La Cina non ha mai colpito nessuno fuori dai propri confini, non coi
cannoni. Le basta il 5G...
Saluto tutti dopo un mese di difficili connessioni, in attesa di un
collegamento fisso dalla mia nuova residenza: Banjšice, Nova Gorica,
Slovenjia.
Jure l'espatriato
Il 26/04/19 20:57, Davide Bertok ha
scritto:
La
Russia fa solo i suoi affari in Siria avendo un porto dove per
decenni le sue navi sono state ospitate senza problemi quindi
appoggia Assad e in qualche occasione fornisce supporto ma agisce
soprattutto dal punto di vista diplomatico per non rimanere
invischiata nel casino.
Il vero sobillamento viene solo da Occidente e da USA in
particolare.
Se dobbiamo però tenere d'occhio le grandi potenze va tenuta
d'occhio anche la Cina, ha interessi oramai in mezzo mondo, nulla
da sorprenderci se prima o poi muoverà pure il suo esercito in
qualche situazione particolare.
Davide
Il 21/04/2019 20:29, vortice.ric (via disarmo Mailing List) ha
scritto:
>
> Le osservazioni sono condivisibili , però manca sempre una
analisi relativa alla controparte . La Russia e i suoi amici ,
non vengono mai considerati ! Perché ?Eppure ultimamente la
guerra in atto viene più o meno direttamente sobillata dalla
Russia e compagnia ? Che di comunista non ha più nulla !!
>
> Una risposta è possibile ?
>
> Remo Bellesia ROLO RE
>> Il 18 aprile 2019 alle 16.29 Elio Pagani
<disarmo at peacelink.it> ha scritto:
>>
>> Questa è la mia analisi critica sul documento di IRIAD
(che trovate in calce).
>> Elio Pagani
>>
>> ---------- For! warded message ---------
>> From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
>> Date: gio 18 apr 2019, 16:26
>> Subject: Re: segnalo questo post di Maurizio Simoncelli
>> To: Daniele Barbieri < pkdick at fastmail.it>
>>
>>
>> Buongiorno Daniele,
>> grazie.
>>
>> Lo avevo già visto, ma meglio avere una informazione in
più che una in meno.
>>
>> Ti scrivo però per un'altra ragione.
>> Il documento del caro amico Simoncelli è importante per
la quantità di informazioni che dà in modo sintetico e per la loro
rilevanza, tuttavia l'analisi che ne viene fatta è, a mio
giudizio, la solita, essa risulta così incapace di leggere la
realtà. E questo ! in diversi passaggi che non riprendo tutti.
>>
>> È questo un ''ritardo analitico'' proprio di IRIAD e di
RID, cosi come di molti altri soggetti pacifisti...
>>
>> Ad esempio il documento dice:
>>
>> Nel caso specifico dell’Italia tali accordi sono stati
stipulati con numerosi Paesi con i quali si è instaurato un regime
speciale, comunque per certi versi simile a quello esistente con i
Paesi NATO e UE.
>>
>> Ma perché esportare a paesi NATO non è violare la legge
185/90?
>> Non è in guerra la NATO,! ad esempio in Afghanistan?
>> Non ha fatto la NATO guerre, fuori e conto il Diritto
internazionale e l'ONU?
>> Non ha anche la UE missioni militari portate avanti coi
battaglioni di combattimento?
>> A meno che non si creda alle favola delle ''Missioni di
pace'', bella invenzione semantica per buggerare anche i
parlamentari...
>>
>> Poi si legge:
>> ''La formulazione standard dell’accordo ratificata in
sede parlamentare rimane generica nella maggior parte dei casi''
>>
>> Ci mancherebbe, i parlamentari e i cittadini devono
continuare a vivere nella illusione...
>>
>> Ancora, si legge:
>> Pur essendo vigente la legge 185/90 che vieta l’export di
materiali d’armamento a paesi in guerra o i cui governi non
rispettano i diritti umani, tali accordi permettono di eluderne
l’applicazione in quanto, come recita l’art. 1, comma 9, alla
lettera B, ne sono escluse “ le esportazioni o concessioni
dirette da Stato a Stato, a fini di assistenza militare, in base
ad accordi internazionali ”.
>>
>> Certo questo elemento è un bell'escamotage, ma ciò che è
più importante è che l'articolo 1 della legge suddetta, dice che,
l'esportazione delle aziende deve rispondere alla politica estera
e di difesa del Paese.
>> Ma se questa è definita dal Nuovo Modello di Difesa del
1991 (la legge 185 è del '90), la ''legittimità'' delle
esportazioni è assicurata: alleati degli USA e della NATO, stiamo,
anche con le nostre esportazioni, dando compimento al disegno
imperniato nel ''difendere anche con le armi i propri interessi
(dei paesi indus! trializzati) ovunque nel mondo si ritenga siano
violati''.
>> D'altra parte spesso è con lo Stato che le aziende
promuovono i loro letali sistemi d'arma....
>>
>> Il documento conclude:
>>
>> ''In conclusione, se l’uso degli accordi di cooperazione
militare bilaterale è importante nelle relazioni tra gli Stati, la
loro eccessiva proliferazione appare rispondere più ad esigenze
commerciali dell’industria degli armamenti che ad interessi di
stabilità e di sicurezza internazionali.''
>>
>> Ora, gli USA e la NATO, da molto tempo puntano a
costruire un ''Grande Medioriente'', stanno infatti ! cercando di
costruire una NATO Mediorientale.
>> In Afghanistan stiamo combattendo a fianco degli USA, con
la NATO, ci mancherebbe che non si forniscano armi agli ''amici''
di tutti questi paesi.
>> Non sono dunque, nella maggior parte dei casi, questioni
commerciali, bensì elementi di una strategia complessiva, iniziata
nel 1991, con la 1^ Guerra del Golfo e i nuovi concetti strategici
adottati dal Pentagono e dall'Italia (qui col Nuovo Modello di
Difesa) e sanciti definitivamente nel 1999 anche dalla NATO.
>>
>> Eccetera...
>>
>> Elio Pagani
>>
>> Il gio 18 apr 2019, 15:11 Daniele Barbieri <
pkdick at fastmail.it> ha scritto:
>>
>>> Armi italiane non solo in Yemen
>>>
>>> L’Italia ha firmato una cinquantina di accordi di
cooperazione militare bilaterale anche con Paesi non Nato o non
Ue, alcuni in guerra o che non rispettano i diritti umani: 10 a
gennaio da questo governo. Così si facilita l’export di armi
aggirando la normativa 185 e la trasparenza...
>>
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