Non prendiamoci in giro: io in Trump non vedo un lume, un
miglioramento dei rapporti di forza, ma vedo l'evidenziarsi d un
sintomo. Studiare il fenomeno Trump può aiutarci a contrastare il
mondo di guerra. Piantarlo al muro con quattro chiodi perchè
Nazista e piangere Hillary no di certo. Dove sta Aleppo
Obama-Clinton lo sanno bene, e sta nel mirino dei loro droni. La
guerra soft è quella con il pentagono sopra e isis, peshmerga,
curdi siriani e bastardi ceceni e bosniaci e albanesi e
quant'altro di utile dall'ukrajna alla libia sotto, a beccare e
tirare bombe. Come si fa a mettere uno tra i buoni e l'altro tra i
diavoli, giuro, non lo comprendo. Imbecillità, servilismo o
connivenza, scegliete voi. Affermi qui di non aver mai detto
'Clinton è meglio', ma i tuoi post precedenti dicono il contrario.
Nel post sui finanziamenti ai due candidati il titolo - soggetto
era totalmente fuorviante. Nell'ultimo è Trump a spendere in armi,
mentre i bunker ad Aviano per le nuove bombette nucleari son
pronti da un po'. Se si afferma che l''efficacia può avere come
obiettivo anche il controllo e la repressione della popolazione'
vuol dire che si sa di cosa si sta parlando. Discutiamo pure ma,
ripeto, non prendiamoci in giro.
Evidentemente c'è chi si sente più tranquillo con un nazista
come presidente. Colui che ha risposto durante una intervista
"Che cosa è Aleppo?" Oppure rispetto ai russi: "Hanno una
capacità molto più moderna rispetto a noi, noi non ci siamo
aggiornati, la flotta aeronautica, i bombardieri in particolare,
ha bisogno di una modernizzazione". Trump è quello che vuole
annullare l'accordo con l'Iran perchè ha Israele come migliore
alleato.
Detto questo la Clinton è meglio? Nessuno ha detto questo. Ed è
proprio per questo che trovo inquietante la tifoseria che vede
in Trump il minor male possibile.
Tornando alla domanda di Caterina: Trump fa riferimento
all'ammodernamento dei sistema d'arma cosiddetti "pesanti",
l'hard(ware), la faccia "materiale" della guerra (bombardieri,
carri armati, sottomarini, ecc.). Clinton aveva avvallato la
trasformazione del mercato delle armi (che avviene dopo quello
commerciale) e della sua produzione, privilegiando quanto
l'avvento della rivoluzione elettronica e dell'informazione
stava generando. La faccia soft(ware) è quella che vede il cuore
del sistema d'arma e della guerra nella sua "immaterialità",
ossia nella capacità di comunicare, diffondere e condividere
informazioni in grado di ottenere un dominio dell'informazione.
Che è poi la rete che permette il comando e controllo in modo
rapido ed efficiente su una vasta area geografica. Reti di
computer, radio, sensori, satelliti e una grande quantità di
dati collegano qualsiasi attività creando un ambiente integrato.
Questi includono la sorveglianza, guerra elettronica, gestione
delle missioni e coordinamento delle armi, il controllo
dell'aria, l'identificazione dell'obiettivo e la gestione della
rete. Una guerra siffatta ha i suoi punti deboli: violenta
nell'attacco, debole nella difesa. Bush junior quando ha
attaccato l'Iraq ha sperimentare questa nuova modalità accanto a
quella tradizionale (truppe di terra).
Se ti interessa capire l'intreccio reso possibile dalle nuove
tecnologie fra sistema d'arma, modo di produzione e mercato,
puoi andare all'articolo che riprende un mio intervento ad un
convegno circa il ruolo dell’industria della difesa e sicurezza
nella politica estera e di difesa italiana ed europea, in
particolare dove scrivo "In generale in tutte queste aziende la
trasformazione, ottenuta con l’introduzione di nuove tecnologie
(IT), non ha riguardato solo l’innovazione del prodotto e del
processo produttivo, ma anche l’organizzazione del lavoro e
delle strutture produttive (decentramento produttivo). Questa
rivoluzione portata dalle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione ha prodotto una globalizzazione del mercato e
delle filiere produttive e quindi un aumento della concorrenza
sia per i lavoratori sia per le aziende. Quella che viene
chiamata “rivoluzione negli affari militari” riguarda
l’applicazione delle nuove tecnologie (che sono duali, cioè
possono servire sia nel campo civile sia nel campo militare) nei
sistemi di comando e controllo militare alle armi di precisione,
nei velivoli di combattimento (ruolo sempre più importante
dell’avionica), ha creato una nuova generazione di motori, di
veivoli e veicoli a pilotaggio remoto e la gestione digitale del
campo si battaglia e allo spazio. La nuova dottrina militare
statunitense ha indirizzato le aziende verso soluzioni
incentrate sull’integrazione rete centrica dei sistemi d’arma.
In questo tipo di guerra i sistemi d’arma dovrebbero raggiungere
la loro massima efficacia perché inseriti in un network
informatico capace di avvolgere l’intero sistema operativo.
Questa efficacia può avere come obiettivo anche il controllo e
la repressione della popolazione". http://www.peacelink.it/disarmo/a/42906.html
Il 10/11/2016 22:15, Luigi Guasco
(via disarmo Mailing List) ha scritto:
Quanto dovrebbe essere contenta l'umanità che
una fanatica guerrafondaia imperialista,non sia diventata
presidente continuando l'opera di Obama?,secondo me tanto da
quantificarlo in megatoni:se diamo credito alle dichiarazioni
di Trump lo scontro diretto,che c'è già stato"in Siria"non si
ripeterà.
Una volta che si è davvero scongiurato il confronto
diretto e l'avvento ineluttabile e auspicabile del mondo
multipolare,Soros e compagni non avranno più ragioni per
finanziare i pacifinti e tagliagole che rimarranno
disoccupati.
pace e bene a tutti
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