Re: [Disarmo] R: Re: Importanti chiarimenti sul Trattato appena siglato



Caro Alfonso per interpretare questo conflitto geopolitico non c'è proprio bisogno di nuove basi culturali,visto che le motivazioni sono come sempre gli interessi materiali e in questo caso il mantenimento di quelli egemonici;l'unica cosa nuova e che adesso c'è l'avvento del mondo multipolare;una condizione altra a differenza di quello unipolare dove 300 persone controllano 85%del PIl mondiale,8 delle quali hanno da soli il reddito dei 3,5 miliardi di poveri(prova a indovinare perchè li deportano in Europa?)che tradotto materialmente hanno tutti nel libro paga,i media,la politica,la sanita,i servizi e le ONG,se l'assemblea di EMERGENCY non si opporra al finanziamento pubblico e privato(SOROS& C)ci saremo giocati anche quello,nel mondo multipolare invece tutto e possibile compreso l'autodeterminazione dei popoli.
Quindi le contrapposizioni non sono culturali(sic)ma da che parte si stà in questa guerra che la globalizzazione Feudo-Liberista fà contro la Cina.la Russia,l'India,il Brasile,il Nicaragua,l'Argentina,l'Ungheria,le Filippine,ecc,(tutti quelli che fanno gli interessi del loro paese,se di destra e del loro popolo se di sinistra).
Alfonso puoi domandare come i Cubani intendo svuotare il TNP magari applicandolo?.
In conclusione e per assurdo,noi siamo per applicarlo adesso e liberarci dagli ordigni nucleari adesso;naturalmente non sfugge a nessuno che senza questa minaccia non ha più senso la NATO in Italia;o per assurdo e proprio questo il problema.
un caro saluto e pace e bene a tutti.

Il giorno 11 luglio 2017 12:27, alfonsonavarra at virgilio.it <alfonsonavarra at virgilio.it> ha scritto:
Alfonso Navarra da Boston (usando un Mac gentilmente prestato da sua cugina Annette)

Il Trattato del 7 luglio, come ci ha spiegato l’ambasciatore di Cuba presente all’ONU quando lo abbiamo incontrato (“noi siamo all’interno del TNP solo per contestarlo e svuotarlo”), condividendo le nostre analisi, apre una frattura geopolitica tra chi “proibisce il nucleare” (e’ il titolo del documento) e chi si limita a volerne controllare la proliferazione, legittimando l’oligopolio atomico delle potenze presenti nel Consiglio di sicurezza.
La situazione ora vede, a livello globale, aprirsi un “dualismo di potere giuridico”, un terreno di conflitto politico e giuridico che dovrà essere risolto con l’assorbimento nel TNP (di cui formalmente si realizza l’obiettivo conclamato nell’articolo VI) nella nuova cornice globale stabilita dal voto del 7 luglio.
Questo e’ un compito strategico del movimento disarmista e degli Stati che si battono per un ordine mondiale basato sulla forza del diritto internazionale: un compito reso possibile dallo strumento emerso dalla discussione ONU; uno strumento che si propone come “codice” e non semplice “legge” sulla materia delle armi nucleari (vedi tutta la procedura e la dinamica individuata per gli Stati nucleari che devono disarmare quando aderiscono) e che ha avuto la forza di proclamare che riconoscera’ le altre espressioni giuridiche solo in quanto non vengano a contrastare con i suoi principi.
Un primo momento di confronto tra le due posizioni giuridiche che il 7 luglio ha ormai delineato (mentre prima di questo voto alla Conferenza ONU ce n’era una sola, quella del TNP) sarà la Conferenza ad alto livello sul disarmo nucleare prevista nel 2018 (data precisa ancora da definire).
Quanto sopra dovrà’ essere espresso con chiarezza nella conferenza stampa dell’11 luglio: vale a dire che noi, disarmisti esigenti, ci schieriamo nel “fronte” (e’ il termine usato dall’ambasciatore di Cuba) di coloro - America Latina in testa - che si battono per ricomprendere l’ordine particolare del TNP nell’ordine generale del Trattato che proibisce le armi nucleari.


Detto poi tra di noi. E discutendo su quanto segue tra di noi. 

Per cogliere questa importanza del nuovo Trattato del 7 luglio occorre disporre di basi culturali diciamo aggiornate e di una analisi sulla situazione geopolitica e di potenza del mondo non appiattita su una interpretazione “putinista” presunta di sinistra. Senza fare nomi, c’e’ chi fatica a riconoscere che la principale sfida all’unipolarismo USA in crisi oggi e’ di fatto rappresentata dalla potenza cinese che lancia la sua alternativa sul terreno della concorrenza economica, vista anche come modalità di combattere una “guerra senza limiti”, cioè’ non limitata all’ambito prettamente militare. La Cina ha deciso, intelligentemente, di non rispondere missile su missile e dollaro su dollaro alla potenza militare americana e, per nostra grande fortuna, non sta giocando a preparare e vincere una guerra nucleare, come chi sta oliando arsenali di svariate migliaia di testate. Resta altresì inteso che se pure dobbiamo tatticamente dividere il fronte nucleare tra chi gioca al primo colpo e chi pratica la deterrenza sufficiente, i nostri primi alleati a livello statale sono coloro che hanno deciso di rifiutare la deterrenza in se’ e lo hanno affermato come principio giuridico dell’ONU. D’altro canto il mondo per cui lavoriamo intende fare a meno di ogni logica di potenza e di nuove yaltine, tra USA, Russia e Cina, escludendo l’Europa e tutti gli altri. Il mondo che, come indica Stephane Hessel, impara a percorrere il cammino della nonviolenza, fa perno sui concetti di “sicurezza comune” (cooperare tutti per risolvere insieme i problemi globali) e sulla “forza” non come organizzazione della distruzione fisica ma come unione popolare impegnata nella costruzione. Questi concetti sono stati elaborati dal pensiero e dalla pratica alternativi dei movimenti e noi dobbiamo semplicemente imparare a separare questo "nuovo" (spesso pero' antico come le montagne in certi suoi presupposti) da vecchie concezioni con esso contraddittorie e che, ad esempio, ma e' solo un esempio tra i tanti, alcuni fanno inconsapevolmente convivere con ferri vecchi della Guerra Fredda, addirittura scambiando il ruolo della Russia di Putin con quello dell'URSS!
Ma - ripeto - quello che stiamo costruendo politicamente e culturalmente come "nuovo" - che deve ricomprendere in se' le grandi tradizioni umanistiche - e' talmente importante di per se' che può' fare a meno di curarsi delle piccole polemiche con i tanti "fossili" , non vale nemmeno la pena nominarli! - che continuano a rimacinare impostazioni ormai decrepite: sono come gli ultimi giapponesi di idee fisse che neanche reggono ormai alla prova dell'assurdo con cui necessariamente si presentano.
----Messaggio originale----
Da: "rossana123" <rossana123 at fastwebnet.it>
Data: 10-lug-2017 9.02 AM
A: <disarmo at peacelink.it>
Ogg: Re: [Disarmo] Importanti chiarimenti sul Trattato appena siglato


sono d'accordo. Ciao


Il 10/07/2017 08:45, Elio Pagani (via disarmo Mailing List) ha scritto:
Grazie Rossana,
È effettivamente necessario approfondire ciò che il trattato dice.
In generale credo sia un importante passo in avanti, ma molto resta ancora da fare. In particolare, dal basso occorre fare la pressione più efficace e dura sui governi, a partire dal nostro, per una adesione al Trattato di messa al bando delle armi nucleari e, anche pretendendo il rispetto del TNP, comunque per liberarci dalle armi atomiche dispiegate ad Aviano e Ghedi e del pericolo rappresentato dai 12 ''porti nucleari''.
Elio

Il 10 lug 2017 08:06, "rossana123" <rossana123 at fastwebnet.it> ha scritto:
Per chi vuole capirci di più nel sito Ican vi sono domande e risposte che aiutano:

http://www.icanw.org/campaign-news/about-the-treaty-to-prohibit-nuclear-weapons/

Ne ho tradotte 2:

Il trattato è giuridicamente vincolante?

Sì. Il trattato è legalmente vincolante per quelle nazioni che vi aderiscono.

 È possibile rimanere in un'alleanza militare con una nazione nucleare?

Sì. Nulla nel trattato impedisce a una nazione di stare in un'alleanza militare con una nazione nucleare, fintanto che la sua partecipazione a tale alleanza non comporta in alcun modo il sostegno alle armi nucleari.



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