come sapete infatti la campagna Stop Killer Robots ci ha
dato un piccolo fondo per organizzare un seminario a Roma di
avvio di un percorso di coinvolgimento più ampio (politica,
giornalisti, studiosi) sul tema
qui sotto programma e “concept note”… mi raccomando in
particolare di segnalarmi i nomi dei presenti (siamo in sala
Parlamentare)
mi emozione soprattutto il fatto che il primo incontro di
advocacy con il nuovo Parlamento lo si faccia nella sala
dedicata a Massimo… credo sia di buon auspicio (ma lui ci ha
sempre protetto ed indirizzato, in questi anni)
Killer robots: futuro obbligato della guerra?
Le armi completamente autonome e il loro
impatto su diritti e conflitti
giovedì 5 luglio 2018 - ore 11.00
Roma - Sala “Massimo Paolicelli”
Palazzo Teodoli, Piazza del Parlamento 19
ore 11.00 - 11.10
Panoramica sull’evento e sui suoi contenuti
Maurizio Simoncelli (Istituto di Ricerche
Internazionali Archivio Disarmo)
ore 11.10 - 12.20
Come incidono le armi completamente autonome
su norme, diritti, economia, etica, warfare?
Introduce e coordina: Diego Latella (Segretario
Nazionale USPID Onlus, ISTI-CNR)
Frank Slijper (Transnational Institute, PAX
Netherlands)
Raul Caruso (NEPS, Università Cattolica di
Milano)
Guglielmo Tamburrini (ICRAC, Università di
Napoli)
ore 12.15 - 13.00
Confronto: quale posizione assumerà l’Italia
nel dibattito internazionale sui killer robots?
Modera: Maurizio Simoncelli (Istituto di Ricerche
Internazionali Archivio Disarmo)
Interventi programmati:
*On. Lia Quartapelle (Deputata Partito
Democratico, Membro della Commissione Esteri)
On. Luca Frusone (Deputato Movimento 5 Stelle,
Membro della Commissione Difesa)
On. Erasmo Palazzotto (Deputato Liberi e Uguali,
Membro della Commissione Difesa)
Francesco Vignarca (Rete Italiana per il Disarmo,
parte della Stop Killer Robots Campaign)
Interventi e domande da parte di altri
Parlamentari e del pubblico presente - Conclusioni e
piste di lavoro
________________________________________________
in collaborazione con Istituto Ricerche
Internazionali Archivio Disarmo
(*) invitato - Per partecipare inviare una
mail a segreteria at disarmo.org entro
martedì 3 luglio. Si ricorda che per gli uomini è
obbligatoria la giacca per poter accedere agli
ambienti istituzionali parlamentari
CONCEPT NOTE DEL SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO
E DI CONFRONTO
La rivoluzione informatica, iniziata alla fine
del secolo scorso, sta comportando profondi mutamenti
anche nel settore militare non solo nell’ambito dell’uso
di armi sempre più sofisticate, ma anche nella gestione
stessa del teatro di guerra. Si affida così la vita
delle persone all’intelligenza artificiale, ad
algoritmi, a computer, insomma a macchine
particolarmente evolute, ma sempre macchine che possono
mal funzionare o guastarsi.
Con ciò si pongono nuovi interrogativi anche in
relazione al diritto internazionale umanitario di
guerra. Se alcuni esperti militari sono entusiasti delle
opportunità offerte dalle LAWS (Lethal Autonomous Weapon
Systems, sistemi di armi autonome letali, i cosiddetti
“killer robots”) assai più preoccupati sono invece
coloro che se ne occupano dal punto di vista giuridico
ed etico. Se la tendenza verso l’autonomia dei sistemi
d’armamento continuerà, gli umani potrebbero iniziare a
essere estromessi dal ciclo decisionale per determinate
azioni militari, forse mantenendo solo un ruolo limitato
di supervisione o semplicemente impostando ampi
parametri generali della missione. Un tale sviluppo di
vasta portata solleva una serie di profondi problemi
etici, di diritti umani, legali, operativi, di
proliferazione, tecnici e di altro genere. Sebbene a
oggi sia incerto quale potrà essere lo sviluppo
tecnologico in questo senso, vi sono forti motivi per
ritenere che lo spostamento verso i sistemi d’arma di
passaggi decisionali (anche rispetto agli obiettivi da
colpire) eroderà gli obblighi fondamentali previsti
dalle norme del diritto internazionale umanitario (IHL)
e dei diritti umani. Andando anche a diminuire le
responsabilità e le possibilità di supervisione: presi
tutti insieme tali sviluppi produrranno una forte
“disumanizzazione” dei processi militari o di polizia.
Sullo scenario internazionale ci si trova di
fronte oggi a una contrapposizione tra Stati decisamente
contrari a queste “super-armi” e quelli che invece ne
propongono un uso in qualche modo regolamentato dal
diritto internazionale. Anche la società civile
internazionale si occupa da tempo della questione, in
particolare tramite la Campagna internazionale “Stop
Killer Robots” che nell’aprile 2018 ha compiuto cinque
anni. Tale mobilitazione (in Italia rilanciata dalla
Rete Italiana per il Disarmo e dalla Unione degli
Scienziati per il Disarmo) segue fin dal principio gli
incontri (cinque, dal 2014) in cui presso la Convenzione
sulle armi convenzionali (CCW) ONU a Ginevra si è
discusso delle preoccupazioni sui sistemi di armi
autonome. L’ultima sessione è stata in un certo senso
ancora interlocutoria, ma ha mostrato una crescente
convergenza sulla necessità di norme internazionali a
riguardo. Necessità che verrà discussa ancora nel
prossimo meeting CCW di Agosto 2018.
Al momento i Paesi che hanno esplicitamente
richiesto un divieto per le armi completamente autonome
sono 26. L’Italia in questi anni ha espresso una
posizione contraria a un divieto internazionale o a una
regolamentazione delle LAWS, affermando che “l’adozione
di un divieto totale o di altri tipi di limitazioni
generali su tecnologie completamente autonome sarebbe
prematura”, ma ritenendo “molto prezioso continuare le
discussioni nel quadro del CCW”. L’Italia ritiene,
inoltre, che l’attuale legislazione umanitaria
internazionale sia sufficiente per valutare la legalità
di entrambi i tipi di sistemi caso per caso. Il
Parlamento si è occupato della questione solo in un
caso, lo scorso dicembre 2017, discutendo una mozione
dell’on. Stefano Quintarelli, che proponeva la messa al
bando delle armi autonome. Tale mozione non è stata
approvata e al contrario il voto favorevole è andato su
testi alquanto generici, anche se idealmente nel solco
della direzione auspicata dalla Campagna internazionale.
Obiettivo e scopo del seminario di
approfondimento e confronto in programma a Roma e
promosso da Rete Disarmo e USPID, con la collaborazione
dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio
Disarmo, tra politica, accademia e società civile (con
la presenza di esperti della “Stop Killer Robots
Campaign”) è dunque quello di rimettere sul tavolo del
dibattito Parlamentare la questione delle armi
completamente autonome, esplorando le possibilità sia di
un percorso legislativo a riguardo sia di un rinnovato
protagonismo dell’Italia nel dibattito a livello
internazionale.