della mia, anzi nostra visto che c'è anche Elio, ne ho parlato
qui:
"La politica del sindacato nazionale e territoriale nel frattempo
cambia direzione e decide la via della sottomissione reale del
lavoro al capitale, l'espropriazione del sapere operaio, la
riduzione dell'operaio ad appendice della macchina. Nelle
fabbriche belliche in particolare accetta la credenza della
supremazia della tecnologia bellica e quella della sua ricaduta
nei settori civili. Si può leggere la storia del Comitato per la
democrazia e la solidarietà divenuto Comitato cassaintegrati per
la pace nel libro scritto dai lavoratori stessi, Elio Pagani,
Marco Tamborini e altri "Nuovo ordine militare internazionale:
Strategie, costi, alternative" del 1993, in cui si raccontano
tutte le iniziative intraprese sino alla loro espulsione dalla
fabbrica: "Occorreva insomma riconfermare i contenuti di una
battaglia decennale, intensificatasi nei 6 mesi precedenti
l'espulsione. Scopo di questa lotta fu anzitutto il tentativo
della deriva lobbistica del sindacato". Ci si opponeva (ne faceva
parte chi scrive) cioè alla richiesta di finanziamenti statali
destinati all'addestratore militare PTS2000 (diverrà 346), a 510
miliardi a favore del programma AMX ed EFA, contrapponendo un
pacchetto di proposte alternative al massacro occupazionale
finalizzato alla sola razionalizzazione della fabbrica. Ma ci fu
un vergognoso boicottaggio nei confronti di chi proponeva queste
cose attraverso l'espropriazione della possibilità di parlare in
assemblea, e con il rifiuto della consultazione dei lavoratori
sulle proposte alternative.
Si racconta di questi lavoratori ma con finalità diverse anche nel
libro"Problemi e prospettive dei movimenti antagonisti del
Novecento: Temi, strutture organizzative e modalità operative" di
Giuseppe Gagliano (coordinatore di Strategic Group, network
internazionale di politica estera e di studi strategici sorto nel
2000 grazie alla iniziativa di alcuni analisti italiani e
stranieri)".
http://www.peacelink.it/disarmo/a/32071.html
Il 05/08/2017 21:07, jure LT (via
disarmo Mailing List) ha scritto:
Domandina personale: hai mai lavorato al tornio in un''industria
strategica' sorvegliato dalle telecamere? Vuoi forse dire che un
operaio, una volta partita la campagna mediatica, esce dallo
stabilimento e se ne va a cuor leggero da qualche giornalista o
qualche no-RWM a dichiarare che lui quella lettera non l'ha nè mai
vista nè sottoscritta? Io per segnalare la 'probaile commistione'
azienda-sindacati-asl in occasione di un controllo inail al
cantiere monfalconese Fincantieri (cantiere svuotato in mezz'ora
prima dell'arrivo della comitiva, 4000 evacuati da nave e
banchina)) sono stato segnalato al direttivo Fiom regionale e
quindi segnalato alla direzione Fincantieri come provocatore,
alias terrorista. Mi hanno mandato la digos a chiedere per quale
motivo ho rotto i coglioni. Se vuoi i documenti e foto...
Jure
Il 05/08/2017 20:47, rossana123 ha
scritto:
In realtà della lettera ne parlano tutte le testate sarde.
Personalmente non mi stupisce che sia stata organizzata una
azione simile:
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/08/04/i_dipendenti_rwm_rompono_il_silenzio_non_siamo_noi_a_causare_le_g-68-630365.html
https://www.gazzettadelsulcis.it/rwm-lettera-aperta-dei-lavoratori-basta-strumentalizzazioni-lavoriamo-nel-rispetto-delle-leggi/
Il 05/08/2017 19:55, jure LT (via
disarmo Mailing List) ha scritto:
"mi pare faccia il paio con il comunicato sindacale già
passato qui: "
Poco ma sicuro. Mi sembra l'avevo inviato io, ma non c'entra.
Ma, mentre quello era su carta intestata Confindustria
Sardegna ed era firmato esplicitamente Confindustria Sardegna
Meridionale, Cgil-Filctem e Cisl-Femca, questa breve ANSA non
ha nulla che ne possa determinare il reale sostegno dei
singoli lavoratori e nemmeno dell'RSA. Non mi pare differenza
da poco, potrebbe pure indicare che qualcuno lì è in
difficoltà e che la RWM e lo stato italiano cerchino
forzature.
Jure
Il 05/08/2017 18:22, rossana123
ha scritto:
Il 05/08/2017 18:10, jure LT (via disarmo Mailing List) ha
scritto:
Mi pare evidente che il comunicato ANSA, che riporti in
altra mail, è un estratto, utile al governo e alla RWM, di
una fantomatica lettera 'dei lavoratori' (nessuna firma,
solo affermazioni numeriche incerte, spedizione tramite
e-mail aziendali). La lotta continua, avanti Avvenire.
mi pare faccia il paio con il comunicato sindacale già
passato qui:
Cagliari, 13 Lug 2017 – In occasione della convocazione in
via straordinaria per oggi 13 luglio del Consiglio Comunale
di Iglesias per discutere del tema “Stabilimento Rwm”,
Confindustria Sardegna Meridionale e le organizzazioni
sindacali, Cgil-Filctem e Cisl-Femca del Sulcis Iglesiente
ribadiscono fermamente il diritto dei lavoratori e della
società Rwm Italia SpA ad esercitare serenamente il diritto
al proprio lavoro e alla iniziativa economica.
Nel rispetto delle libertà di espressione si ritiene
necessario e doveroso evidenziare come, soprattutto in un
territorio già pesantemente colpito da dismissioni
industriali e crisi occupazionali senza precedenti e per cui
non si vedono all’orizzonte concrete prospettive di
inversioni di rotta, occorra tutelare in ogni modo possibile
tutte le realtà industriali legittimamente autorizzate ed
operanti nel pieno rispetto delle leggi vigenti, quali la
Rwm Italia SpA.
Confindustria Sardegna Meridionale, Cgil-Filctem e
Cisl-Femca si dissociano fermamente da ogni iniziativa del
“Comitato di Riconversione Rwm” che, se realizzata, avrà
l’unico risultato di provocare la chiusura dello
Stabilimento Rwm Italia di Domusnovas ed il suo
trasferimento in un altro Paese dell’UE.
Considerato che tutti i “fantomatici” progetti di
riconversione industriale in Sardegna non sono mai stati
attuati, questa iniziativa che si stigmatizza avrà come
diretta conseguenza che non ci sarà più lavoro per le 270
famiglie che oggi vivono grazie allo stabilimento né per le
future famiglie che avranno un lavoro grazie agli
investimenti che la società sta eseguendo nel territorio, né
per le numerose imprese di appalto che oggi vivono quasi
esclusivamente del lavoro fornito loro dalla Rwm Italia SpA.
E chi avrà perso alla fine saranno solo, ancora una volta, i
lavoratori sardi e le imprese.
Si fa quindi appello al Sindaco della Città di Iglesias, al
Consiglio ed alla Giunta Comunali affinché adempiano con
senso di responsabilità al proprio ruolo di tutela dei
cittadini e di garanti del diritto costituzionale al lavoro
nel territorio, sostenendo, nel pieno rispetto delle leggi,
a cui ogni realtà industriale deve sottostare, la crescita e
lo sviluppo di una delle pochissime realtà industriali
ancora rimaste nel Sulcis Iglesiente.
---
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