[Disarmo] Fwd: Resistenze ai disastri sanitari, ambientali ed economici nel Mediterraneo (anche militari)




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From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
Date: mar 18 dic 2018, 10:15
Subject: Resistenze ai disastri sanitari, ambientali ed economici nel Mediterraneo (anche militari)
To: <no.f35_m346 at autistici.org>
Cc: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>


Un'analisi delle forme di opposizione.

Il volume curato da Salvatore Palidda, Resistenze ai disastri sanitari, ambientali ed economici nel Mediterraneo (DeriveApprodi, pp. 283, euro 20), percorre proprio questa traiettoria, occupandosi delle conseguenze dell’Antropocene con un approccio che tiene insieme più questioni: lo sfruttamento delle risorse e le guerre, le migrazioni e i disastri ambientali, il ruolo delle lobby finanziare e la produzione di armamenti.
«La resistenza – scrive Palidda – ha bisogno di superare la separazione dei saperi e delle professioni», l’accesso alla conoscenza delle popolazioni quale conseguenza di una modernità basata sul profitto. E, nello specifico, il focus del libro è individuato nel mondo euro-mediterraneo come area del globo ad alto rischio.

LA PRIMA PARTE è dedicata alla storia sociale dell’eco-genocidio, con contributi sul rapporto tra economie e disastri (Palidda), sui rischi nell’area (Torre) e sulla responsabilità e l’ipocrisia dell’Organizzazione mondiale della sanità nell’imporre impegni «solenni» mai rispettati (Palidda). La seconda parte tratta casi di studio di alcuni Paesi: il ruolo del contro-colpo di Stato in Turchia nell’occultare disastri (Pérouse e Kaya); le responsabilità dei colletti bianchi in Francia (Mucchielli); le apocalissi spagnole e le resistenze ad esse (Palidda); l’esperienza del Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Vernin); la condizione dei rifugiati siriani in Giordania (Dorai).
La terza parte si occupa del caso italiano: della strage del Vajont (Vastano), dell’inquinamento atmosferico (Sergi), delle resistenze alla devastazione del territorio dell’industria petrolchimica di Augusta-Priolo-Melilli (Benadusi); della governance post-terremoto nell’Irpinia (Petrillo); del disastro dell’amianto Isochimica (Ferraro); della terra dei fuochi e delle rivolte in Campania (D’Ascenzio), del rapporto tra contaminazioni cancerogene e basi miliari (Mazzeo), del caso emblematico del poligono di Quirra, in Sardegna (Manunza).