[Disarmo] R: R: (ListaNoNato) Re: Molto perplesso
- Subject: [Disarmo] R: R: (ListaNoNato) Re: Molto perplesso
- From: "ciccio schembari" <fra.sche99 at alice.it>
- Date: Thu, 26 Jan 2017 16:31:12 +0100
- Expiry-date: Mon, 24 Jul 2017 23:00:00 +0100
La fine delle ideologie Sento parlare da un po’ di tempo, anche oggi alla trasmissione Fahrenheit, di fine delle ideologie, delle idee, dei valori e non riesco a capire il senso dei discorsi eppure sono intellettuali anche importanti, invitati alle più qualificate trasmissioni culturali. La mia incapacità a comprendere forse dipende dal mio schema mentale che espongo. L’uomo, e per uomo intendo ognuno di noi in carne e ossa con nome e cognome, assiste a tante cose che gli succedono intorno e, con procedimento induttivo, se ne dà una spiegazione, se ne forma un’idea o un sistema di idee ovvero una ideologia, per lui convincente. Perfino chi è affetto da allucinazioni compone gli indizi percepiti in una idea, distorta quanto la si voglia giudicare ma sempre idea della realtà. Da questa idea o sistema di idee o ideologia ciascuno di noi, per deduzione, intuisce conseguenze e adotta comportamenti e, coll’agire, ne verifica la coerenza o, eventualmente, cambia idea o nega l’evidenza pur di mantenere l’idea o elimina fatti e persone pur di affermare la verità della propria idea o . . . Può cessare questo modo di procedere?! Può accadere che qualcuno di noi agisca senza basarsi su una qualche idea, magari per gli altri strampalata ma non per lui?! Di quale fine delle idee e delle ideologie si parla allora?! Le tre grandi ideologie del ventesimo secolo, liberalismo, comunismo e nazismo si basano su idee che, a mio modo di vedere, hanno, a tutt’oggi, una loro parte di verità in quanto ritengo difficilmente contestabili sia l’idea che solo la speranza del profitto induce le persone a rischiare in una impresa economica sia l’idea che la proprietà privata può essere causa di sfruttamento dell’uomo sull’uomo sia l’idea che non può attribuirsi stesso valore e credibilità all’opinione e del saggio e del beota. Certo le esperienze storiche del nazismo e del comunismo sono fallite, il liberismo è in declino ma le problematiche che si proponevano di risolvere e le idee su cui si basavano sono di pungente attualità. Credo, invece, sia crollata, miseramente e definitivamente, non solo la pretesa che ciascuna di queste tre ideologie aveva di portare l’intera umanità dritta al millenarismo ovvero al paradiso terrestre ma anche l’illusoria speranza di poter costruire una nuova ideologia capace di sì tanto scopo. Se per fine delle ideologie s’intende tutto quell’insieme di processi che ha portato alla perdita di questa speranza allora mi pare più corretto esprimerlo esplicitamente: «Nel ventesimo secolo, assieme alla pretesa di costruire una matematica certa e di trovare una spiegazione univoca e definitiva dei fatti presi in considerazione dalle scienze, è svanito anche il miraggio del paradiso terrestre. Ciò tuttavia non vuol dire che l’uomo, cioè ognuno di noi in carne e ossa con nome e cognome, non utilizzerà più idee, sistemi di idee, teorie scientifiche, ideologie la cui utilità per trovare spiegazioni, seppur parziali e provvisorie, a quanto ci accade intorno e per progettare le nostre azioni permane pienamente e totalmente. È caduta la pretesa delle teorie scientifiche di dire la verità ma non l’utilizzo delle teorie!». Insomma mi ritrovo, senza ombra di dubbio, nella bellissima sintesi di Edgar Morin: "La rinunzia al migliore dei mondi non è la rinunzia ad un mondo migliore" In altre parole credo sia caduta, e per fortuna, l’idea tutta infantile di essere capaci di costruire il paese dei balocchi, di essere cioè in grado di correggere gli errori commessi dal Padreterno nel costruire il mondo e ci avviamo verso quella consapevolezza adulta che ci permette di apprezzare la vita per quello che è. Concludo perciò con le parole della canzone di Violeta Parra: Grazie alla vita che mi ha dato tanto: / m’ha dato il riso e m’ha dato il pianto;/ così io distinguo la pena e la gioia, / i due elementi che formano il mio canto / e il canto di tutti che è il mio stesso canto Ragusa, 1 agosto 2005 Ciccio Schembari Articolo pubblicato sul n. 74/2011 “Libera uscita” della rivista online www.operaincerta.it Da: disarmo-request at peacelink.it [mailto:disarmo-request at peacelink.it] Per conto di "Sebastiano Cosenza" (via disarmo Mailing List) Ritengo centrata l’ analisi sociopolitica e storico economica del secolo trascorso prospettata da Franco Trinca. Lo dimostra il fatto che il buon Solgenitsin da star e premio Nobel è stato letteralmente buttato nel cesso della Storia quando ha osato trattare temi non pertinenti (splendidi i due volumi Due secoli insieme). Forse anche Putin è impazzito ? Può essere . Ci accuseranno di rossobrunismo - ma se l’obiettivo è combattere l’imperialismo , il potere della finanza , delle multinazionali che consumano e corrodono giornalmente l’economia reale , quella del settore primario e secondario per intenderci - va bene , mi dichiaro rossobruno anche se in origine ero solo rosso. I temi trattati da Franco li troviamo integralmente e ben sviluppati nella rivista Indipendenza http://www.rivistaindipendenza.org/ che invito almeno a sfogliare . Sebastiano Cosenza Da: comitatononato at googlegroups.com [mailto:comitatononato at googlegroups.com] Per conto di Franco Premetto che inizialmente non era mia intenzione portare il dialogo del gruppo su queste frontiere, tuttavia ci siamo fatalmente arrivati a seguito dell'illazione con cui Piero ha tirato in ballo me, Jimmi e Saker: "Jimmie, come altri della lista, ad esempio Franco Trinca, e come il Saker, pensano che Lenin sia stato un agente mondialista mandato per distruggere la Russia". Per quanto riguarda il mio specifico commento nella precedente email, mi si darà atto che, pur nella frammentarietà dovuta allo scarso tempo che si riesce a dedicare a tematiche così complesse, implicative e coinvolgenti a livello emotivo-ideologico, ho cercato di supportare con l'articolo di analisi di "nomassoneriamacerata" e con due testimonianze storiche di un certo peso (passi la critica a Solgenitsyn -che comunque non sarebbe corretto ignorare del tutto-, ma le affermazioni contenute nel video di Putin rivendico che vadano analizzate con la massima serietà e considerazione!) Detto questo però, devo accogliere (nel senso di tenerne conto) la critica di Michele Padovano che si-mi chiede in che modo analisi retrospettive sulle ideologie del '900 e sui movimenti-partiti e fatti storici da esse scaturiti, siano collegabili all'attualità politica internazionale e al nostro comune impegno per opporci ai rischi di guerra e ai problemi della società, del lavoro, ecc..
Aggiungo la consapevolezza -e la responsabilità conseguente di tenerne conto- che i Poteri ancora oggi hanno interesse a rinfocolare e sobillare le divisioni ideologiche nelle varie società e a livello internazionale… pesudo e becero nazionalismo ukraino docet ! O, in altri contesti, storico-culturali-religiosi, anche le lotte fratricide tra sunniti e sciiti esacerbate e avvelenate dalla creatura-mostro dell’ISIS. Conclusione (mia personale): ATTUALIZZARE gli Ideali Valoriali (per me me quelli che ho elencato sopra) e i conseguenti Programmi politici nazionali e internazionali e su questi porre oggi le discriminanti di affinità e collaborazone o, viceversa, discontro. Come le vicende e le esperienze storiche citate abbiano incarnato ( in parte, contraddittoriamente o fraudolentemente, ecc.) o meno questi Ideali Valoriali, dovrebbe essere invece confinato ad una seria analisi storica e sottratto agli impulsi divisori di pancia. Sono perfettamente consapevole delle resistenze e difficoltà oggettive e soggettive per portare avanti un serio e necessario progetto di ricomposizione unitaria (che non vuol dire unanimismo su tutto) del Fronte di lotta sociale contro la finanza, i monopoli multinazionali e l’imperialismo guerrafondaio… ma questo è l’impegno che la mia coscienza avverte e sollecita. Franco --
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