[Disarmo] Prezzo del petrolio vola dopo l’attacco USA in Siria. Le prospettive del rally




Il prezzo del petrolio registra un forte rialzo dopo l’attacco missilistico in Siria ad opera degli Stati Uniti. Quali prospettive perla quotazione?

Il prezzo del petrolio è schizzato dopo la notizia dell’attacco
missilistico lanciato dagli Stati Uniti con target il governo siriano.

La quotazione del petrolio WTI è salita fino oltre il 2% nelle prime
battute della mattinata asiatica di venerdì, dopo che il presidente
degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato il primo attacco diretto ad
opera dell’esercito americano contro il regime in Siria del presidente
Bashar al-Assad.

Al momento il prezzo del petrolio WTI è in rialzo del +1.45% a quota
52.45 dollari, mentre il prezzo del petrolio Brent segna un +1.33% a
55.62 dollari.

L’attacco, che ha visto le navi da guerra statunitensi lanciare tra i 50
e i 60 missili Tomahawk contro una base aerea del governo siriano,
aumenta l’incertezza per i paesi ricchi di petrolio e politicamente
instabili del Medio Oriente.
Prezzo del petrolio in forte salita dopo l’attacco USA in Siria. Il
rally continuerà?

Gli eventi geopolitici sono spesso grandi driver nel mercato del
petrolio. L’attacco degli Stati Uniti contro il regime siriano sostenuto
dalla Russia, in un Paese in cui gli iraniani sono attivi a sostegno del
regime potrebbe causare ulteriori tensioni politiche, alimentando ancora
la salita del prezzo del petrolio.

La possibile risposta da parte di Iran e Russia, entrambi grandi
produttori di petrolio,non mancherà nel tenere i trader sul petrolio
sulle spine. Nel breve termine, la forte incertezza supporta il prezzo
del petrolio.

Il petrolio greggio degli Stati Uniti, che ha subito un forte calo
all’inizio di marzo, ha segnato i massimi di un mese nella sessione di
venerdì. Nelle prime ore della giornata scambiava a circa $52.60 al
barile, in salita di oltre il 10% dai minimi segnati la scorsa settimana.
Prezzo del petrolio e attacco in Siria: l’importanza dell’evento

La Siria in sé non è un grande produttore di petrolio, ma il paese è
pericolosamente vicino allo Stretto di Hormuz - zona fondamentale
attraverso la quale passano le spedizioni di milioni di barili di
petrolio ogni giorno.

Trump ha spiegato che l’attacco missilistico è stato realizzato in
conseguenza dell’attacco chimico scagliato sui civili all’inizio di
questa settimana, attacco che gli Stati Uniti ritengono sia stato
effettuato dal governo siriano.

L’azione militare degli Stati Uniti ha spinto gli investitori a comprare
beni rifugio, quegli asset considerati più sicuri in tempi di
incertezza, come l’oro e lo yen giapponese. I prezzi dell’oro sono
saliti di oltre l’1% ai massimi di quasi cinque mesi.
I mercati azionari sono sotto pressione.

L’indice giapponese Nikkei, che scambiava in rialzo di oltre l’1% prima
della notizia dell’attacco, è sceso in territorio negativo per poi
recuperare con una chiusura a +0.43%.

Questi movimenti di mercato sono una reazione comprensibile, che fanno
seguito ad una settimana relativamente “assonnata” sui mercati.
Precedentemente, l’attenzione degli investitori era focalizzata sulla
riunione di Trump con il presidente cinese Xi Jinping e sul numero di
nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti, in pubblicazione alle 14:30 sul
Calendario Economico.

https://www.forexinfo.it/Prezzo-del-petrolio-vola-attacco-USA-in-Siria


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