[Disarmo] CHI NON HA MEMORIA,NON HA FUTURO



La relazione della Commissione Fioroni e le 'verità dicibili' della Repubblica

La relazione conclusiva dei lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro. Un ritratto con nomi e cognomi di una grande manipolazione

Avevamo a suo tempo già accennato ad alcune delle più rilevanti novità emerse dal lavoro della Commissione e presentate nella precedente relazione: anche in questo caso, vi sono numerosi elementi che meritano studio e riflessione. Basti qui citare il ruolo di un personaggio come Giorgio Conforto, sul quale qualsiasi investigatore di mezza tacca si sarebbe soffermato a lungo. Presentandosi pubblicamente come uomo di sinistra, collabora dal 1933 e almeno fino al 1941 con l'ufficio informazioni segrete del Ministero degli esteri e con Guido Leto, capo della polizia politica; passa nel 1946 a fornire informazioni a James Angleton dell'OSS americano e, di conserva, al ben noto prefetto Federico Umberto D'Amato, responsabile quest'ultimo dell'Ufficio Affari Riservati per l'intera epoca della strategia della tensione, in linea con i meriti acquisiti durante la guerra, meriti che gli hanno meritato la Bronze Star americana.

Conforto, la cui figlia ospiterà Morucci e Faranda in clandestinità


studio storico, da Vincenzo Vinciguerra in merito appunto alla strategia da lui denominata  destabilizzazione per stabilizzare, quella che pochi mesi dopo avrebbe portato ad uno dei suoi episodi più impressionanti, la strage di decine di innocenti italiani alla stazione ferroviaria di Bologna.

ci troviamo davanti, con questa relazione della Commissione, alle prove di un tradimento del nostro popolo  i detentori istituzionali del potere dello Stato hanno difeso questo loro potere a scapito della sovranità, dell'indipendenza, dell'identità e della missione dell'Italia contemporanea.


Fonte: http://www.clarissa.it/editoriale_n1992/La-relazione-della-Commissione-Fioroni-e-le-verita-dicibili-della-Repubblica


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