[Disarmo] La Polonia oggi



Tornato al potere dopo otto anni di opposizione, il partito polacco Diritto e giustizia (Pis), secondo il settimanale britannico "The Economist", non ha mostrato alcuna moderazione: ha violato la costituzione per sostituire i membri della Corte costituzionale nominati dal precedente governo, messo uomini di parte a capo dei servizi segreti, epurato funzionari pubblici e fatto marcia indietro sugli impegni presi con l'Unione Europea. La Polonia conta; è l'ancora dell'Europa centro-orientale ed è stata il fiore all'occhiello dell'allargamento dell'Ue a Est: dall'adesione, nel 2004, il suo prodotto interno lordo pro capite è quasi raddoppiato. Ora il bambino prodigio emblema dell'integrazione europea sembra diventato un adolescente lunatico. Se il Pis vuole la fine di un'era, sta andando nella giusta direzione. Il leader del partito, Jaroslaw Kaczynski, sta seguendo le orme del primo ministro dell'Ungheria, Viktor Orban, di cui è un ammiratore. La forza trainante di Diritto e giustizia è l'ostilità verso l'élite progressista, laica e urbana del paese; è ciò che unisce conservatori sociali, nazionalisti cattolici, euroscettici, fanatici dell'anticorruzione, cospirazionisti, protezionisti e rappresentanti nel mondo rurale. Come molti partiti populisti, il Pis mescola "politiche illiberali con un'economia statalista e miope". Uno dei suoi obiettivi è abbassare l'età pensionabile, annullando la riforma del precedente esecutivo: una mossa fiscalmente sconsiderata in un paese che invecchia, ma popolare tra gli elettori maturi che lo hanno votato. Alle elezioni il partito ha candidato come primo ministro una moderata, Beata Szydlo, ma dopo l'insediamento è stato Kaczynski a tenere le redini. Alla guida del ministero della Difesa è andato Antoni Macierewicz, uno dei più convinti sostenitori delle teorie del complotto sull'incidente aereo del 2010 in cui rimase ucciso, insieme ad altre personalità, il presidente Lech Kaczynski (fratello gemello di Jaroslaw). Il ministero della Cultura minaccia epurazioni nelle emittenti pubbliche. Il Pis si oppone ai diritti degli omosessuali e accusa gli immigrati musulmani di portare malattie. Si mormora dell'intenzione di mettere sotto processo Donald Tusk, ex primo ministro e attuale presidente del Consiglio europeo. Questo populismo farà male alla Polonia, ma la preoccupazione maggiore è che possa paralizzare l'Ue su questioni critiche, in particolare il piano di redistribuzione dei rifugiati. In tempi normali, conclude "The Economist", l'Europa potrebbe permettersi di aspettare che il Pis scenda a patti con la realtà. Ma questi non sono tempi normali.
http://www.economist.com/news/leaders/21679470-new-government-poland-has-made-awful-start-europes-new-headache