La lotta al terrorismo, per gli Stati Uniti, non è la principale emergenza. Certo, l'impegno contro l'Isis proseguirà, ma ora in cima alla lista delle emergenze previste dalla Difesa a stelle e strisce c'è la nuova corsa verso gli armamenti nucleari. È quanto affermato dal capo del Pentagono, Jim Mattis, in un intervento lo scorso venerdì alla John Hopkins Univeristy, principale laboratorio della diplomazia americana. Come sottolinea Il Messaggero, quello di Mattis è una sorta di discorso-proclama sulla strategia che seguirà la Difesa a stelle e strisce.
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E la questione della nuova corsa al nucleare non riguarda tanto paesi come la Corea del Nord, quanto piuttosto Russia e soprattutto Cina. "A quei paesi che pretendono di contrastare l'influenza degli Usa sulla scena internazionale, i nostri valori e la nostra ricchezza - ha affermato il generale - dobbiamo rispondere: state per entrare nel giorno più lungo e più doloroso della vostra vita". Nessun riferimento esplicito, anche se i bersagli della minaccia sono assai chiari. "Dobbiamo guardare negli occhi la realtà e vedere il mondo per quello che è, non come vorremmo che fosse", ha aggiunto. Gli Stati Uniti, insomma, si preparano al peggio, come dimostra il fatto che il Pentagono ha già inviato un piano di spesa alla Casa Bianca che supera i 1.200 miliardi di dollari.
A preoccupare Mattis, anche i progressi fatti dai russi, che oggi disporrebbero di un Torpedo intercontinentale ad alto potenziale nucleare e che può essere lanciato da sottomarini. Anche per questo, il Pentagono ha richiesto a Donald Trump - a breve attesa la risposta - l'autorizzazione a superare gli attuali limiti di utilizzo delle armi nucleari, che ad oggi possono essere lanciate soltanto in risposta ad un attacco di uguale natura. La Difesa degli Stati Uniti teme un attacco cibernetico su larga scala, in grado di paralizzare infrastrutture cruciali per il Paese, dietro al quale potrebbero esserci Mosca o Pechino.
Ed è proprio da questo tipo di attacchi che Mattis vuole difendersi: si pensi che sottomarini russi, in passato, hanno tentato di tagliare i cavi a fibra ottica. Fino ad oggi gli Usa si sono difesi con le armi della contro-intelligenza telematica. Ora, Mattis chiede un cambio di passo: chiede che Trump autorizzi a scatenare attacchi nucleari pilotati e controllati contro chi pensa, in futuro, di mettere in ginocchio gli Stati Uniti con le armi da guerra cibernetica. Stati Uniti, insomma, contro Russia e Cina, in un inquietante scenario da terza guerra mondiale.