Re: [Disarmo] Fwd: segnalo questo post di Maurizio Simoncelli



La Russia fa solo i suoi affari in Siria avendo un porto dove per decenni le sue navi sono state ospitate senza problemi quindi appoggia Assad e in qualche occasione fornisce supporto ma agisce soprattutto dal punto di vista diplomatico per non rimanere invischiata nel casino.

Il vero sobillamento viene solo da Occidente e da USA in particolare.

Se dobbiamo però tenere d'occhio le grandi potenze va tenuta d'occhio anche la Cina, ha interessi oramai in mezzo mondo, nulla da sorprenderci se prima o poi muoverà pure il suo esercito in qualche situazione particolare.

Davide

Il 21/04/2019 20:29, vortice.ric (via disarmo Mailing List) ha scritto:
>
> Le osservazioni   sono condivisibili , però manca  sempre una analisi  relativa  alla  controparte . La Russia  e i suoi amici , non vengono mai considerati ! Perché ?Eppure  ultimamente la  guerra in atto  viene  più o meno direttamente  sobillata dalla  Russia  e compagnia ? Che  di  comunista  non ha più nulla !!
>
> Una  risposta  è possibile ?
>
> Remo  Bellesia  ROLO RE
>> Il 18 aprile 2019 alle 16.29 Elio Pagani <disarmo at peacelink.it> ha scritto:
>>
>> Questa è la mia analisi critica sul documento di IRIAD (che trovate in calce).
>> Elio Pagani
>>
>> ---------- For! warded message ---------
>> From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
>> Date: gio 18 apr 2019, 16:26
>> Subject: Re: segnalo questo post di Maurizio Simoncelli
>> To: Daniele Barbieri < pkdick at fastmail.it>
>>
>>
>> Buongiorno Daniele,
>> grazie.
>>
>> Lo avevo già visto, ma meglio avere una informazione in più che una in meno.
>>
>> Ti scrivo però per un'altra ragione.
>> Il documento del caro amico Simoncelli è importante per la quantità di informazioni che dà in modo sintetico e per la loro rilevanza, tuttavia l'analisi che ne viene fatta è, a mio giudizio, la solita, essa risulta così incapace di leggere la realtà. E questo ! in diversi passaggi che non riprendo tutti.
>>
>> È questo un ''ritardo analitico'' proprio di IRIAD e di RID, cosi come di molti altri soggetti pacifisti...
>>
>> Ad esempio il documento dice:
>>
>> Nel caso specifico dell’Italia tali accordi sono stati stipulati con numerosi Paesi con i quali si è instaurato un regime speciale, comunque per certi versi simile a quello esistente con i Paesi NATO e UE.
>>
>> Ma perché esportare a paesi NATO non è violare la legge 185/90?
>> Non è in guerra la NATO,! ad esempio in Afghanistan?
>> Non ha fatto la NATO guerre, fuori e conto il Diritto internazionale e l'ONU? >> Non ha anche la UE missioni militari portate avanti coi battaglioni di combattimento? >> A meno che non si creda alle favola delle ''Missioni di pace'', bella invenzione semantica per buggerare anche i parlamentari...
>>
>> Poi si legge:
>> ''La formulazione standard dell’accordo ratificata in sede parlamentare rimane generica nella maggior parte dei casi''
>>
>> Ci mancherebbe, i parlamentari e i cittadini devono continuare a vivere nella illusione...
>>
>> Ancora, si legge:
>> Pur essendo vigente la legge 185/90 che vieta l’export di materiali d’armamento a paesi in guerra o i cui governi non rispettano i diritti umani, tali accordi permettono di eluderne l’applicazione in quanto, come recita l’art. 1, comma 9, alla lettera B,   ne sono escluse  “ le esportazioni o concessioni dirette da Stato a Stato, a fini di assistenza militare, in base ad accordi internazionali ”.
>>
>> Certo questo elemento è un bell'escamotage, ma ciò che è più importante è che l'articolo 1 della legge suddetta, dice che, l'esportazione delle aziende deve rispondere alla politica estera e di difesa del Paese. >> Ma se questa è definita dal Nuovo Modello di Difesa del 1991 (la legge 185 è del '90), la ''legittimità'' delle esportazioni è assicurata: alleati degli USA e della NATO, stiamo, anche con le nostre esportazioni, dando compimento al disegno imperniato nel ''difendere anche con le armi i propri interessi (dei paesi indus! trializzati) ovunque nel mondo si ritenga siano violati''. >> D'altra parte spesso è con lo Stato che le aziende promuovono i loro letali sistemi d'arma....
>>
>> Il documento conclude:
>>
>> ''In conclusione, se l’uso degli accordi di cooperazione militare bilaterale è importante nelle relazioni tra gli Stati, la loro eccessiva proliferazione appare rispondere più ad esigenze commerciali dell’industria degli armamenti che ad interessi di stabilità e di sicurezza internazionali.''
>>
>> Ora, gli USA e la NATO, da molto tempo puntano a costruire un ''Grande Medioriente'', stanno infatti ! cercando di costruire una NATO Mediorientale. >> In Afghanistan stiamo combattendo a fianco degli USA, con la NATO, ci mancherebbe che non si forniscano armi agli ''amici'' di tutti questi paesi. >> Non sono dunque, nella maggior parte dei casi, questioni commerciali, bensì elementi di una strategia complessiva, iniziata nel 1991, con la 1^ Guerra del Golfo e i nuovi concetti strategici adottati dal Pentagono e dall'Italia (qui col Nuovo Modello di Difesa) e sanciti definitivamente nel 1999 anche dalla NATO.
>>
>> Eccetera...
>>
>> Elio Pagani
>>
>> Il gio 18 apr 2019, 15:11 Daniele Barbieri < pkdick at fastmail.it> ha scritto:
>>
>>>     Armi italiane non solo in Yemen
>>>
>>>     L’Italia ha firmato una cinquantina di accordi di cooperazione militare bilaterale anche con Paesi non Nato o non Ue, alcuni in guerra o che non rispettano i diritti umani: 10 a gennaio da questo governo. Così si facilita l’export di armi aggirando la normativa 185 e la trasparenza...
>>
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