ideologica" e raccoglierà i delusi dal fallimento gialloverde. Potrebbe essere il primo passo di una riscossa sovranista

C’è Costanzo Preve, ovviamente. Il filosofo rossobruno per definizione, scomparso nel 2013, fonte primaria delle sue idee e frasi ad effetto, lo studioso di Karl Marx che teorizzava il superamento della dicotomia destra-sinistra pubblicando con case editrici di estrema destra. Ma anche Putin, Orban, Craxi ed Evo Morales. Dall’economia creativa al bisogno d’ordine. Questo e altro fa parte del pantheon ideale di Vox Italia, il nuovo partito del filosofo-tuttofare Diego Fusaro ufficializzato in forma embrionale il 14 settembre, a Roma, in una sala dell’Hotel Quirinale strepitosamente piena di maschi di mezza età.

“Il nostro motto è valori di destra e idee di sinistra proprio per sparigliare le carte”, spiega il filosofo, presenza abituale dei talk-show Mediaset e di una miriade di convegni in Italia. “Noi rivendichiamo appieno le idee della sinistra classico-marxista, non quella ‘fucsia’ e arcobaleno, ma quelle di sinistra ‘rosse’, che hanno a cuore: lavoro, diritti sociali, lotta per l’emancipazione, solidarietà. Rivendichiamo appieno anche i valori di destra della borghesia come: la religione, la trascendenza, il senso della patria, il senso dell’appartenenza a un’identità”.

Insomma il sogno di Preve realizzato, sia pur nella vaghezza e genericità di un bignamino facile da smaltire sui social, per sedurre i reietti dei partiti mainstream: parole chiave come “patria”, “sovranità” buttate insieme a “lavoro” e “socialismo”, anche se non si capisce bene con quali progetti concreti in mente, a parte la volontà di rompere con i vincoli europei ed elaborare alleanze trasversali, con chiunque ci stia.

Il cofondatore e presidente di Vox è l’avvocato e scrittore Francesco Maria Toscano. Che spiega: “Creeremo un partito solido, con una scuola di formazione, con quadri dirigenti che verranno selezionati per merito. Poi ovviamente ci presenteremo in tutte le campagne elettorali… dove avremo la forza per presentarci”.
Le reazioni

Se la grande stampa non si è praticamente accorta di nulla, non poteva mancare l’appoggio incondizionato di Sputnik Italia, sito populista diretta emanazione del Cremlino specializzato nel mestare veleno nel dibattito politico, che nei mesi di massimo successo della Lega spingeva le malelingue contro Carola Rackete e pompa un giorno sì e l’altro pure teorie complottiste sul capitombolo strategico di Matteo Salvini. Il contributor Eliseo Bertolasi, “dottore di ricerca in antropologia culturale, russista, analista geopolitico, reporter dal Donbass” (si legge nella biografia) spiega come Vox “dovrebbe intercettare il malcontento generale di quei cittadini italiani, in un qualche modo, mortificati, anche traditi dagli ultimi eventi politici della scena nazionale. Una voce per tutti coloro che non si sentono allineati al pensiero unico dominante”.

L’evento è stato filmato e rilanciato su YouTube da Byoblu, il noto canale di Claudio Messora specializzato in guru anti-sistema, sempre più in guerra con i traditori del Movimento 5 stelle di cui pure a lungo è stato il megafono. Vox non ha alcun legame con l’omonimo partito neofranchista spagnolo, tengono a ripetere gli organizzatori, ma punta a raccogliere gli spaesati dal crollo del governo gialloverde, con una particolare predilezione per quelli delusi dalla politica economica (troppo liberista) della Lega e dalla cultura politica (troppo europeista) del Movimento 5 stelle.
La candidatura in Calabria

Si tratta in realtà della seconda o terza avventura politica per Fusaro, filosofo che le tv italiane continuano a etichettare come marxista nonostante il suo pensiero sia ormai del tutto e per tutto assimilabile al lepenismo francese e alla Nouvelle droite del filosofo Alain De Benoist: mesi fa il Movimento 5 stelle di Foligno, in Umbria, aveva presentato Fusaro come futuro assessore alla cultura. Non se n’è fatto nulla. Nel frattempo, però, il filosofo che collabora da mesi con la rivista neofascista Il primato nazionale e ha partecipato a innumerevoli convegni con Casapound, dalla straordinaria prolificità editoriale, era stato candidato sindaco della città di Gioia Tauro (è andata malissimo).

La candidatura non era con il Movimento 5 stelle, questa volta, ma per Risorgimento meridionale per l’Italia, la versione primitiva di quello che sarebbe diventato Vox, tra cui fondatori c’era per l’appunto Toscano. Quella candidatura fu annunciata sul sito Scenari economici da due abituali compagni d’avventure di Fusaro: Giulietto Chiesa, nota firma diventata complottista e ultra-putiniana, e Pino Aprile, autore bestseller di saggi sul brigantaggio e lo sfruttamento post-Risorgimento del Sud, inquadrati con ammirevole coerenza sempre in un’ottica reazionaria e iper-vittimistica. Poi si scoprì che quella al comune calabrese era una “candidatura simbolica”,  tra una cupa trovata situazionista e una boutade pubblicitaria, nonostante Fusaro raccontasse su La 7 di avere un progetto di rinascita ambiziosa della città, tristemente nota per il suo porto conquistato della ‘ndrangheta e la disoccupazione alle stelle.

Del resto, anche i più scettici sull’iniziativa dovrebbero riflettere come mai questo Barnum politico si sia potuto dispiegare proprio qui, in una delle terre più derelitte e abbandonate a sé stesse del Sud Italia, simbolo dell’impotenza statale nei confronti delle inflitrazioni mafiose e del radicamento decennale dell’ultradestra: qui c’è chi rimpiange il recentemente scomparso terrorista nero Stefano Delle Chiaie, e qui ci sono gruppuscoli che si innamorano della (un tempo secessionista) Lega Nord. Sempre in Calabria nasce il blog sovranista Il Talebano, tra i cui fondatori c’è Vincenzo Sofo, oggi europarlamentare del partito di Salvini.
La galassia fusariana

Tra i relatori presenti a Roma c’è anche Nino Galloni, dottore in giurisprudenza e autoproclamatosi “economista”, ex dirigente all’Inail che partecipò all’ormai mitologico summit di Rimini del 2012, in cui il giornalista Paolo Barnard introdusse la cosiddetta teoria monetaria moderna (Modern Monetary Theory) in Italia. Lì Galloni spiegò di aver avvertito per decenni praticamente tutti gli statisti italiani (da Amato ad Andreotti) sul rischio che la Germania sarebbe diventata la padrona d’Europa – rimanendo inascoltato, disse.

Ci sarebbe dovuta essere anche Nicoletta Forchieri, personaggio enigmatico, ospite per anni su Byoblu nel ruolo di esperta di monetazione (anche se sul suo stesso sito personale, nella sezione biografica, si può trovare soltanto una citazione dal mito della caverna di Platone). Di certo è una pasdaran salviniana oltre che fusariana, ritwittatrice compulsiva della cosiddetta debunker del Primato nazionale Francesca Totolo e del quotidiano La Verità, che non deve aver preso bene l’organigramma del partito: “Sono stata alla presentazione di Vox sabato scorso”, ha scritto Forchieri su Facebook. “Ma NON sono stata invitata nel direttivo, dove erano state invitate ben 50 persone. Non che debba essere invitata ovunque, ma il fatto di non essere stata invitata mi solleva interrogativi. Perché?”.

Litigi e divisioni prima ancora di partire col progetto politico, insomma. Vuoi vedere che Vox nonostante tutto, resta un partito di sinistra?

E che dire della spalla politica di Fusaro? Francesco Maria Toscano è un personaggio complesso da decifrare. Secondo il sito Termometro politico uno dei suoi libri “più discussi” è Dittatura finanziaria: il piano segreto delle élite dietro la crisi economica per conquistare il potere. In realtà, su questo breve saggio-inchiesta, pubblicato da Uno editore (progetto editoriale – si legge sul sito – nato per “diffondere gli insegnamenti spirituali che hanno indicato percorsi di consapevolezza per l’evoluzione dell’umanità”, attraverso inchieste su “massoneria, terrorismo, Ordine mondiale segreto”) si trova una sola recensione: quella del sito IlMoralista, a cui collabora lo stesso Toscano. La firma è di Enrica Perucchietti, altra presenza abituale della galassia fusariana, autrice di libri come NWO – New World Order, Utero in affitto e Le origini occulte della musica. VOL 1-2-3“, grande ammiratrice del presidente Rai Marcello Foa e soprattutto caporedattrice di Uno editore.

Il lavoro sulla massoneria di Toscano è interessante perché non è un classico j’accuse contro lo strapotere dei circoli segreti, ma sembra dirci piuttosto che le cose si sono complicate in Italia quando alle logge “democratiche” si sono unite quelle dei “bischeri”: vale a dire quelle dei poteri forti – vicini al renzismo in Italia e al macronismo in Francia – pupari, si apprende, che vogliono trasformare l’Europa in una colonia di finanzieri immorali e di immigrati africani. A dirlo del resto è un massone conclamato, Gioele Magaldi, il cui libro Chiarelettere sulle logge deviate (alle quali la piramide del Louvre sarebbe un omaggio), Massoni, veniva presentato 2015 da Toscano insieme ad esponenti della Mmt, la già citata scuola economica eterodossa che tornerà a gravitare in seguito attorno al partito di Fusaro.
Le possibili alleanze (e perché Vox è importante)

Se l’universo che compone il mondo di Vox lascia interdetti per la solita spaventosa assenza di esperti certificati – che però di questi tempi è un vantaggio agli occhi del pubblico – non bisogna tuttavia sminuire lo spazio politico che questo neomovimento vorrebbe occupare.

Il dibattito su un rinnovato e generico “socialismo” che prenda in prestito le battaglie della destra radicale su identità, confini e ordine pubblico, e quelle della sinistra radicale su spesa pubblica, sicurezza lavorativa e welfare non è solo limitato alle sette filo-Fusaro o all’Italia, ma riguarda anche gli spazi culturali che si sono sviluppati in Francia attorno al partito di France Insoumise, in Germania attorno a Die Linke o in Inghilterra in alcune correnti conservatrici del Labour.

Possiamo immaginare allora Vox come il primo passo di un movimento più vasto e agguerrito che potrebbe radunare altri gruppi sovranisti sulla base di una piattaforma comune, tutta orientata alla stampa pazza di moneta per rilanciare l’economia, l’anti-politicamente corretto militante e tutto il contrario di quanto si prefigge la “sinistra fucsia” di cui parla Fusaro: si pensi al Fronte sovranista italiano, creatura-setta dell’avvocato Stefano D’Andrea, che ormai va per i 10 anni di età; oppure il think tank Nuova direzione, nato in primavera dalla scissione con Patria e costituzione di Stefano Fassina (accusato di eccessiva mollezza con l’establishment eurista) dove militano teorici populisti come Carlo Formenti, Thomas Fazi e Andrea Zhok. A loro volta, questi ultimi saranno ospiti del festival delle idee “né di destra né di sinistra” di Libropolis, organizzato dall’Intellettuale dissidente, altro blog e area culturale orfana dei gialloverdi e dell’eventuale dismissione di Foa: un evento dove forse si capiranno meglio le prossime mosse di questa galassia. Per non parlare di pagine di meme rimaste sbigottite dal ribaltone grillino, come il Comitato entrale per l’ortodossia, Figli di Putin, Ufficio sinistri, il vignettista Marione. E si potrebbe continuare a lungo.

Siamo solo all’inizio, dunque. E non dobbiamo dimenticare il frontman (e meme vivente) più ambito di tutti: Alessandro Di Battista, che magari avrà messo nel freezer il progetto speculativo del libro su Bibbiano ma potrebbe unirsi a questa compagine che potremmo definire lepenista di sinistra (o “sinistra di destra“, come fa lo scrittore Mauro Vanetti) per raggrumare le particelle di risentimento sfuggite dall’incubo grillo-piddino. Non abbiamo capito tutto, ma quel che si è capito è che ne vedremo delle belle.


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