Come già detto da altri tra i quali Gaber (uno tra tutti Gramsci),
la politica non si esaurisce e non si realizza e verifica con il
voto a delega, ma con la partecipazione, la sollecitazione critica
degli eletti, e quando è il caso con il supporto esplicito, deciso,
organizzato. Elementare, no? E' quello che fanno Marescotti, Perino
e altri (azioni in cui però è carente il coordinamento,
l'organizzazione), e che dobbiamo fare anche noi, invece di stare a
lamentarci e piangerci addosso, collaborando così ad ingrossare le
fila dei restauratori, dai Benetton agli Elkan in giù, fino a Ezio
Mauro, Mieli, Colombo e compagnia questuante, e in su fino a
Zuckenberg. Tra l'altro, è anche l'unica strada per far fuori o
almeno circoscrivere il fascismo della base leghista (parte corposa
nell'elettorato della Lega ma non totalizzante, che va evitato
divenga egemone e unico faro per Salvini) e i suoi strascichi
impallinatori di negri. Il patto tra PD e alleanza di destra come
sistemi di potere collaboranti e intercambiabili è già saltato, un
primo obiettivo è raggiunto, ma guai a fermarsi qui e lasciar andare
le cose per inerzia, ché in assenza di controllo popolare saranno
indirizzate, di nuovo, a vantaggio dei restauratori ma con metodi
più decisi e pericolosi di quando controllavano tutta la politica
italiana dal '94. Tipo metodo adottato contro Moro - Berlinguer,
dico e intendo. E sappiamo com'è andata a finire.
Jurcek
Il 20/08/2018 20:16, Davide Bertok ha
scritto:
Fa il paio con il silenzio di M5S sull'Ilva, vedi denuncia di
Marescotti sulla Gazzetta del Mezzogiorno, riportata anche nella
lista ecologia di Peacelink.
Ciao,
Davide
Il 13/08/2018 15:10, Elio Pagani (via disarmo Mailing List) ha
scritto:
>
> ---------- Forwarded message ---------
> From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
> Date: lun 13 ago 2018, 14:38
> Subject: Val Susa, rottura tra il movimento No Tav e M5s
> To: <no.f35_m346 at autistici.org>
> Cc: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
>
>
> Val Susa, rottura tra il movimento No Tav e M5s. Perino: "In
che mani ci siamo messi"
> Alberto Perino
>
> Lo storico leader contro la Torino-Lione, dopo aver
appoggiato M5s, ora attacca: "I Cinque Stelle continuano a fare
sterili proclami invece di fare atti amministrativi"
> di CARLOTTA ROCCI
> 13 Agosto, 2018
> Non ci sono governi amici dei No Tav. Alberto Perino, voce
storica del movimento che si oppone alla linea Torino-Lione, lo
dice da mesi. Non sembra lo stesso Perino che a febbraio , quando
i candidati del M5S furono presentati in Val di Susa aveva detto:
“L’unica forza politica, in questo momento, che può generare la
differenza, è il M5S”. Sono passati sei mesi e la rottura sembra
definitiva.
> “I Si Tav eTelt fanno i fatti, vanno avanti e lanciano gli
appalti. I Cinque stelle continuano a fare sterili proclami invece
di fare atti amministrativi”, si legge in un documento di fuoco
che Perino ha fatto circolare negli ambienti No Tav. “E pensare
che di cartucce da sparare ne avrebbero tantissime per bloccare
gli ingranaggi della grande opera. Basta volerlo fare. Ma per non
disturbare il manovratore (Telt e Lega) queste cose non non
vengono fatte da chi è stato mandato a Roma per bloccare la Tav”.
>
> Il commento arriva a poche ore dalle dichiarazioni del
ministro Danilo Toninelli che aveva commentato il via libera del
Cipe alle modifiche della delibera 30 sulla Torino-Lione di
aprile. “Il testo è stato messo a punto dal governo precedente,
nonostante la batosta elettorale appena presa che lo obbligava ad
agire solo per gli affari correnti” - aveva detto - Ma state
tranquilli non è nulla che possa influire in modo decisivo
sull’analisi costi-benefici che finalmente stiamo conducendo in
maniera seria e obiettiva. Teniamo gli occhi aperti sul cantiere
e, come detto, considereremo quale atto ostile ogni decisione che
faccia avanzare la Tav senza una scelta politica del governo”. Ed
è su questo punto che si consuma la rottura.
> “I nostri tecnici hanno suggerito molti modi- ribatte ancora
Perino - Ma loro niente. Attendono i risultati dell'analisi costi
benefici. Poi quando questa sarà conclusa vedranno cosa fare, se
saranno ancora al governo e se esisteranno ancora. In che mani ci
siamo messi”.
> Tra l’incudine e il martello, tra il Movimento No Tav e i
ministri pentastellati al governo, ci sono gli esponenti del M5S
valsusini come Francesca Frediani: “Siamo la prima forza politica
del Paese, finalmente al governo - scrive la consigliera
regionale - Ma l'opposizione alla Tav, è una nostra bandiera. La
Val Susa ha dimostrato di avere fiducia in noi e la responsabilità
di questa fiducia è grande, soprattutto per i portavoce legati a
questo territorio. Dal nostro ministro ci si aspetta un gesto
formale forte e deciso”.
>
> “Questa rottura che avrà ricadute non di poco conto non solo
in Val Susa ma a livello nazionale”, Ezio Locatelli, segretario
provinciale di Rifondazione Comunista, criticato a febbraio
insieme a Nicoletta Dosio, che si era candidata con Potere al
Popolo, da chi nel Movimento No Tav aveva lanciato un appello al
voto utile. “Questa volta le critiche non provengono solo da
Rifondazione Comunista o dalle variegate anime antagoniste del
movimento No Tav, ma da chi fino a ieri era un accanito
sostenitore di Grillo. Si preannuncia un autunno caldo in Val di
Susa”, conclude Locatelli.
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