Giro un articolo di Manlio Di Stefano, deputato
di 5 Stelle e membro della Commissione Esteri della Camera, sulla
liberazione di Aleppo e le bugie dei media di regime.
La liberazione di Aleppo
Redazione
di Manlio Di Stefano
da beppegrillo.it
Prima del 2011 la Siria era un mirabile mosaico di religioni ed
etnie che hanno convissuto per secoli in armonia. Nel 2011
l'Unione Europea, varò le sanzioni contro la Siria, presentandole
come "sanzioni a personaggi del regime", che imponevano al Paese
l'embargo del petrolio, il blocco di ogni transazione finanziaria
e il divieto di commerciare moltissimi beni e prodotti. Una misura
che dura ancora oggi, anche se, con decisione alquanto
inspiegabile, nel 2013 veniva rimosso l'embargo del petrolio dalle
aree controllate dall'opposizione armata e jihadista, allo scopo
di fornire risorse economiche alle cosiddette "forze
rivoluzionarie e dell'opposizione".
In questi cinque anni le sanzioni alla Siria
hanno contribuito a distruggere la società siriana condannandola
alla fame, alle epidemie, alla miseria, favorendo l'attivismo
delle milizie combattenti integraliste e terroriste che oggi
colpiscono anche in Europa.
Da oltre cinque anni, quindi, il paese è sotto attacco da
bande di terroristi in una guerra per procura, foraggiata
prevalentemente da Arabia Saudita, Qatar e Turchia.
I paesi occidentali, con l'Italia tristemente in prima fila
grazie al nostro attuale Presidente Gentiloni in veste di Ministro
degli Esteri, hanno riproposto la strategia fallimentare usata per
la Libia, appoggiando presunti "ribelli moderati", alimentando una
guerra che ha già provocato più di 400.000 morti, 6 milioni di
sfollati e 4 milioni di profughi (molti dei quali approdati sulle
nostre coste).
In una situazione comparabile a quella dell'esercito
iracheno, che avanza per la presa di Mosul grazie al
sostegno dei bombardamenti della coalizione internazionale a guida
USA, ad Aleppo è andata in scena l'operazione di liberazione da
parte dell'esercito arabo siriano sostenuto dall'aviazione russa e
dagli alleati regionali.
La settimana scorsa Aleppo è stata liberata
dall'assedio che subiva da anni da Al Nusra (Al Qaeda in Siria).
Assedio denunciato da tutte le maggiori autorità religiose della
città mai ascoltate dagli organi di stampa occidentale. Nemmeno
quando noi del Movimento 5 Stelle abbiamo invitato Joseph Tobji,
arcivescovo cattolico maronita di Aleppo, direttamente alla
Camera.
"Tutto, nel racconto occidentale su Aleppo, sa di truffa e
inganno. Dalla pubblicazione senza filtri né verifiche dei dati
forniti dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, fondato e
animato da un oppositore di Bashar al-Assad e mantenuto dal
governo inglese, alla parola "assedio", usata senza risparmio per
Aleppo ma solo negli ultimi mesi, e mai nei più di tre anni in cui
la città era attaccata su tre lati da ribelli e jihadisti,
arrivati anche a occupare il 60 per cento del territorio urbano",
scrive correttamente Fulvio Scaglione.
Si perché i veri grandi sconfitti di Aleppo, oltre ai terroristi
e ai "ribelli" che tenevano in ostaggio la città, sono chiaramente
i mezzi d'informazione occidentali.
È possibile dar credito alla versione secondo cui i bombardamenti
russi su Aleppo causino sempre vittime tra i civili mentre quelli
statunitensi su Mosul o Raqqa si limitino a eliminare,
"chirurgicamente", i capi di Daesh senza colpire coloro di cui i
jihadisti si sono circondati per ritardare l'avanzata dei nemici?
È possibile continuare a ritenere attendibili le parole di chi ha
sbagliato tutto, l'ipocrisia dei radical chic che non si
scompongono davanti ai peggiori colpi di stato ma si lanciano in
pubbliche condanne quando qualcuno deve porre rimedio alle loro
colpe? No. No che non è possibile!
Ma sulle fake news (bufale) che divulgano ad arte le
corporazioni mediatiche e i loro ganci nei parlamenti
di tutto il mondo, non dobbiamo aggiungere altro. Pesano sulle
loro coscienze le centinaia di migliaia di morti in Iraq,
barbaricamente invaso dopo la menzogna delle armi di distruzione
di massa, le centinaia di migliaia di morti in Afghanistan,
colpevole di NON ospitare Osama Bin Laden, e quelli nel paese
fallito ai nostri confini, la Libia.
Quello che mi fa rabbia è che la disinformazione, che ha
accompagnato fin dall’inizio questa sporca guerra, vive oggi una
nuova fase: non ha più interesse a criminalizzare il Presidente
Assad ma anche, e soprattutto, a "coprire" e a "distogliere"
l'attenzione da quanto sta veramente accadendo.
Non vi è stata solo una liberazione ad Aleppo:
c'è stata la svolta fatale della guerra siriana, in cui a perdere
sono stati i costruttori di guerra e i pianificatori del Terrore.
Io sono orgoglioso di aver chiesto da anni, grazie all'unica
forza politica libera di farlo, alcune semplici cose per la pace
in Siria:
- ripristino delle relazioni diplomatiche con la Repubblica araba
siriana;
- ritiro dei rappresentanti del Governo italiano dal cosiddetto
"Small Group della Coalizione Globale anti-Daesh" che vede, tra
gli altri, la presenza di rappresentanti di Paesi quali l'Arabia
Saudita e il Qatar, sponsor dell'Isis/Daesh, e altre
organizzazioni terroriste operanti in Siria;
- interruzione immediata di qualsiasi sostegno economico e
militare ai cosiddetti "ribelli" siriani;
- ELIMINAZIONE IMMEDIATA DELLE CRIMINALI SANZIONI CHE COLPISCONO
LA POPOLAZIONE SIRIANA uccidendola da ben prima che si
accendessero i riflettori dei mass media.
Questo è ciò che, noi del MoVimento 5 Stelle, chiediamo
da due anni.
La liberazione di Aleppo ci dimostra che eravamo dalla parte
giusta della storia che non è la stessa di Gentiloni, come sempre,
per intenderci.