La scorsa settimana i rappresentanti di undici Paesi, tra cui l’Italia, hanno firmato a Baltimora, negli Stati Uniti, un memorandum d’intesa per l’acquisto nei prossimi 3 anni (2018-2020) di 440 cacciabombardieri F-35 per un valore di almeno 37 miliardi di dollari (oltre 33 miliardi di euro). La notizia è stata confermata da Jeff Babione, responsabile della Lockheed Martin per il programma JSF F-35.
Gli altri Paesi coinvolti nell'accordo, oltre all'Italia, sono Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Danimarca, Israele, Giappone, Olanda, Norvegia, Turchia e Corea del Sud.
L’acquisto in blocco raggrupperebbe i velivoli dei lotti produttivi 12°, 13° e 14°, che per l’Italia significa 13/15 aerei, ma è probabile che il nostro Paese, rimasto fuori dai precedenti contratti internazionali, si rimetta al passo acquistando anche i 7 velivoli dei lotti 9°, 10° e 11° per cui finora sono stati versati solo anticipi.
In tal caso, per l’Italia significherebbe acquistare in un colpo solo altri 20/22 aerei, metà dei quali in versione per portaerei (più costosa), per una spesa complessiva che si aggira – secondo le previsioni di costo sempre troppo ottimistiche fornite della Lockheed Martin – sui 2 milairdi di euro.
L’ultimo contratto di acquisto definitivo firmato dall’Italia risale al 2014.
Finora l’Italia ha acquistato 8 cacciabombardieri F-35 per una spesa di circa 1,2 miliardi di euro.
Vedi anche il precedente articolo di Mil€x > “Tutti i guai dell’F-35 nell’ultimo rapporto del Pentagono”
Leggi l’approfondimento “Aereo a sovranità limitata” della sezione dedicata al procurement militare nel Rapporto Mil€x2017