[Disarmo] Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto per la Siria contro Iran e TurchiA



L’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e l’Egitto avrebbero elaborato un piano con Israele per riportare la Siria nella Lega araba ed emarginare l’influenza regionale di Turchia e Iran. L’iniziativa diplomatica sarebbe stata decisa durante un incontro segreto avvenuto il mese scorso in un paese del Golfo, a cui hanno partecipato rappresentanti dell’intelligence dei quattro paesi. Tra i presenti anche Yossi Cohen, il direttore del Mossad, i servizi segreti esterni di Israele, secondo quanto riferiscono fonti del Golfo a conoscenza dell’incontro. I rappresentanti dei quattro paesi si sono detti concordi nel considerare la Turchia, a differenza dell’Iran, il loro principale rivale militare nella regione e hanno discusso di un piano per contrastare l’influenza di Ankara, prosegue l’editoriale. I rappresentanti di Israele avrebbero detto che l’Iran può essere contenuto a livello militare, ma che la Turchia ha capacità ben più grandi. Il sito informativo sostiene che Cohen avrebbe detto: “L’Iran è un potere fragile. La vera minaccia proviene dalla Turchia”. I rappresentanti dei quattro paesi avrebbero deciso di adottare quattro misure per affrontare la situazione: dialogare con i Talebani; controllare i sunniti in Iraq; ripristinare i rapporti con la Siria del presidente Bashar al Assad; sostenere i curdi in Siria contro la Turchia. Per raggiungere un dialogo con i Talebani, i quattro paesi avrebbero deciso di aiutare il presidente statunitense, Donald Trump, a ritirare parte del contingente dispiegato in Afghanistan a sostegno delle forze di Kabul. In quest’ottica, dopo l’incontro a quattro in una delle capitali del Golfo, Abu Dhabi avrebbe ospitato un incontro fra funzionari di Washington e rappresentanti dei Talebani, a cui sarebbero stati presenti anche funzionari sauditi, emiratini e pachistani. La seconda mossa pensata dai quattro paesi riguarderebbe il controllo della “carta sunnita” in Iraq per ridimensionare l’influenza di Ankara all’interno dell’Alleanza dell’asse nazionale, il più grande blocco di deputati sunniti in parlamento. In questo quadro, il presidente del parlamento iracheno, Mohammed al Halbousi, avrebbe ricevuto pressioni durante la sua visita a Riad lo scorso 17 dicembre per ridurre l’influenza turca nell’Alleanza. Sarebbero state le pressioni ricevute a Riad, secondo il sito informativo, a bloccare la nomina di Saba al Tai come ministro dell’Istruzione. Tuttavia un altro esponente dell’Alleanza, Salah al Jabouri, è stato scelto per guidare il dicastero dell’Istruzione. La terza strategia per contenere il ruolo regionale di Ankara, prosegue l’editoriale, è stabilire relazioni diplomatiche da parte dei tre paesi arabi che hanno preso parte all’incontro con la Siria, che a partire dallo scoppio della guerra civile aveva contato sul sostegno di Teheran e dei suoi alleati regionali, come il movimento sciita libanese Hezbollah. Una fonte del Golfo informata sui fatti avrebbe detto: “Non si aspettano che Assad rompa i rapporti con l’Iran, ma vogliono che usi gli iraniani invece che essere usato”. E’ in questo contesto che deve essere letta, quindi, la visita a Damasco del presidente sudanese Omar al Bashir, primo capo dello Stato di un paese della Lega araba a recarsi in Siria dopo lo scoppio della guerra civile. Secondo l’analista siriano Kamal Alam la visita di Al Bashir a Damasco non sarebbe stata possibile senza il via libera di Riad. Inoltre, il 27 dicembre gli Emirati hanno annunciato la riapertura della loro ambasciata a Damasco. E ancora, il 30 dicembre, il consigliere speciale per la sicurezza di Assad, Ali Mamlouk, si è recato al Cairo in vista della normalizzazione dei rapporti bilaterali. Infine, la quarta misura decisa dai tre paesi del Golfo e da Israele sarebbe fornire il sostegno ai curdi in Siria contro i tentativi della Turchia di allontanare le Unità di protezione dei popoli (Ypg) dal confine turco. Inoltre, i funzionari dell’intelligence presenti nell’incontro del mese scorso avrebbero deciso di rafforzare i rapporti con il governo di Erbil. https://www.middleeasteye.net/news/saudi-uae-egypt-israel-syria-khashoggi-1467976694


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