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[Disarmo] R: NoNuke in ValSusa - Re: Seminario denuclearizzazione di Villarfocchiardo: cosa abbiamo discusso e concluso
- Subject: [Disarmo] R: NoNuke in ValSusa - Re: Seminario denuclearizzazione di Villarfocchiardo: cosa abbiamo discusso e concluso
- From: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
- Date: Wed, 30 Sep 2015 17:00:49 +0200 (CEST)
- Reply-to: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
Sapevamo benissimo da giorni che il viaggio era imminente ed alla nostra riunione di Villarfocchiardo c'erano gli attivisti che erano in preallerta per la protesta... A registratori spenti abbiamo parlato di alcuni aspetti organizzativi... >----Messaggio originale---- >Da: glry at ngi.it >Data: 29-set-2015 8.08 PM >A: <disarmo at peacelink.it> >Ogg: [Disarmo] NoNuke in ValSusa - Re: Seminario denuclearizzazione di Villarfocchiardo: cosa abbiamo discusso e concluso > >"Un treno nucleare vi è passato sotto il naso in Val Susa" > >Notte antinucleare in Val Susa in contrasto al 'riciclo nucleare' >Saluggia - La Hague > > >Jure Ellero > > >Il 29/09/2015 18:42, alfonsonavarra at virgilio.it ha scritto: >> NUCLEARE: ACCETTERESTE DI ABITARE IN UNA POLVERIERA? >> >> La guerra nucleare è costantemente vicina alla nostra vita tutti i >> giorni anche se nessuno lo racconta. Un convegno a >> Villarfocchiardo >> per il diritto all'esistenza dell'umanità >> di Davide Amerio >> >> (leggi l'articolo del TG Valle Susa sul link: >> http://www.tgvallesusa.it/2015/09/nucleare-accettereste-di- abitare-in-una-polveriera/) >> > > >Ricevo e giro da Federazione anarchica torinese <fat at inrete.it> > >J. Ellero > >------ > >Da qualche settimana si moltiplicavano le voci su un nuovo trasporto di >scorie nucleari da Saluggia allo stabilimento dell’Areva a La Hague in >Francia. >Il tam tam antinucleare ha trovato conferma domenica pomeriggio. >Gli attivisti No Nuke si sono dati appuntamento alla stazione di Avigliana >alle 21. >Ad attenderli hanno trovato un imponente schieramento di polizia di fronte >all’ingresso della stazione, mentre i blindati impedivano l’accesso ai >mezzi. Due attivisti giunti tra i primi sono stati allontanati con il >consueto garbo dalla Digos. La polizia è arrivata a scortare sino ai >binari un uomo che aspettava la compagna e il figlio neonato. Alcuni >ragazzi, per poter prendere il treno hanno dovuto mostrare documenti e >biglietto. >Dopo circa un’ora di fronteggiamento, la maggior parte dei No Nuke si sono >allontanati, altri invece sono rimasti ad Avigliana. Le strade della valle >erano militarizzate in uno sfarfallio di luci blu nelle stazioni e lungo >le statali. Un folto gruppo di attivisti è comunque riuscito ad entrare >nella stazione di Bussoleno. I rinforzi di carabinieri arrivati da Susa >hanno poi sospinto fuori i No Nuke. >Ma la serata non era certo finita. Poco dopo sono comparsi alla stazione >di Borgone. Qui la Questura ha deciso di bloccare tutti. Un gruppo più >grosso è stato fermato dentro la stazione, un altro è stato circondato nei >pressi del passaggio a livello in centro al paese. >Tutti gli attivisti hanno rifiutato di consegnare i documenti ed hanno >aperto uno striscione. Al passaggio del Castor hanno salutato con slogan e >sfottò. >Nel frattempo altri No Nuke alla stazione di Grugliasco hanno acceso >fumogeni al passaggio del treno in una stazione sfuggita alla morsa >poliziesca. > >Il treno, dopo aver attraversato il basso Piemonte, Alessandria, Asti, la >Val Susa prosegue il suo viaggio verso la Normandia. >Nonostante la pericolosità di questi trasporti, la popolazione locale >viene tenuta all’oscuro. La Prefettura non informa nemmeno i sindaci dei >territori interessati. In altre occasioni ha inviato un fax alle 23 del >giorno stesso, quando gli uffici comunali erano chiusi. >Solo l’azione dei No Nuke riesce ad accendere i riflettori su questi >trasporti inutili e pericolosi. > >Quello di domenica 28 settembre potrebbe essere uno degli ultimi treni >nucleari diretti in Francia, i prossimi faranno il percorso inverso, >riportando le scorie in Piemonte, al deposito “provvisorio” di Saluggia. > >Vale la pena ricordare che la Regione Piemonte ha una legge che prescrive >che venga fatto un piano di emergenza in caso di incidente ad un treno >nucleare. >Secondo questa legge - tutti quelli che abitano nel raggio di tre >chilometri a lato dalla ferrovia dovrebbero fare le esercitazioni nel caso >uno di questi treni deragliasse o saltasse per aria. >In realtà i trasporti nucleari sono tenuti segreti, le persone che abitano >lungo la tratta non vengono informate. >I responsabili delle ferrovie, la maggioranza dei sindaci, la prefettura, >la questura tengono la bocca chiusa. >A Viareggio l’incidente ad un treno di materiali chimici ha fatto decine >di morti e feriti. E’ sin troppo facile immaginare cosa accadrebbe se >capitasse un incidente ad un treno pieno di scorie altamente radioattive. >Non ci dicono niente perché temono che la gente - se sapesse - si >ribellerebbe. > >In questi ultimi anni qualcosa sta cambiando. In molte occasioni, quando i >No Nuke sono riusciti ad avere notizia dei trasporti di scorie, hanno dato >vita a manifestazioni e proteste nelle stazioni, che hanno rotto il >silenzio su queste bombe su rotaia che corrono a pochi passi dalle nostre >case. > >L’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a >Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo quasi trent’anni dalla >chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è >stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime >per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni. >In primavera il governo aveva annunciato la pubblicazione delle località >candidate al ruolo di deposito nazionale per le scorie, ma non lo ha >fatto. Le elezioni imminenti hanno consigliato un prudente silenzio. >In nessun altro paese al mondo c’è un sito per lo stoccaggio. Costi >altissimi e l’opposizione delle popolazioni coinvolte ha fatto sì che le >scorie rimanessero nei pressi delle centrali. > >I trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti all’ impianto >di La Hague, dove le scorie vengono “riprocessate” e poi rimandate in >Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché a La Hague si >limitano estrarre il Mox, un combustibile per le centrali, e il plutonio. >Il plutonio serve ad una sola cosa: fare le bombe atomiche. > >Il sito di Saluggia non è sicuro: nell’ultima alluvione le falde sono >state contaminate. Solo l’incidente di Fukushima ha bloccato il governo >dall’intraprendere una nuova avventura nucleare nel nostro paese. >Qualcuno racconta la favola che l’energia nucleare costa meno. Mentono. >Non calcolano i costi di smaltimento delle scorie, la “messa in sicurezza” >delle vecchie centrali, i militari e poliziotti che sorvegliano impianti >che sono come bombe atomiche. >Se uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse >come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – >anche lieve – mentre attraversa il Piemonte e la Francia sino in >Normandia, migliaia di persone dovrebbero essere evacuate e tutti >rischieremmo la vita. > >I No Nuke sono decisi a mettersi in mezzo. Per il futuro dei propri figli, >per un mondo senza sfruttati né sfruttatori, per farla finita con la >devastazione del territorio, per essere liberi di decidere. > >Questi trasporti sono inutili e pericolosi. E’ tempo che smettano. In >questi anni le lotte antinucleari hanno rallentato i trasporti. Tocca a >ciascuno lottare perché cessino. > >Info e foto: >www.anarresinfo.noblogs.org > >__._,_.___ > >Inviato da: "Federazione Anarchica Torinese" <fat at inrete.it> > > > > > > >Lista Disarmo >Per iscriversi o cancellarsi dalla lista: >http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
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