[Disarmo] Varato all'ONU un Trattato che proibisce gli ordigni nucleari. Un contributo da Trieste e Capodistria



COMUNICATO STAMPA DEI DISARMISTI ESIGENTI - NEW YORK |  7 luglio, 2017

L' era atomica sta per finire. Oggi all'ONU si è varato un Trattato per proibire gli ordigni nucleari. Agli atti della Conferenza un contributo da Trieste, a firma di Alessandro Capuzzo di Democracy in Europe Movement 2025 e dell'ex sindaco ed ex europarlamentare sloveno Aurelio Juri

Oggi 7 luglio alle ore 11 circa i governi riuniti a New York nella Conferenza promossa dall’Assemblea generale ONU il 23 dicembre 2016 hanno deciso un passo storico, varando con 122 si, 1 voto contario e 1 astenuto un Trattato per la messa al bando degli ordigni nucleariVedere il testo completo nel file allegato.

Il 20 giugno è stato presentato dai delegati WILPF alla Conferenza Giovanna Pagani, Antonella Nappi, Alfonso Navarra e Adriano Ciccioni, alla Presidente Gomez del Costarica (unico Paese al mondo costituzionalmente privo di un esercito) un contributo che riguarda i porti nucleari militari di transito di Trieste e Koper-Capodistria, proposto affinchè la Convenzione per proibire le armi nucleari consideri l’avvio di case studies per i porti da denuclearizzare, in ordine al rischio relativo alla presenza di armi nucleari a bordo di navi e sommergibili, spesso dotati di sistemi di propulsione a base di energia nucleare. Qui di seguito la "reference" ed il contenuto dell'atto.

A/CONF.229/2017/NGO/WP.44  
United Nations conference to negotiate a legally binding instrument to prohibit nuclear weapons, leading towards their total elimination . Second session: June 15th - July 7th, 2017
New York, 20 June 2017 
Original : Italian Association : WILPF Italia
Representatives: Giovanna Pagani, Antonella Nappi, Alfonso Navarra, Adriano Ciccioni  
Working Paper (text in Italian)

DA TRIESTE (ITALIA) LA PROPOSTA DI CASE STUDIES SUI PORTI DA DENUCLEARIZZARE
Il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, che gran parte dei Paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno predisposto su pressione dell’International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) di cui ci sentiamo parte, può modificare i rapporti di forza fra stati nucleari e non, grazie all’introduzione di una sostanziale trasparenza a vantaggio della società civile e dell’intera Umanità.
Ne siamo particolarmente felici e coinvolti, in quanto cittadini di un territorio che il Trattato di Pace del 1947 ha definito demilitarizzato e neutrale.
Attualmente l’Italia e la Slovenia condividono con la Croazia il Golfo di Trieste, fanno parte dell’Alleanza atlantica e si sono espresse contro questo Trattato - a differenza di Olanda e Parlamento europeo - in quanto coinvolte nei programmi nucleari militari dell’Alleanza.
Il Golfo di Trieste ospita, in contrasto col Trattato di Pace, due porti nucleari militari di transito, Trieste in Italia e Koper-Capodistria in Slovenia. E la presenza stessa dei due centri urbani rende impossibile una seria prevenzione degli incidenti rispetto alla propulsione nucleare delle navi, alla presenza a bordo di armi di distruzione di massa e alla possibilità di divenire bersaglio nucleare.
Inoltre, il segreto imposto “per motivi di sicurezza” su notizie necessarie a una puntuale informazione, impedisce di valutare il rischio in rapporto ai pericoli esistenti; costringe le istituzioni ad omettere parti importanti d’informazione e nasconde di conseguenza la pericolosità delle situazioni alla popolazione. 
Proponiamo perciò alla Conferenza per un Trattato che metta al bando le armi nucleari, l’avvio di case studies sul rischio e la mancanza di trasparenza in argomento, da affidare alla Scuola di prevenzione nucleare dell’Agenzia Atomica di Vienna (AIEA) che ha sede a Trieste, presso l’International Center for Theoretical Phisics di Miramare.
Case studies interessanti per i dodici porti nucleari militari italiani (Trieste Venezia, Brindisi, Taranto, Augusta, Castellammare di Stabia, Napoli, Gaeta, Livorno, La Spezia, La Maddalena e Cagliari) e per le basi nucleari terrestri di Aviano e Ghedi.
E sollecitiamo una ripresa dei colloqui per la denuclearizzazione del Mediterraneo, ispirata al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, che coinvolga il nostro Golfo in quanto giuridicamente vincolato dal Trattato di Pace alla demilitarizzazione e alla neutralità.
Alessandro Capuzzo, Democracy in Europe Movement 2025 Trieste
Aurelio Juri, ex Sindaco di Koper-Capodistria ed ex europarlamentare sloveno
Allegato Rimosso