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Re: [Disarmo] Ipotesi sulla crisi di governo targata Lega

Non capisco come il fatto che tanti paesi firmino accordi commerciali discretamente o meno con la Cina infici l'analisi logica del video,che francamente e il segreto di pulcinella,su cosa e caduto il governo,sulla Tav che è stata approvata?;in caso proprio"il fatto"che la Cina stia finanziando un piano Marshall globale del valore di 10-12 volte quello post bellico mettendosi alla guida del mondo multipolare e il più impellente dei moventi per gli USA e l'elite finanziaria globale di cui sono il braccio armato,una questione di vita o di morte,e non mancano certo intimidazioni e minacce nei confronti di questi paesi che volenti o nolenti devono contribuire alle campagne militari di disperato contrasto all'influenza Cinese Iraniana o Russa.
Va preso atto che gli unici che sembrano non accorgersi delle ragioni del colossale conflitto geopolitico in atto,sono proprio quelli che si occupano della pace e disarmo.
Buonanotte e pace e bene a tutti.























  

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Il giorno dom 25 ago 2019 alle ore 16:55 jure LT <disarmo at peacelink.it> ha scritto:

Ciao Elio.
Buone le tue osservazioni. Il pezzo che ho proposto (da valutare, ho scritto, e non da condividere.) è, sul punto 'cinese', quasi maniacale, trascurando gli altri attori internazionali. Come pure altri lettori mi hanno fatto notare. Ha però il pregio di invitare ad allargare lo sguardo sulla crisi politica italiana fuori dall'ambito 'romano'. D'altronde però, dal punto di vista atlantico, una cosa è l'Italia, altro sono Francia e Germania, dove l'obbedienza, storicamente, è stata ottenuta con altri metodo che con le bombe nel piazze: prebende, autonomia politica e militare, libertà d'azione guadagnate con l'osservanza del dogma anticomunista mai messo in discussione, come invece avvenuto in Italia (e in Grecia nei lontani '50). Francia e Germania hanno fatto (è stato lasciato fare) in Africa e, ben prima dell'89, nel Sud-Est europeo, rispettivamente, quel che hanno fatto gli Usa nel resto del mondo. L'Italia Republicana aveva, invece, annunciato da subito la sua specificità ('popoli' PCI, azionista e non solo) antifascista, anticoloniale e perfino anticapitalista, con aperture ai non allineati e a mondo arabo. Insomma, storicamente, inaffidabile, a Wall Street, nella City e al Pentagono. Non a caso oggi, fatto fuori Salvini e con lui l'anomalia grillina, ci ritroviamo tra i piedi Prodi, Bonino, Draghi per la gioia di Benetton, Caltagirone, Vaticano e Confindustria-Leonardo-Finmeccanica. Stavolta senza bombe, ché Salvini se n'è stato buonino e a cuccia.
Nella Grecia di Berlino i cinesi faranno affari, come pure in Francia. Haifa è controllato direttamente dalle 200 testate di Tel Aviv. Ma di far entrare la Cina nella Silicon Valley italiana ad opera di Salvini-Di Maio (o Lega-Berlusconi) non se ne parla proprio. Magari con Prodi-Conte...

Jure 

Il 25/08/19 15:19, Elio Pagani (via disarmo Mailing List) ha scritto:
Ciao Jure,
L'intervento audiovideo che ci hai proposto, se i fatti citati sono veri, come immagino, è interessante e intrigante.

Occorre tuttavia tenere presente che:

Tanti paesi hanno firmato accordi con la Cina, indipendentemente dalla loro vicinanza o meno agli USA, e lo hanno fatto con discrezione, perfino il Giappone, dove Xi inaugurerà le Olimpiadi del 2020 a Tokyo.

Va considerato che la Germania è il primo partner commerciale della Cina e ha investimenti cinesi, produce in Cina metà auto Volkswagen, esporta prodotti Siemens, partner come la Francia e l’Europa del Nord.

L’Ue ha permesso alla Cina di acquisire il Pireo in Grecia.

Al recente 21º vertice UE-Cina le due parti si sono impegnate a rafforzare ulteriormente il partenariato strategico UE-Cina e hanno convenuto una dichiarazione congiunta che stabilisce la direzione delle relazioni UE-Cina per gli anni a venire. Il nuovo programma di cooperazione post 2020 sarà definito entro il prossimo vertice. 

In questo contesto le parti si sono trovate d’accordo per evitare «trasferimenti forzati di tecnologia», poiché Francia e Germania sono preoccupate all’idea che imprese cinesi possano appropriarsi di tecnologia europea. In questo senso, Pechino e Bruxelles hanno sottolineato nel loro comunicato «l’importanza di seguire standard internazionali nel campo della protezione della proprietà intellettuale».

Certo, non si fa cenno al G5, ma, né in positivo né in negativo.

Alberto Negri ricorda poi che Israele, il miglior alleato Usa, ha venduto ai cinesi il porto di Haifa, scalo della marina americana....

Elio Pagani

Il sab 24 ago 2019, 22:01 jure LT <disarmo at peacelink.it> ha scritto:

Venti minuti che meritano di essere valutati.
Inoltro a PeaceLink Disarmo viste le determinanti implicazioni geopolitiche.

Jurček

"Crisi di Governo: Chi l'ha pretesa e come finirà."
https://www.youtube.com/watch?v=8AQj05LegPs
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