[Disarmo] Fwd: [disarmisti esigenti] SI'-AMO LA TERRA 11 novembre - piccolo resoconto
- Subject: [Disarmo] Fwd: [disarmisti esigenti] SI'-AMO LA TERRA 11 novembre - piccolo resoconto
- From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
- Date: Thu, 15 Nov 2018 23:09:28 +0100
From: Alfonso Navarra <alfiononuke at gmail.com>
Date: gio 15 nov 2018 alle ore 22:50
Subject: [disarmisti esigenti] SI'-AMO LA TERRA 11 novembre - piccolo resoconto
To: <disarmisti-esigenti at googlegroups.com>
SÌ-AMO LA TERRA!
Si è svolta a Roma l’Assemblea che rilancia la convergenza tra resistenze territoriali, lotte sociali e campagne ecopacifiste
11 Novembre 2018, presso Associazione “Il Grande Cocomero”, via dei Marsi 77
L’incontro romano di SIAMO LA TERRA è nato dalla condivisione dell’esigenza di trovare una nuova unità tra movimenti di base alternativi, dalla volontà di ripromettersi un cambio di rotta rispetto ad un paradigma energetico e produttivo, ma anche di perseguire una visione diversa di società e convivenza sociale.
Il documento e l'incontro romano hanno avuto origine dalle idee e dalle proposte emerse dall’Assemblea Nazionale NoTRIV svoltasi nel Maggio scorso.
Siamo tutti consapevoli della gravità di quanto sta avvenendo oggi nel quadro politico-sociale e condividiamo molte analisi rispetto alla situazione attuale, almeno nelle linee generali.
Il nuovo Governo emerso dal voto del 4 marzo ha deluso su tutta la linea. Quello che è successo definirlo inquietante è dir poco:
Contratto di Governo: evanescente, senza alcun riferimento alla questione climatica;
Accordo con l’Ilva di Taranto, in continuità con l’ipotesi di accordo Calenda;
Disgraziati sviluppi: No Tav, No Tap, No Grandi Navi; sul fronte trivelle, le improvvide dichiarazioni di Di Maio nel suo tour elettorale in Basilicata;
Politica climatica inesistente: Bozza del Piano Energia e Clima che riprende la Sen, di fatto. Forse proprio sul Piano Energia e Clima dovremmo ora avere un momento di interlocuzione forte;
Deposito unico scorie nucleari: tutto fermo;
Decreto Sicurezza, la stretta sui migranti, Riace ….;
Tagli a scuola e Università; eliminazione dell’insegnamento della Storia dell’Arte nelle scuole superiori;
Finanziaria: dibattito stucchevole su alcuni punti percentuali in cui si parla di “crescita” e “sviluppo sostenibile”. Mentre il principio del “chi inquina paga” rimane fuori dal dibattito politico. Anzi viene minato il sistema progressivo di imposizione; della carbon tax non si parla affatto; si parla di un Piano Straordinario per la messa in sicurezza del territorio forse da 6 miliardi di Euro quando ne servirebbero 40; nessun taglio alle spese militari; nessun accenno ad una patrimoniale.
Ecco perché, sulla base di questa comune analisi negativa, abbiamo potuto focalizzarci sulle proposte: obiettivo della discussione è stato quello di condividere delle iniziative in vista della COP24 in Polonia a Katowice, e di riuscire a darci un metodo e delle prassi condivise di lotta e di proposta, in modo da riuscire a catalizzare tutto un mondo che sente la necessità di iniziare a cambiare passo rispetto alle politiche ambientali, ma anche rispetto ad un modello di convivenza sociale nel quale non riusciamo a riconoscerci.
Abbiamo quindi preso, in sintesi, le seguenti decisioni a partire dalla premessa esplicitamente ribadita all’unanimità che confermiamo il nostro riconoscerci nel documento SI’-AMO LA TERRA:
I presenti si impegnano o sono interessati alle seguenti iniziative:
1. Iniziative sulla tematica ambientale e climatica su tutti i territori coinvolti in occasione della COP24 da svolgersi l’8 dicembre con mobilitazioni articolate e diffuse;
2. Produzione di un “documento-appello” condiviso per le iniziative dell'8 Dicembre;
3. Convergenza in un’ampia manifestazione a Roma da svolgere nella primavera prossima;
4. Presentazione delle proposte di cui ai punti 1), 2) e 3) all’incontro NO Tav del 17 Novembre a Venaus.
Sono inoltre emerse ulteriori idee e proposte da parte dell’Assemblea, da approfondire e da sottoporre ad ulteriori discussioni.
Alfonso Navarra, ad esempio, ha parlato, a nome dei Disarmisti esigenti e partners (AK, Energia Felice, WILPF Italia…) di un gruppo di lavoro sull’occupazione verde-rosa: l’idea di fondo è quella di una conversione economica dei 100 miliardi per delle grandi opere inutili e dannose e per le spese militari; in un triennio potremmo fare una proposta su come si può sviluppare un’economia alternativa, appunto verde-rosa (attenzione particolare alla questione di genere).
Michele Carducci, avvocato dei No TAP, ha offerto sette sollecitazioni:
1. Gruppi di lavoro per costruire un vocabolario comune. Militanza, competenza intellettuale, generi diversi;
2. Uso comune degli strumenti;
3. Reciproca assistenza: mutuo sostegno;
4. Patto di collegamento tra realtà di studio, come le università, che promuovano scienza civica, dialogo con la scienza;
5. Concordare le forme di disobbedienza civile: Se noi ci rendiamo conto che possiamo utilizzare la disobbedienza civile come ad esempio le lezioni, ci rendiamo conto della nostra possibile forza;
6. Gruppi di divulgazione e informazione: scuole, parrocchie, ecc.;
7. Costruire una Carta dei Diritti, una Carta della Giustizia Climatica. Va ritematizzato il linguaggio giuridico, occorre costruire un linguaggio nostro dal punto di vista giuridico.
Antonia Sani per WILPF Italia ha sottolineato l’importanza di connettere e far intrecciare gli argomenti: clima, guerra, lavoro, donne, pace. Far capire a tutti che le questioni sono legate. Ma attraverso la sperimentazione di percorsi concreti (come quello proposto da Navarra sull’occupazione).
La priorità anche per il progetto “Pace femminista in azione” resta il disarmo nucleare e la ratifica del TPAN anche da parte dell’Italia.
Un piccolo conflitto è emerso quando qualcuno ha parlato di "assemblea costituente" da organizzare.
Gli è stato ribattuto: "stiamo forse parlando di costruire il “movimento dei movimenti”? Abbiamo condiviso degli appuntamenti e ora sembra si parli di presentare progetti come nuovo soggetto strutturato?
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