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[Disarmo] Il Parlamento siriano così accoglie gli Emirati sconfitti - Fwd: Una boccata di dignità in un mondo affaristico, ipocrita e cinico
- Subject: [Disarmo] Il Parlamento siriano così accoglie gli Emirati sconfitti - Fwd: Una boccata di dignità in un mondo affaristico, ipocrita e cinico
- From: jure LT <glry at ngi.it>
- Date: Tue, 8 Jan 2019 01:12:10 +0100
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" Voi, 'regimi politici arabi', non avete riaperto la vostra Ambasciata a Damasco per favorire l'unità territoriale della Siria, ma per la difesa del vostro trono, scosso dalla sua resistenza, dalla resistenza della sua gente quando avete provato a cancellarla dalla faccia della Terra. " " A voi, insignificanti e servili, non diamo il benvenuto. Il sangue dei nostri martiri non tollera la vostra presenza, ma gli interessi della gente di Siria e della gente degli 'Emirati' ci impongono di compiere la nostra vittoria su di voi, sulla vostra cupidigia e sul vostro odio attraverso la vostra Ambasciata, per i nostri popoli negli 'Emirati' e a Damasco. Sì, un'Ambasciata per il popolo degli 'Emirati' e non per i 'regimi politici arabi' " " Finché vivremo, non dimenticheremo ciò che gli Emirati hanno fatto contro la Siria e il suo popolo. Non dimenticheremo il ruolo degli Emirati nella volontà di sopprimere la Siria. Non dimenticheremo che sono stati tra i principali attori dell'aggressione inaudita, che l'hanno finanziata e promossa. " Pane al pane, vino al vino:
quando si dice parlar chiaro.
Il discorso di saluto del Segretario del Parlamento siriano alla diplomazia degli Emirati Arabi che rientra a Damasco con le pive nel sacco. Ricevo da Piero Pagliani e vi giro tale e quale Jure
Straordinario messaggio di "accoglienza" del Segretario del
Parlamento siriano per la riapertura a Damasco dell'ambasciata
degli Emirati Arabi Uniti.
Da leggere fino in fondo. E' una impressionante prova di
dignità, una boccata d'aria pura in un mondo affaristico,
ipocrita e cinico!
Prima
di immergermi nel tran-tran delle pubbliche relazioni e
nel
protocollo di visite, dichiarazioni e sorrisi gelidi,
prima di essere
invitato a partecipare alla cerimonia organizzata
dall'Ambasciata
degli Emirati a Damasco, prima che le mie parole
prendano in prestito
lo zibaldone di un vocabolario insulso, prima di tutto
ciò voglio
garantire che non dimenticheremo.
Finché
vivremo, non dimenticheremo ciò che gli "Emirati" hanno
fatto contro la Siria e il suo popolo.
Non
dimenticheremo il ruolo degli "Emirati" nella volontà di
sopprimere la Siria. Non dimenticheremo che sono stati
tra i
principali attori dell'aggressione inaudita, che l'hanno
finanziata e
promossa. Né dimenticheremo come hanno sfigurato il
nostro Paese,
come hanno partecipato all'uccisione, all'esodo, alla
pauperizzazione dei Siriani e come hanno contribuito
all'immane
devastazione che ci è stata inflitta.
Voi
non avete riaperto la vostra Ambasciata a Damasco per
favorire
l'unità territoriale della Siria, ma per la difesa del
vostro trono,
scosso dalla sua resistenza, dalla resistenza della sua
gente quando
avete provato a cancellarla dalla faccia della Terra.
Voi
non siete riusciti a prendervi gioco della realtà,
perché siete
molto più piccoli di quanto pensiate e più
insignificanti di quanto
pensa il mondo.
I
Siriani non dimenticano di aver contribuito alla
costruzione e alla
protezione degli "Emirati" e di essere tra coloro che
hanno
sanguinato per farvi crescere. Voi non avete ricambiato
rettamente
ma, agendo in conformità con la vostra indole, avete
operato per la
sconfitta e la rovina della loro nazione.
I
prossimi giorni ci imporranno qualche messinscena, senza
pertanto
evitare le conseguenze della nostra resilienza nei vostri
confronti,
per portarci a scambiare sorrisi e saluti e parole a cui
non
crediamo, come non crediamo in voi.
Parleremo
a lungo di fraternità e di arabismo, consapevoli dei
pugnali
nascosti nelle vostre abbaye.
Parleremo
del vostro sostegno alla Siria nella sua disgrazia,
consapevoli che
essa ha potuto compiersi mediante la vostra attitudine,
il vostro
contributo e il vostro odio sempre acceso.
A
voi, insignificanti e servili, non diamo il benvenuto.
Il sangue dei nostri martiri non tollera la vostra presenza, ma gli interessi della gente di Siria e della gente degli "Emirati" ci impongono di compiere la nostra vittoria su di voi, sulla vostra cupidigia e sul vostro odio attraverso la vostra Ambasciata, per i nostri popoli negli "Emirati" e a Damasco. Sì, un'Ambasciata per il popolo degli "Emirati" e non per i "regimi politici arabi" che sono stati una spada alzata contro Damasco quando l'universo si aggregava per bagnare di sangue e distruggere la Siria.
Khaled
al-Abboud
Segretario
del Parlamento siriano
27/12/2018
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