[Disarmo] ADERIAMO ALLA PROPOSTA DI ZANOTELLI: UN INCONTRO A ROMA CONTRO TUTTE LE GUERRE
- Subject: [Disarmo] ADERIAMO ALLA PROPOSTA DI ZANOTELLI: UN INCONTRO A ROMA CONTRO TUTTE LE GUERRE
- From: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
- Date: Mon, 1 Feb 2016 18:32:13 +0100 (CET)
- Reply-to: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
ITALIA-LIBIA: PER UN INCONTRO DEI COSTRUTTORI DI PACE – A ROMA - CONTRO LE GUERRE - adesione alla proposta di Alex Zanotelli
Il contributo del missionario comboniano
Alex Zanotelli : “ITALIA-LIBIA: BASTA GUERRE!”, sotto riportato, è importante
perché lancia, con accorata preoccupazione ed efficacia comunicativa, l’allarme
sull’imminente nuova guerra neocoloniale per il petrolio che, con l’Italia
stavolta formalmente alla guida, verrà a breve scatenata sul suolo libico
colpendo principalmente non il DAESH, ma le popolazioni civili.
E’ davvero vergognoso che, dopo la COP 21
di Parigi, conclusasi diciamo ieri, in cui tutti gli Stati del mondo si sono
accordati per salvare il pianeta dal riscaldamento globale (il pericolo è
gravissimo e ci riguarda veramente tutti!) attraverso la collaborazione nel
taglio delle emissioni di CO2 (il Nord del mondo dovrebbe investire allo scopo
100 miliardi di dollari l’anno nel e per il Sud del mondo), i fatti che poi
vengono in atto siano proprio il contrario di quanto promesso!
Non impegno e lavoro comune per liberarsi
insieme dalla dipendenza dai combustibili fossili, ma concorrenza e guerra per
accaparrarsene il controllo!
La dinamica di pace, nel Mediterraneo e nel
Medio Oriente allargato, dovremmo costruirla su tre pilastri:
1- La creazione di una zona denuclearizzata per la quale abbiamo anche avuto voti quasi
unanimi (unica eccezione: Israele) in varie sessioni del Trattato di non
proliferazione nucleare;
2- L’attuazione del processo economico avviato con
Barcellona 1995: partenariato euromediterraneo su basi paritarie (e qui anche
Israele è stata positivamente coinvolta);
3- La cooperazione per attuare l’accordo di Parigi del 2015
attraverso una conversione energetica ed ecologica: cioè la creazione di un
ecosviluppo comune che garantisca a tutte e tutti reddito, lavoro e diritti
sociali!
Se poi si vuole contrastare il DAESH fino
ad estinguerlo le prime cose da fare sono sicuramente due:
1- Non rifornire di armi chi combatte la “guerra regionale a
pezzetti e poi va a rifornire di armi gli stessi terroristi islamici, credendo
di strumentalizzarli;
2- Non acquistare e non consentire che si acquisti il
petrolio dal DAESH (o ISIS che dir si voglia).
Dovremmo richiamare, noi società civile
internazionale, i nostri governi a questi tre obiettivi costruttivi sopra
elencati (che è chiedere il rispetto dei loro stessi impegni!) attivando allo
scopo i vari strumenti della diplomazia popolare di base: ambasciate di pace,
corpi civili di pace…
Ma per fare ciò, ci ricorda Alex Zanotelli,
dovremmo coordinarci ed unire le forze, tutti coloro che non vogliono le guerre
e vogliono – aggiungiamo noi – costruire l’opposizione ad esse anche attraverso
concreti percorsi di pace.
Sì, caro Alex, concordiamo con te e
raccogliamo il tuo invito per un incontro a Roma: speriamo che ad esso
partecipino non solo i pacifisti di professione ma tutti i movimenti di base
interessati ad una società di pace…
Alfonso Navarra – obiettore alle spese
militari e nucleari
(per tue osservazioni sulla presente: www.osmdpn.it
alfiononuke at gmail.com)
ITALIA-LIBIA
BASTA GUERRE!
Siamo alla vigilia di un’altra guerra contro la Libia, “a guida
italiana” questa volta. Sembra ormai assodato che le forze speciali SAS sono
già in Libia, per preparare l’arrivo di mille soldati britannici. L’operazione
complessiva, capitanata dall’Italia, dovrebbe coinvolgere seimila soldati
americani ed europei per bloccare i cinquemila soldati dell’Isis. Il tutto
verrà sdoganato come “un’operazione di peacekeeping e umanita- ria”.
L’Italia, dal canto suo, ha già trasferito a Trapani quattro
cacciabombardieri AMX pronti a intervenire. Il nostro paese – così sostiene il
governo Renzi – attende però per intervenire l’invito del governo libico di
unità nazionale, presieduto da Fayez el Serray. E altrettanto chiaro che sia il
ministro degli Esteri, Gentiloni, come la ministra della Difesa, Pinotti,
premono invece per un rapido intervento.
Sarebbe però ora che il popolo italiano – tramite il Parlamento –
si interrogasse, prima di intraprendere un’altra guerra contro la Libia.
Infatti, se c’è un popolo che la Libia odia, siamo proprio noi che, durante
l’occupazione coloniale, abbiamo impiccato o fucilato centomila libici. A
questo dobbiamo aggiungere la guerra del 2011 contro Gheddafi per “esportare la
democrazia”, ma in realtà per mettere le mani sull’oro ‘nero’ di quel paese.
Come conseguenza, abbiamo creato il disastro, facendo precipitare la Libia in
una spaventosa guerra civile, di tutti contro tutti, dove hanno trovato un
terreno fertile i nuclei fondamentalisti islamici. Con questo passato, abbiamo,
noi italiani, ancora il coraggio di intervenire alla testa di una coalizione
militare?
Il New York Times del 26 gennaio scorso afferma che gli USA da
parte loro, sono pronti ad intervenire. Per cui possiamo ben presto aspettarci
una guerra. Questo potrebbe anche spiegare perché in questo periodo gli USA
stiano dando all’Italia armi che avevano dato solo all’Inghilterra. L’Italia
sta infatti ricevendo dagli USA missili e bombe per armare i droni Predator
MQ-9 Reaper, armi che ci costano centinaia di milioni di dollari. Non
dimentichiamo che la base militare di Sigonella (Catania) è oggi la capitale
mondiale dei droni usati oggi anche per spiare la Libia. L’Italia non solo
riceve armi, ma a sua volta ne esporta tante soprattutto all’Arabia Saudita e
al Qatar, che armano i gruppi fondamentalisti islamici come l’ISIS. I viaggi di
Renzi lo scorso anno in quei due paesi hanno propiziato la vendita di armi.
Questo in barba alla legge 185 che proibisce al governo italiano di vendere
armi a paesi in guerra e che non rispettano i diritti umani. L’Arabia Saudita
non rispetta i diritti umani e fa la guerra in Yemen.
Per cui diventa pura ipocrisia per l’Italia intervenire
militarmente in Libia per combattere l’Isis, quando appare chiaro che siamo noi
ad armarlo. E’ così che siamo noi a creare i mostri e poi facciamo nuove guerre
per distruggerli. “La guerra – ha detto recentemente Papa Francesco – è proprio
la scelta per le ricchezze. Facciamo armi: così l’economia si bilancia un po’ e
andiamo avanti con il nostro interesse. C’è una brutta parola del Signore.
Maledetti coloro che operano per la guerra, che fanno le guerre: sono
maledetti, sono delinquenti!”.
Basandoci su questa lettura sapienziale, dobbiamo dire NO a questa
nuova guerra contro la Libia. Quello che ai poteri forti interessa non è la
tragica situazione del popolo libico, ma il petrolio di quel paese. Dobbiamo
tutti mobilitarci!
In questo momento così grave è triste vedere il movimento per la
pace frantumato in mille rivoli. Oseremo metterci tutti insieme per esprimere con
un’unica voce il nostro NO alla guerra contro la Libia, un NO a tutte le guerre
che insanguinano il nostro mondo. E’ possibile un incontro a Roma di tutte le
realtà di base per costruire un coordinamento o un Forum nazionale contro le
guerre? E’ possibile pensare a una Manifestazione Nazionale contro tutte le
guerre, contro la produzione bellica italiana, contro la vendita di armi
all’Arabia Saudita e al Qatar, in barba alla legge 185? E contro le nuove bombe
atomiche in arrivo all’Italia, le B61-12. E’ possibile pensare a una
Perugia-Assisi 2016, retaggio storico di Capitini, sostenuta e voluta da tutto
il movimento per la pace?
Smettiamola di ‘farci la guerra’ l’un con l’altro e impariamo a
lavorare in rete contro questo Sistema di morte. “La guerra – ha detto
recentemente Papa Francesco – è un affare. I terroristi fabbricano armi? Chi dà
loro le armi? C’è tutta una rete di interessi, dove dietro ci sono i soldi o il
potere. Io penso che le guerre sono un peccato, distruggono l’umanità, sono la
causa di sfruttamento, traffici di persone. Si devono fermare”.
Alex Zanotelli
Napoli, 29 gennaio 2016
L’intervento è pubblicato su:
http://obiettorispesemilitari.over-blog.com/2016/02/per-un-incontro-a-roma-dei-costruttori-di-pace-contro-le-guerre-adesione-alla-proposta-di-alex-zanotelli.html
- Next by Date: [Disarmo] Farnesina 2 Febbraio: Il Carnevale «anti-Isis» - Manlio Dinucci
- Next by thread: [Disarmo] Farnesina 2 Febbraio: Il Carnevale «anti-Isis» - Manlio Dinucci
- Indice: