----Messaggio originale----
Da: "Filippo" <filippo at bi.org>
Data: 04/08/2017 7.49
A: <reteromanapalestina at googlegroups.com>
Forse eravate già informati (casomai vai su http://nessunm346xisraele.blogspot.it/2012/
, che c' è tutto):
sulla cessione allo "stato ebraico" (autodefinizione) di 30
caccia M346 "da addestramento" prodotti a Varese il comitato
"NO-M346 a Israele" fece alcune manifestazioni e convegni, a
partire dal 2012, ed alcuni suoi membri presentarono una
denuncia-esposto alla Procura di Varese, la cui proposta di
archiviazione, con la nostra opposizoone, ancora attende in
quella Procura.
Ricordo che i primi due velivoli furono consegnati ad Israele
2-3 giorni DOPO l' inizio del massacro autodefinito "Margine
Protettivo" da chi lo perpetrò, nel luglio-agosto 2014.
Critica ai movimenti: tanta sacrosanta attenzione per le
bombe RWM prodotte in Sardegna e vendute all' Arabia Saudita
che ci massacra yemeniti, e ben poco per 30 caccia con cui
Israele già bombarda soprattutto (ma non solo) palestinesi, e
che dichiaratamente le servono per addestrarsi all' uso dei
futuri F35 a capacità atomica a largo raggio. Potrebbero
sganciare, senza particolari aiuti americani, anche su
qualsiasi capitale europea e su buona parte di quelle africane
ed asiatiche, cappitttto mmi haiiii?
Qui sotto una nota recente sugli M346 "addestratori". Ciao
filippo
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MARTEDÌ 18 LUGLIO 2017 17:20:38
L’Aeronautica israeliana ha effettuato, dopo un’intensa
campagne di prove, modifiche chiave mirate a far
avanzare le capacità operative dei suoi addestratori
avanzati M-346 “Lavi”. Gli upgrade – fa sapere la forza
armata – riguardano in particolare un “program block
update”, che permette al velivolo (il primo aereo di 30
è arrivato in Israele tre anni fa per preparare piloti e
WSO-Weapon System Operator), di caricare munizioni per
l’addestramento e serbatoi esterni. I test sugli
aggiornamenti al velivolo di Leonardo sono stati
condotti dal Flight Test Squadron della IAF, situato
sulla base di Tel-Nof.
“Abbiamo realizzato il maggior numero di ore su questo
velivolo tra tutti gli operatori e l’esperienza
acquisita ci ha permesso di migliorare l’influenza del
jet sulla formazione dei nostri piloti”, ha detto il
colonello Roten, capo test pilot del Fligh Test
Squadron. L’M-346 Lavi è arrivato in Israele in
configurazione “empty”, priva cioè di carichi esterni ed
ha superato i voli di valutazione condotti dalla IAF per
assicurare la piena prontezza operativa della macchina e
dei suoi sistemi, secondo gli standard di sicurezza
dell’aeronautica israeliana. Come parte delle prove, lo
Squadron preposto ai test ha valutato fattori in grado
di influenzare il comportamento del velivolo, specie in
scenari complessi, come il combattimento aria-aria e
manovre di attacco.
Il programma di integrazione ha previsto un update
graduale dell’avionica. “Il velivolo è così avanzato che
tutte le sue funzioni sono digitalizzate”, spiega la
IAF, precisando che dopo i voli di collaudo sui caccia
aggiornati le informazioni rilevanti sono state
condivise per istruire l’academy ad operare con l’ultimo
blocco di aggiornamenti. Con questi update il velivolo
può inoltre caricare bombe BDU-33 e serbatoi staccabili
per prolungare l’autonomia di volo (oltre l’ora e 15
minuti della configurazione “classica”).
“Questo tipo di capacità – fa saper ancora la IAF –
consentono di massimizzare il processo di addestramento
e avvicinano il Lavi al livello tecnologico delle
piattaforme operative che gli allievi piloti andranno a
volare”. Con gli aggiornamenti il 346 della IAF ha
inoltre acquisito funzioni di network, che gli
consentono di gestire in simultanea più sistemi d’arma,
come missili e bombe. Israele ha intenzione di
proseguire su questa strada e di procedere a nuovi
avanzamenti hardware e software, “per migliorare
drammaticamente l’addestramento degli equipaggi”.
“L’obiettivo finale del sistema – ha detto Omer, Deputy
Commander del "Flying Tiger" Squadron – è quello di
collegare tutta la componente aeronautica e di
effettuare missioni di addestramento congiunte con tutta
la divisione caccia”.
Eva Lami
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