Brendon
Tarrant il neonazista suprematista bianco autore della
strage in Nuova Zelanda aveva legami con i gruppi
neofascisti ucraini che combattono nel Donbass contro
le milizie delle repubbliche autoproclamate di Donetsk
e Lugansk. È quanto emerge da una documentata denuncia
di Semen Boykov storico rappresentante della diaspora
russo-cosacca in Australia. Secondo Bykov «Tarrant
faceva parte di un gruppo clandestino denominato Nazi
right group resistance a cui aderivano anche
Jared Bennet e Ethan Tilling due estremisti di
Brisbane». Come ha documentato Bbc News questi ultimi
due hanno combattuto nel 2017-2018 nel Donbass nei
reparti del Battaglione Azov e nella Legione
Georgiana, due unità volontarie di estrema destra
tristemente note per le violenze contro i civili e le
donne. Boykov sostiene di aver reso noto alle autorità
australiane le relazioni che esistevano tra di loro:
«Per le informazioni in mio possesso i tre si
incontravano e avevano costanti scambi di informazione
sui social network» sostiene il russo-cosacco.
«Già nel
dicembre del 2018 sul nostro giornale Vernovo
Kazacestvo avevamo documentato tutto in modo
dettagliato» aggiunge Aleksey Selivanov rappresentate
ufficiale dei 10mila cosacchi in Australia. Ma le
autorità australiane, quando Bennet e Tilling sono
rientrati sul territorio nazionale, non hanno ritenuto
aprire un’inchiesta nei loro confronti. Ethan Tilling,
contattato ieri da Govorit Moskva sostiene di
non aver avuto particolari rapporti con Tarrant: «In
Ucraina ci sono andato per conto mio e comunque non
sono i miei metodi di lotta. Tarrant era un lupo
solitario».
Ma ciò che
i due oriundi russi rivelano in relazione allo stesso
Brendan Tarrent è ancora più inquietante. Nel suo
manifesto razzista circolato in rete subito dopo il
massacro, Tarrant ha fatto riferimento alle sue
peregrinazioni in Europa e in particolare in Polonia e
in Ucraina. Ma mentre in Polonia può avere avuto
accesso grazie a un “visto Shengen”, per l’Ucraina
deve aver ricevuto un visto presso l’ambasciata
ucraina. La diplomazia ucraina poteva sicuramente non
conoscere gli orientamenti “filosofici” di Tarrant, ma
Selivanov nutre dei dubbi. Secondo Selivanov una volta
sul territorio ucraino Tarrent avrebbe raggiunto i
camerati impegnati nel Donbass, dove sarebbe restato
per una settimana per un “corso di formazione”.
Circostanza negata dal comandante della Legione
Georgiana nel Donbass Mamuk Mamulashvili: «Nelle
nostre fila abbiamo avuto un solo australiano per un
certo periodo di tempo e non si trattava della persona
di cui si parla» ha dichiarato a Ren Tv.
Tuttavia
le smentite non fanno che confermare i legami tra i
neonazisti australiani con le formazioni di estrema
destra ucraine impegnate sul teatro di guerra slavo. E
non dissipano le perplessità e i dubbi. Secondo Boykov
in uno degli ultimi messaggi Tarrant avrebbe
confessato ai suoi amici: «Vorrei fare un safari in
Ucraina». A che tipo di “safari” pensasse è diventato
purtroppo noto due giorni fa.